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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Lo strano caso dell'inceneritore di Montale (PT) PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
domenica 17 ottobre 2010

 Comunicato stampa

....Il dott. Coppi  afferma  in modo chiaro e circostanziato  che   dalle risultanze delle analisi e delle indagini sulle matrici ambientali e animali nell’  area di ricaduta delle emissioni dell’ inceneritore, emerge  “una diffusa  contaminazione del territorio della quale  una causa rilevante è certamente l’ inceneritore del CIS ubicato in via W. Tobagi a  Stazione Montale”. 

COMITATO  PER LA  CHIUSURA  DELL’ INCENERITORE   DI    MONTALE  Comunicato stampa   del 16  ottobre 2010 In  relazione alle dichiarazioni fatte dal dott. Coppi, responsabile del Dipartimento Arpat di Pistoia, in qualità di testimone nel processo  a carico del CIS in relazione ai superamenti dei parametri di diossina e furani  nell’ inceneritore di Montale  durante l’  estate del 2007,  il Comitato per la chiusura dell’ inceneritore di Montale  osserva quanto segue1)  Il dott. Coppi  afferma  in modo chiaro e circostanziato  che   dalle risultanze delle analisi e delle indagini sulle matrici ambientali e animali nell’  area di ricaduta delle emissioni dell’ inceneritore, emerge  “una diffusa  contaminazione del territorio della quale  una causa rilevante è certamente l’ inceneritore del CIS ubicato in via W. Tobagi a  Stazione Montale”.  Un quadro  già    emerso, anche se in maniera non così netta forse perché   non si era in un’ aula di tribunale, sabato 29 maggio nell’ incontro pubblico promosso dalla Provincia di Pistoia  al cinema Moderno di Agliana..  Viste le risultanti delle indagini e delle analisi sui polli, sui suoli e delle acque con  la presenza di PCB e di altre sostanze  nocive e dannose,  CI CHIEDIAMO : COME MAI LE AUTORITA’  DI CONTROLLO NON HANNO  PRESO  IN QUESTI MESI I PROVVEDIMENTI  CONSEGUENTI  QUALI : IL BLOCCO DELLA  VENDITA DI  ORTAGGI E ANIMALI DA ALLEVAMENTO,  LA BONIFICA DEL TERRITORIO E L’ AVVIO DELLA DISMISSIONE DELL’ INCENERITORE DEL CIS ?2)  Questa  necessità  di dismissione  viene  rafforzata dal  fatto che  mentre  per  il CIS  quei  ripetuti   superamenti dei limiti emissivi per diossine e  furani     sarebbero da  addebitarsi   all’ utilizzo di carboni attivi  ( materiali filtranti  nel processo di depurazione delle sostanze  inquinanti nei  fumi ) di   cattiva  qualità e non conformi per  un valore  di  iodio di 303 mg/gr,   al contrario  le dichiarazioni  del dott. Coppi, che riprende la nota Arpat del 2 settembre 2007,   mettono in luce che le anomalie rilevate  nei carboni attivi si riferiscono ad una  fornitura  dei primi di Luglio 2007, mentre  sulla  fornitura di carboni attivi utilizzata nel periodo delle analisi che  riscontrano i superamenti (maggio e primi di luglio)  non  sono state fatte analisi, e ciò comporta  la impossibilità di sostenere che anche  i carboni attivi della precedente fornitura avessero le stesse caratteristiche della fornitura analizzata.  QUESTI RISCONTRI  SPINGONO  PIU’ COERENTEMENTE A CERCARE  LA  CAUSA  DEI SUPERAMENTI IN UN COMPLESSIVO E STRUTTURALE MAL FUNZIONAMENTO DELL’  INCENERITORE DEL CIS, E PROBABILMENTE ANCHE  IN  UNA CARATTERISTICA TECNOLOGICA INTRINSECA DEI   FORNI INCENERITORI A NON RIUSCIRE A GARANTIRE   ABBATTIMENTI SIGNIFICATIVI DELLE SOSTANZE DANNOSE ED  INQUINANTI, ANCHE SENZA AGGIUNGERVI LA QUESTIONE  PER NIENTE  SECONDARIA ANZI DECISIVA,  AI FINI DELLA TUTELA DELLA SALUTE E DELLE RELAZIONI ECOLOGICHE, DEGLI  ACCUMULI E DEI   BIOACCUMULI  DI DIOSSINE, FURANI, PCB.3)  Per quanto riguarda  i  clamorosi ritardi  nella comunicazione  del superamento dei limiti emissivi  che vengono riferiti  a cittadini e organi preposti tra il 16 e il 18 luglio 2007 – come ricorda  il dott. Coppi che ne viene a conoscenza da Arpat di Firenze nella giornata del 16 -  le indagini della  Polizia Giudiziaria   fanno emergere con chiarezza  che la ditta  “IDRO CONSULT” - che  per conto del CIS e in contemporanea con Arpat  il 3 maggio  2007 aveva fatto  i prelievi delle emissioni al camino dell’ inceneritore di Montale - informa verbalmente  il giorno 6 giugno  del superamento dei limiti   previsti dalla legge   il geometra Capocci del  CIS.  Viene deciso di fare altri prelievi in data 22   e 27 giugno che  confermano il superamento dei limiti  verificatosi il 3 maggio,  e ne viene data comunicazione verbale  nuovamente al geometra Capocci. Il 5 luglio la ditta “ Idro Consult”  redige  il certificato di analisi  e lo  porta  alla sede del Cis presso l’ impianto di incenerimento di Montale  in data 12 luglio, consegnandolo al geometra Capocci.  In data 11 luglio   Arpat  di Firenze  redige  il rapporto  sulle  analisi dei medesimi prelievi effettuati il 3 maggio che rilevano anch’ esse il superamento dei limiti per diossine    e  furani.  Tale rapporto viene  trasmesso  il 16 luglio  ad Arpat  di Pistoia, e precisamente al dott. Coppi.  Il dott. Coppi   ha dichiarato di aver  avvisato   telefonicamente  il comune di Montale e l’ assessore all’ ambiente della provincia di Pistoia  lo stesso 16 luglio;  e di  aver  comunicato il giorno seguente  17 luglio  con  fax  il rapporto Arpat  a Provincia di pistoia, Asl pistoia e  comune di Montale.   Il 18 luglio il sindaco di  Montale  ordinava al Cis  di provvedere a spegnere l’ inceneritore non oltre le 36 ore, dopo   aver fatto  ulteriori prelievi  sulle emissioni in data 19 luglio che vengono fatte in contemporanea da Arpat   Firenze  e  Idro Consult ,  e che   confermano il superamento dei limiti.  AI SENSI DEL D.LGS  133/05  (ART. 9 )  UN IMPIANTO DI INCENERIMENTO  NON PUO’ PER NESSUN MOTIVO  IN CASO DI SUPERAMENTO  DI VALORI LIMITE, CONTINUARE AD INCENERIRE  RIFIUTI PER PIU’ DI 4 ORE CONSECUTIVE,  NE’ PUO’ CONTINUARE A  INCENERIRE IN TALI CONDIZIONI PER PIU’ DI SESSANTA ORE IN UN ANNO.NEL CASO DELL’ INCENERITORE DI MONTALE, L’ IMPIANTO DOVEVA ESSERE SPENTO 4 ORE DOPO L’ AVVENUTA INFORMAZIONE DI ARPAT FIRENZE AD ARPAT PISTOIA, TANTO PIU’ CHE DAL 3 MAGGIO AL  16 LUGLIO  SIAMO BEN OLTRE LE  SESSANTA ORE CUMULATIVE IN UN ANNO.  INOLTRE IL CIS ERA PERFETTAMENTE AL CORRENTE DI QUESTA SITUAZIONE FIN DAL 6 GIUGNO,  ED INCREDIBILMENTE HA CONTINUATO A INCENERIRE RIFIUTI PER  40 GIORNI IMMETTENDO DIOSSINE, FURANI ED ALTRE SOSTANZE PERICOLOSE  CON DANNO CERTO PER LA SAlUTE DEGLI ABITANTI. Ci sono tutte le ragioni per chiudere e dismettere l’ inceneritore di Montale, anche considerando  i risultati delle analisi su polli, acque e suoli.  Non ci fidiamo più di amministratori e  tecnici degli organi preposti alla gestione  al controllo (Arpat, Asl, CIS, Province e  Comuni). CHIEDIAMO PERTANTO LA CHIUSURA IMMEDIATA DELL’ INCENERITORE E L’ AVVIO DELLA BONIFICA TERRITORIALE PREVISTA NEI PIANI REGIONALI. INVECE DELL’ INCENERIMENTO SI DEVE IMBOCCARE LA STRADA PREVISTA  ANCHE DALLE NORMATIVE NAZIONALI E REGIONALI   DEL CICLO VIRTUOSO  DELLA RIDUZIONE, DEL RIUTILIZZO E DEL RICICLAGGIO DELLA MATERIA E DEI MATERIALI, INCENTIVANDO CICLI PRODUTTIVI ED ECONOMICI CHE PORTANO LAVORO E REDDITO E  LASCIANO LE RISORSE MONETARIE SUL TERRITORIO. INVITIAMO  GLI ABITANTI  E LE PERSONE A PRENDERE COSCIENZA  E A IMPEGNARSI PER CHIUDERE UN IMPIANTO DANNOSO PER LA SALUTE, COSTOSO E  CHE CONSUMA MATERIA E ACQUA PER IL RAFFREDDAMENTO DEI FORNI. NOI CI  VEDIAMO TUTTI  I GIOVEDI’  ALLE 21.15   PRESSO  I LOCALI DELLA  CHIESA DI STAZIONE MONTALE.
Commenti (1) >> feed
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scritto da msirca, ottobre 24, 2010

FINALMENTE la "storia" dell'inceneritore di Montale arriva in Parlamento !

Grazie all'Onorevole Domenico Scilipoti dell'Italia dei Valori, la "Storia" dell'inceneritore di Montale arriva in Parlamento.
L'Onorevole Scilipoti ha presentato l'interrogazione n° 387 del 21/10/2010 per informare il Parlamento:

delle mancate ordinanze di divieto al consumo e alla commercializzazione dei cibi (risultati pesantemente contaminati da diossine ePCB) prodotti in area di ricaduta dell'inceneritore;
della contaminazione del latte materno;
dei mancati provvedimenti per la bonifica dell'acqua potabile risultata anche questa contaminata da diossine;
per informare che c'è un processo in corso per accertare le responsabilità della protratta contaminazione avvenuta nel 2007 quando per oltre 75 giorni l'inceneritore ha emesso diossine ben oltre i limiti massimi permessi dalla legge.
L'onorevole Scilipoti ha informato il Parlamento che in Toscana esiste una situazione di pesante e grave contaminazione da diossine che viene ignorati dalle amministrazioni locali e dagli organi di controllo.

Adriana Pagliai
del Coordinamento dei Comitati della Piana FI – PO - PT


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