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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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’Ndrangheta ad Alta Velocità PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
domenica 02 novembre 2008
(I due affari più devastanti ma più lucrosi che l'Italia abbia mai "sopportato": AV e "rifiuti"; soldi facili a carico dei cittadini inquinati e che nemmeno potranno prendere questo treno "veloce"... Perchè mai questi malviventi e/o imprenditori di carta dovrebbero rinunciarci? Si può solo e sempre confidare nella Magistratura? ndr))
n. 263 del 2008-11-02 pagina 6

’Ndrangheta ad Alta Velocità:
di Luca Fazzo

Blitz e sequestri nei cantieri Lavori per la Tav Milano-Torino: ruspe e camion bloccati per smaltimento illegale dei rifiuti. Ma dietro alle società...
Il Giornale.it
n. 263 del 2008-11-02 pagina 6
Enrico Lagattolla

Le mani della malavita organizzata sugli appalti per l’Alta Velocità ferroviaria: un rischio più volte evocato, uno scenario verosimile ma finora indimostrato. E che invece viene allo scoperto in tutta la sua concretezza in queste ore, con l’operazione - in larga parte ancora in corso - che la Procura di Milano realizza mandando tre diverse forze di polizia a sequestrare camion, ruspe e attrezzature nelle imprese che lavorano alla tratta Milano-Torino della Tav. Ufficialmente l’accusa è di smaltimento illegale di rifiuti. Ma andando a sequestrare i camion si scopre, inevitabilmente, chi era materialmente a mandare avanti la gigantesca opera di svuotamento dei terreni ad ovest del capoluogo lombardo. Ed è qui che saltano fuori i nomi che collegano direttamente gli appalti ai piani alti delle cosche. E cioè alle famiglie calabresi di Platì da quarant’anni insediate a Milano, regine indiscusse del business del movimento terra.
L’inchiesta è condotta dai pm Paola Pirotta e Frank Di Maio con la Guardia di finanza, la Polizia provinciale e la Forestale e ha di mira tutto quanto, subappalto dopo subappalto, sta accadendo nei cantieri della Torino-Milano. Quattordici aziende, tutte in varia misura coinvolte nei lavori, vengono colpite da avvisi di garanzia e perquisizioni. In testa all’elenco, due nomi che fanno sobbalzare. Uno è quello di Santo Maviglia, classe 1973, da Africo in provincia di Reggio Calabria. Ad Africo il cognome Maviglia è un cognome pesante: Giuseppe Maviglia era il sindaco della cittadina quando nel 2003 il consiglio comunale venne sciolto per infiltrazioni mafiose; un altro ex sindaco, Santoro Maviglia, era stato arrestato nel 1984 per traffico internazionale di droga. Anche il giovane Santo Maviglia nel 1992 è stato arrestato nell’ambito di una mega-operazione contro il narcotraffico. Adesso è titolare di una azienda individuale, la Edilcostruzioni. Africo e Milano sono lontane. Eppure Maviglia ottiene un subappalto dei lavori Tav. E finisce nell’elenco degli avvisi di garanzia.
L’altro nome importante, nell'elenco, salta meno all’occhio: se non altro perché è un bel nome lombardo, Maurizio Luraghi. Ma Luraghi non è un qualunque imprenditore edile. Secondo le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Luraghi è il prestanome dei Barbaro e dei Papalia, le famiglie di punta della ’ndrangheta nel milanese. Attraverso Luraghi e la sua azienda, la Ls Strade, i clan hanno continuato - in barba alle indagini - a controllare per anni l’intero mercato del movimento terra a sud di Milano. Mentre dinamite e revolverate intimidavano concorrenti e amministratori pubblici, Luraghi offriva una «faccia pulita» ai boss cui intestare appalti e affari.
Luraghi è stato arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso nel luglio di quest’anno insieme a quattro esponenti dei clan, tra cui il boss Domenico Barbaro detto «l’Australiano». Ed ora anche i nomi di Luraghi, di sua moglie Giuliana Persegoni e della Ls Strade appaiono nell’elenco delle aziende che, di subappalto in subappalto, portavano nelle casse dei clan il grande affare dell’Alta Velocità.

© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
Commenti (1) >> feed
il c... e le 40ore
scritto da msirca, novembre 03, 2008

mi scrivono a proposito di questo post "signora Sirca, lei rimette insieme cose che c'entrano come il c... con le 40ore...".
Premesso che anche il commento in cima al post è redazionale, cioè discusso fra più persone, io credo che c'entri tutto invece e la cosa è chiara a chi ha seguito per esempio l'organigramma della Helios, il demandato a gestire la materia nel "nostro" SuperATO o a chi ha fatto caso ai nomi delle società implicate/responsabili della vergogna campana o a chi ha seguito la cronaca non sempre divulgata su larga scala del torbido intreccio intorno alla gestione dei cosiddetti rifiuti.
Ci hanno accusato (noi comitati e associazioni contrarie all'immane dannoso spreco dell'incenerimento dei materiali post consumo) per anni del tutto gratuitamente di fare il gioco della malavita organizzata, tutti gli onesti che seguono le cronache hanno potuto vedere che i collusi e in contratto con camorra e mafia sono i nostri avversari (anzi nemici pochè attentano alla nostra salute oltre che fregarci i soldi impropriamente), amministratori di tutti i colori ma spesso di un vecchio stinto colore, quindi rimarcare questi perversi accordi è del tutto pertinente.

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Ultimo aggiornamento ( domenica 02 novembre 2008 )
 
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