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Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Dissociatore/disgregatore molecolare = inceneritore PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
lunedì 21 giugno 2010
La Chiarezza: Se infatti il Coordinamento non ha avuto nessuna difficoltà a reperire i dati del monitoraggio relativi a un impianto simile costruito in Scozia, la stessa cosa non si può dire per quelli dell'impianto sperimentale costruito a Peccioli dallaBelvedere Spa. "L'Arpat ci ha negato le informazioni - spiegano dal Coordinamento - spiegandoci che l'impianto è di proprietà privata e che dunque loro non erano autorizzati a rivelare i risultati del monitoraggio. Ma l'Arpat è una società regionale, dunque pubblica, e l'aria monitorata viene respirata da tutti, non solo dai legittimi proprietari dell'impianto".

http://pisanotizie.it/news/news_20100621_

 

I Comitati chiedono chiarezza e tutele. Giovedì la conferenza dei servizi

Il Coordinamento ottiene l'istituzione di un tavolo tecnico a cui siederanno il Comune di Pontedera e la Ecofor Service: "Fondamentale - spiegano dal Coordinamento - il blocco delle procedure avviate". Alla vigilia della Conferenza dei Servizi, prevista per giovedì 24 giugno, in cui si deciderà la sorte del progetto dell'impianto di disgregazione molecolare per rifiuti industrialipresentato dallaEcofor Service Spa, il Coordinamento gestione corretta rifiuti Valdera, annuncia battaglia e quello che potrebbe esser un primo risultato. Dopo l'incontro del 4 giugno con il sindaco di Pontedera Simone Milozzi, il Coordinamento, formato da associazioni, pariti, movimenti, comitati e singoli cittadini, ha ottenuto l'istituzione di un tavolo tecnico a cui siederanno insieme al Comune di Pontedera e alla Ecofor Service. Se ancora una data non è stata fissata certo è che i preparativi per la sua convocazione sono già iniziati, tanto che su richiesta del Sindaco il Coordinamento ha già fornito i nomi di coloro che parteciperanno in sua rappresentanza, fra i quali un ingegnere chimico e un chimico industriale. Un tavolo tecnico che nelle intenzioni del Coordinamento gestione corretta rifiuti Valdera dovrà avere le caratteristiche di "trasparenza, chiarezza e istituzionalità", come ha spiegato Michele Campana. E che contemporaneamente, proprio per avere un senso, dovrà essere accompagnato dal blocco delle procedure già avviate.
Dunque, a meno che la convocazione del tavolo non sia fissata prima di giovedì, possibilità quanto meno remota visti i temi ormai ristretti, si dovrà attendere la riunione della Conferenza dei Servizi per capire la "sincerità" delle intenzioni dell'amministrazione pontederese ( che nella precedente riunione, rinviata a questa settimana, non aveva ancora depositato il suo parere) e diEcofor Service dall'altro. "Mancata informazione ai cittadini e una gestione dei rifiuti che non si cura dei danni alla salute, di quelli ambientali e dell'eccessivo consumo del territorio". Questo è ciò che denuncia ilCoordinamento gestione corretta rifiuti Valdera nella sua azione contro la costruzione di un dissociatore molecolare a Gello. Andiamo per punti. La Chiarezza: Se infatti il Coordinamento non ha avuto nessuna difficoltà a reperire i dati del monitoraggio relativi a un impianto simile costruito in Scozia, la stessa cosa non si può dire per quelli dell'impianto sperimentale costruito a Peccioli dalla Belvedere Spa. "L'Arpat ci ha negato le informazioni - spiegano dal Coordinamento - spiegandoci che l'impianto è di proprietà privata e che dunque loro non erano autorizzati a rivelare i risultati del monitoraggio. Ma l'Arpat è una società regionale, dunque pubblica, e l'aria monitorata viene respirata da tutti, non solo dai legittimi proprietari dell'impianto". La Salute: Definito commercialmente "disgregatore molecolare" l'impianto è definito dalla normativa europea come inceneritore e come tale produrrà emissioni in atmosfera che preoccupano i membri dei comitati e delle associazioni. Una preoccupazione a cui si aggiunge quella legata ai meccanismi di funzionamento dell'impianto. I rifiuti verranno caricati e scaricati in celle stagne che, dopo la prima attivazione, saranno già calde, come spiega Alessio Tempesti, ingegnere chimico: "Ciò vuol dire che quando si comincerà a caricare nuovamente le celle i primi rifiuti inseriti inizieranno probabilmente a riscaldarsi e ad emettere gas, mettendo a rischio la salute dei lavoratori". L'altro passaggio che genera timori è quello relativo allo scarico della cenere che deriva dal processo di combustione dei rifiuti. "Per esperienza - spiega l'ing. Tempesti - posso dire che in questa fase una parte delle ceneri estratte attraverso una motopala che le carica su un nastro viene dispersa e dunque trasportata dall'aria".L'Ambiente: Non pochi, inoltre, sono i dubbi sulle ripercussioni ambientali che tale impianto avrà sul territorio. Dall'aumento del flusso dei tir impiegati per trasportare i rifiuti industriali a quelli che condurranno i reagenti chimici necessari al fine di depurare i gas prodotti dal processo di disgregazione molecolare: una parte dei quali servirà a generare energia elettrica (il rendimento è previsto al 16%), mentre la rimanente una volta trattata finirà in atmosfera. "Per non parlare poi della necessità di smaltire le ceneri derivate dalla combustione di rifiuti, che - come tengono a sottolineare dal Coordinamento- saranno introdotti nell'impianto in maniera indifferenziata". Sarà proprio la diversificazione dei rifiuti industriali sottoposti al trattamento, secondo il chimico Stefano Pinoli, insieme al funzionamento in discontinuità dell'impianto, a produrre un gas dalle caratteristiche variabili. Di fronte "a una scelta che dunque rischia di provocare danni alla salute e all'ambiente" la richiesta del Coordinamento è dunque quella di trovare strade alternative, rispettose di coloro che sul territorio vivono e che siano coerenti con gli indirizzi in materia della Comunità Europea che orienta la gestione dei rifiuti in direzione del riciclaggio e del riutilizzo.

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Ultimo aggiornamento ( lunedì 21 giugno 2010 )
 
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