Scritto da Redazione
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martedì 19 gennaio 2010 |
«Una volta questa era la zona più bella di Modena - racconta con nostalgia l’interessato - poi è arrivato l’inceneritore».
E ha portato con sè polveri, inquinamento e rumore. «Quando hanno costruito la seconda linea del termovalorizzatore è stato fatto uno studio, secondo il quale a un chilometro di raggio dall ’inceneritore non potevano vivere animali, piante e neanche uomini...."
Modena Qui - In 12 pagine molte idee http://www.modenaqui.it/14-01-2010 Un milione per la casa inquinata dall’inceneritore La comprerà il Comune. Il proprietario è malato da tempoUn milione centomila euro.E’ questa la cifra per la quale i l Comune ha acquistato una casain via Cavazza, a pochi metri dall ’inceneritore, il cui rogito dovrebbe avvenire proprio in questi giorni .La ragione ufficiale del la spesa è che in quel terreno dovràsorgere il nuovo deposito degli atti storici del Comune.Ma pare invece si tratti dell ’epilogo silenzioso di unacontroversia iniziata più di dieci anni fa tra la famiglia proprietaria del la casa e l’amministrazione.Una vicenda fatta di visite in Comune, appel li al sindaco e tonnellate di lettere «Una volta questa era la zona più bel la diModena - racconta con nostalgia l ’interessato - poi è arrivato l’inceneritore».E ha portato con sè polveri, inquinamento e rumore. «Quando hanno costruito la seconda linea del termovalorizzatore è stato fatto uno studio, secondo il quale a un chilometro di raggio dall ’inceneritore non potevano vivere animal i, piante e neanche uomini.E nel raggio di due chi lometri si registrava i l 50% in più di inquinamento.Ma lei vede dove viviamo? Ci dicevano avete ragione, ma non ci sono i soldi...» aggiunge.Esasperata, la famiglia ha dato tutto in mano ad un avvocato.E, a giudicare dal l’accordo raggiunto, sembra che le loro ragioni siano state finalmente ascoltate.A smuovere gl i amministratori, a quanto pare, sarebbe stata una cartel la cl inica che ha fatto capol ino in mezzo al lecarte legali .Si tratta di quella del padre di famiglia, lavoratore agricolo, che da vent’anni respira, lavora e mangia polveri sotti li .Anche attraverso la frutta e la verdura che coltiva.Da anni l’uomo lamenta diversi sintomi , male ai muscoli , artrite, polmonite.Ma del fatto che l ’aria che si respirava non facesse così bene, l’uomo si era accorto già molto tempo prima.Da quando gli animal i, avevano iniziato a traslocare e a smettere di riprodursi: «Di allevare conigli ho smesso, perchénon conveniva più.Le coniglie avevano smesso di figl iare.Le rondini se ne sono andate via tutte, meno una coppia, che continua a tornare ogni anno.Ma i loro piccoli non sopravvivono: fanno il nido e i piccoli invece di volare via cadono morti dal nido.Avevamo una scrofa che ha abortito.Sono sparite le lucciole, le falene e i passerotti...», racconta.Gli animali se ne sono andati.L’uomo, animale intell igente, secondo i l Comune può restare senza problemi .Caterina Giusberti
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Ultimo aggiornamento ( martedì 19 gennaio 2010 )
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