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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Come tutelano la nostra salute e rispettano le leggi PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
mercoledì 24 settembre 2008

Stop all'inceneritore Marcegaglia

Fermati i lavori di costruzione dell´impianto di Modugno. Nell´inchiesta quattro indagati: "I cittadini non sono stati informati". Sigilli all´impianto. Il pm: "Le autorizzazioni sono illegittime"...

di Gabriella De Matteis,  La Repubblica 

Oggetto: INCENERITORE MARCEGAGLIA SOTTO SEQUESTRO.

Sicuramente sarete informati ma nel dubbio ripasso notizia da Repubblica.

L'inceneritore Marchegaglia a Modugno è posto sotto sequestro, questo
giustifica i timori dei Comitati.

R. M.
 

Stop all'inceneritore Marcegaglia

Fermati i lavori di costruzione dell´impianto di Modugno. Nell´inchiesta quattro indagati: "I cittadini non sono stati informati". Sigilli all´impianto. Il pm: "Le autorizzazioni sono illegittime". Il pm sequestra l´area: "Le autorizzazioni sono illegittime". La società avrebbe dovuto informare i cittadini sulla realizzazione dell´opera

di Gabriella De Matteis 

La procura di Bari ha bloccato i lavori di costruzione del termovalorizzatore che la "Eco Energia", la società del gruppo Marcegaglia, stava realizzando alla zona industriale di Modugno. L´area, da ieri, è sotto sequestro. Secondo l´accusa, alcune delle autorizzazione concesse erano illegittime, altre, invece, non sono mai state richieste. Secondo l´accusa, prima di avviare i lavori, la società avrebbe dovuto informare i cittadini della realizzazione di una centrale che produce energia, sfruttando i rifiuti. E invece non lo ha fatto. La procura, motivando il decreto, cita anche le perplessità dei consulenti su alcune caratteristiche dell´impianto. L´inchiesta conta quattro indagati, tra i quali il dirigente della Regione Puglia che ha espresso parere favorevole alla compatibilità ambientale dell´inceneritore.

Alcune autorizzazioni, rilasciante dal Comune di Modugno e dalla Regione Puglia, sono considerate illegittime, altre, invece, non sono mai state richieste. Eppure i lavori per la realizzazione del termovalorizzatore, alla zona industriale di Modugno, erano già cominciati. Da ieri mattina però le ruspe sono ferme. L´area dove doveva sorgere la struttura, un impianto per la produzione di energia attraverso il trattamento dei rifiuti, è sequestrata. Ad apporre i sigilli i carabinieri del Noe che hanno eseguito un provvedimento, disposto dal pm Francesco Bretone. L´inchiesta conta quattro indagati. Sono Antonio Albanese, di 45 anni, di Massafra, rappresentante legale della Eco Energia (la società del gruppo Marcegaglia, azienda del presidente di Confindustria, a cui il progetto del termovalorizzatore fa capo), Carmine Carella, di 53 anni di Bari e Nicola Trentadue, entrambi direttori dei lavori e Luca Limongelli, di 53 anni, sino a due mesi dirigente dell´assessorato regionale all´ambiente.


Prima di avviare i lavori, la società avrebbe dovuto chiedere il nulla osta paesaggistico perché l´area, ha spiegato il consulente dell´accusa, è caratterizzata da bellezze naturali, sottoposte a tutela. E anche l´autorità di bacino avrebbe dovuto esprimere un parere vincolante perché nell´area c´è il vincolo idrogeologico. Irregolarità, alle quali si aggiunge il mancato rispetto dei "Galassino", la legge che impone una distanza di sicurezza dai corsi d´acqua. L´impianto sarebbe infatti troppo vicino a lama Misciano, un affluente di Lama Balice. E questo è solo un aspetto della questione, affrontato nel provvedimento di sequestro d´urgenza, lungo 29 pagine. La "Eco Energia" ha cominciato i lavori sulla base dei nulla osta a costruire, concessi dal Comune di Modugno e poi annullati, perché la proprietà dei terreni dove dovrebbe sorgere il termovalorizzatore è al centro di un contenzioso amministrativo. Anche il parere favorevole alla compatibilità ambientale rilasciato da Luca Limongelli, secondo la procura, non è valida. La società, prevede la normativa, avrebbe dovuto informare della realizzazione dell´impianto i cittadini dei comuni dell´area interessata. La notizia, però, fa notare il pm Bretone, è stata pubblicata «su un quotidiano non diffuso in Puglia» e su un quotidiano regionale che però a Modugno ha venduto solo quattro copie.

«Si è trattato - dice il magistrato - di una operazione volta ad aggirare il principio dell´informazione ai cittadini. Chiunque di noi sa quali sono i giornali che sono diffusi nell´area interessata. Non pubblicare la notizia su questi giornali significa non aver voluto informare i cittadini». Sotto accusa anche la mancanza del parere dell´Enac, «le opere supererebbero in altezza il limite consentito nel raggio di 3 chilometri dall´aeroporto». La procura cita poi i dubbi dei consulenti su alcune caratteristiche del termovalorizzatore «non affatto improntato all´utilizzo della migliore tecnica». E alcuni problemi, come lo smaltimento delle ceneri, considerati rifiuti pericolosi e quello della produzione alla interno della centrale di cdr, non vengono considerati nel parere di Via. Il pm Bretone conclude, spiegando come questa sottovalutazione «da parte dell´intero comitato di Via» «appare rispondere alla precisa volontà di non dire ciò che non si può dire perché ciò avrebbe comportato l´adozione di un parere sfavorevole alla realizzazione dell´opera».

(23 settembre 2008)

  
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Gli imprenditori privati privati seguono i cattivi esempi dei cattivi amministratori e viceversa
scritto da msirca, settembre 25, 2008

La Stampa 12 settembre 2008
Sezione Vercelli e Biella
INCHIESTA A VERCELLI. L' AZIENDA AVREBBE DIMINUITO LA PERCENTUALE DIMONOSSIDO DI CARBONIO
Inceneritore, manomessi i dati
Esposto del nuovo gestore francese ''Veolia'' contro Termomeccanica
ENRICO DE MARIA GLORIA POZZO VERCELLI
La gestione dell'inceneritore di Vercelli e' nel mirino della procura della Repubblica da poco piu' di un mese, da quando cioe', dopo essere passati, per avvisarli, dal sindaco, dal presidente della Provincia e dal presidente di Atena, l'amministratore delegato Enrico Guggiari e il direttore commerciale Andrea Ramonda del Gruppo VEOLIA-Servizi ambientali sono andati dai magistrati vercellesi. Per la verita', il gruppo francese VEOLIA, colosso europeo del settore rifiuti, che ha assorbito il 75 per cento di Termomeccanica, non si e' recato soltanto alla procura di Vercelli, ma ha fatto la stessa cosa in tutta Italia, nelle citta' dove e' subentrato a Termomeccanica, per esporre alcune «anomalie» riscontare nella gestione precedente. Anomalie che, per fare un esempio eclatante, la procura di Lucca ha ritenuto esplosive, sospettando che il ramo ecologico di Termomeccanica «Tev» avesse addirittura taroccato i dati
sulle emissioni, realizzando un apposito software che teneva sempre, e quindi falsamente, nella norma i parametri di monossido di carbonio e di diossina. L'impianto di questione e' quello di Pollino, vicino a Pietrasanta, costruito nel maggio del 2002. Nell'area interessata, la notizia dell'apertura di un'indagine con l'ipotesi di reato pesantissima di aver creato un programma informatico per falsificare i dati sulla diossina ha suscitato un clamore enorme. E Claudio Fecchio, ex assessore comunale dei Verdi vercellesi e attuale esponente del Laboratorio della sinistra, e' subito intervenuto chiedendo al Comune di Vercelli di tenere bene gli occhi aperti e di rilanciando l'ipotesi di una seria indagine epidemiologica nel capoluogo e circondario. Fecchio non sapeva pero' che il Comune (cosi' come la Provincia e Atena) fosse gia' al corrente della situazione perche' informato dalla stessa VEOLIA. Ma, per quanto riguarda Vercelli, per fortuna, non si parla di dati truccati sulle diossine, semmai di correzioni manuali sul software (in ogni caso, reati) per tenere nei parametri le emissioni di monossido di carbonio. Nello steso dossier consegnato alla procura, VEOLIA riconosce pero' a Termomeccanica di avere perfezionato il vecchio inceneritore di Vercelli (che risale addirittura agli Anni Settanta), dopo averne acquisito la gestione nel '92, trasformandolo in un impianto «altamente performante» in grado di tenere del tutto sotto controllo le emissioni di ossido di azoto, diossina e ammoniaca. Non cosi' il monossido di carbonio che pero', a giudizio di uno studio commissionato a luglio da VEOLIA al Politecnico di Milano, non ha comportato, in tutti questi anni, «alcun rischio per l'ambiente e la popolazione, nemmeno potenziale> >, come ribadisce anche il sindaco Corsaro. Tuttavia, c'e' da rilevare che la scoperta delle «anomalie» anche a Vercelli e il desiderio di VEOLIA di realizzare le necessarie migliorie per abbattere, ad esempio, il monossido di carbonio (un progetto da 2 milioni di euro) hanno comportato per oltre due mesi e mezzo il conferimento di circa 10 mila tonnellate di rifiuti alla discarica di Castelceriolo (Alessandria), con un aggravio dei costi per l'utenza vercellese che si quantifichera' nella prossima bolletta.

Veolia: ''Vercelli funziona e non intendiamo chiudere''
Un certezza c'e', almeno per quanto dice VEOLIA, la societa' che ha acquisito a novembre 2007 il 75 per cento di Termomeccanica: «L'impianto di Vercelli non e' affatto chiuso, funzionano due linee su tre, e soltanto una parte dei rifiuti va ad Alessandria. E in ogni caso non abbiamo nessuna intenzione di chiudere l'inceneritore». Anzi, aggiungono a VEOLIA, sono previsti e gia' programmati investimenti per modernizzare l'intero complesso. La terza linea e' chiusa «per un semplice fatto di manutenzione». Sull'intricata vicenda dell'impianto di Falascaia in Toscana VEOLIA non ha dubbi: a Vercelli la situazione e' completamente differente. Sostiene il gruppo: «In ogni caso noi siamo la parte lesa, a Vercelli come in altre situazioni italiane». Per questo sono stati i vertici stessi di VEOLIA ad andare nei giorni scorsi dal procuratore della Repubblica di Vercelli Giorgio Vitari. «Chiediamo che si faccia luce, che la Procura vada a fondo, che veda che cosa puo' essere o non essere accaduto». In sostanza VEOLIA e' parte lesa nella vicenda. E siccome i reati sull'ambiente sono penali, se Termomeccanica ha manipolato i dati, VEOLIA (che e' socio di maggioranza) si rivarra' nei tempi e nei modi che saranno necessari. Dicono: «Quantificheremo quando sara' ora». Sulle preoccupazione dei vercellesi sulla qualita' dell'aria «truccata» VEOLIA non ha dubbi e rassicura tutti: «Abbiamo verificato a maggio di quest'anno la sicurezza dell'impianto, e' stato regolato e messo a norma. Non c'e' nessun rischio aria». Dunque, per il gruppo di «Servizi ambientali» Vercelli non un'emergenza, anzi l'attivita' di riorganizzazione della terza linea e' una garanzia di continuita'.

La Stampa 13 settembre 2008
Sezione Vercelli e Biella
Colloquio GLORIA POZZO VERCELLI L'assessore all'Ambiente Finocchi
Emergenza rifiuti nel bacino vercellese. Lo comunica, con una circolare datata 2 settembre, il presidente del Covevar Andrea Corsaro, che confermando il fermo delle linee per manutenzione ordinaria e straordinaria nei mesi di luglio e agosto (ed il conseguente conferimento dei rifiuti all'impianto di Castelceriolo in provincia di Alessandria), informa dell'esigenza di prolungare il piano di emergenza anche per i mesi di settembre e ottobre. «Con lettera del 20 agosto - recita il documento - la Provincia ha comunicato che cause eccezionali hanno reso necessaria la fermata straordinaria delle linea 3». Si e' resa cosi' necessaria un'integrazione al protocollo d'intesa con il consorzio alessandrino per un totale massimo di 4-6000 tonnellate per il restante periodo 2008: «Questo naturalmente comportera' un'integrazione dei costi di smaltimento connessa al prolungamento della situazione di emergenza». Come si e' arrivati alla constatazione di queste «cause eccezionali», evidentemente collegate alla denuncia presentata alla procura da VEOLIA, viene ricostruito dall'assessore provinciale all'Ambiente Fabrizio Finocchi: «I dati sull'inceneritore forniti alla Provincia da Arpa sono sempre stati rassicuranti, assolutamente in regola. Ma essendo l'impianto datato abbiamo chiesto maggiori controlli: da qui la manutenzione estiva. Ad inizio agosto VEOLIA informa Provincia, Comune e Atena dell'intenzione di presentare una denuncia alla Procura». Ma nello stesso tempo la societa' fornisce dati confortanti: «L'impianto, benche' definito ''di concezione ormai vecchia'' viene giudicato ''altamente performante'', con buoni risultati per ossido di azoto, diossina e ammmoniaca. Ci sono pero' problemi con il monossido di carbonio, probabilmente provocati dalla temperatura della linea 3. Ma c'e' un solo camino, quindi un solo sistema per il campionamento delle analisi, per tre linee: le emissioni di monossido di carbonio non risultano conformi, gli interventi tecnici non riescono a correggere i risultati e si sospettano modifiche sul software per la correzione manuale dei dati». VEOLIA consegna pero' anche una valutazione, datata 28 luglio, commissionata alla sede cremonese del Politecnico di Milano: «Da questa - prosegue Finocchi - emerge l'unico dato che veramente mi interessa: ''le emissioni di monossido di carbonio, benche' fuori specifica, non possono aver comportato alcun rischio potenziale o effettivo per l'ambiente e la popolazione di Vercelli''. In caso contrario, o se ci fossero stati problemi con la diossina come in Toscana, mi sarei costituito parte civile». VEOLIA promette due milioni di investimento per risolvere la situazione. «In questi due mesi e mezzo, intanto, 10 mila tonnellate sono state conferite a Castelceriolo, e pagate 30 euro in piu' della norma al quintale. Tutti i Comuni del Covevar, compreso ovviamente quello di Vercelli,
riceveranno una bella mazzata: la spazzatura costera' sempre di piu'». «Da almeno un anno - conclude l'assessore provinciale - faccio continue pressioni per maggiori controlli sul territorio, per un nuovo impianto, per la raccolta differenziata. Posso solo aggiungere che bisogna muoversi, e in fretta, prima che sia davvero troppo tardi e ci ritroviamo come a Napoli. Siamo di fronte a un problema che andava e va affrontato con urgenza. Invito Corsaro ed Atena ad accelerare il processo della raccolta differenziata: di questo passo pagheremo sempre piu' cara la spazzatura, e non sappiamo se, e quando, questa situazione finira'. Forse qualcuno ha paura di mettere in gioco i prossimi risultati elettorali, ma a mio parere le elezioni si vincono proprio con la differenziata.

L'inceneritore abusivo della signora Marcegaglia
scritto da Cirano, ottobre 07, 2008

RIFIUTI: CONVALIDATO SEQUESTRO TERMOVALORIZZATORE NEL BARESE

(ANSA) - BARI, 3 OTT - Il gip del tribunale di Bari Michele Parisi ha convalidato il sequestro del termovalorizzatore che la societa' 'Eco Energia srl' (Gruppo Marcegaglia) sta realizzando a Modugno (Bari).

Il provvedimento di sequestro - emesso dalla procura di Bari il 22 settembre scorso - riguarda un'area di 35.000 metri quadrati sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico.
Nell'indagine sono coinvolti il responsabile della societa'
esecutrice dei lavori, i progettisti e un funzionario regionale che ha rilasciato il parere favorevole nella 'Via'. Secondo l'accusa, i lavori sono stati compiuti sinora in base ad autorizzazioni illegittime del Comune di Modugno e della Regione Puglia e in mancanza del parere vincolante dell'autorita' di bacino, del nulla osta paesaggistico (trattandosi di un'area di notevole bellezza) e del nulla osta dell'Enac, necessario perche' ''le opere supererebbero in altezza il limite consentito nel raggio di tre chilometri
dall'aeroporto di Bari Palese''. (ANSA).


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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 24 settembre 2008 )
 
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