Non solo, il portatile della HP mostra i livelli più elevati di alcuni ritardanti di fiamma bromurati, i PBDE, nella ventola. Con 262 milligrammi per chilo il Macbook della Apple contiene invece i livelli più alti, tra i 5 modelli testati - Acer, Apple, Dell, HP e Sony - di un'altra sostanza tossica, il BFR (TBBPA). Molte delle sostanze tossiche trovate nei portatili, come piombo, PVC ed alcuni BFR, sono pericolose per la salute e persistenti nell'ambiente.
Greenpeace aveva lanciato un mese fa la "Eco guida ai prodotti elettronici" che premia le aziende che non fanno uso di sostanze chimiche pericolose e contribuiscono al riciclaggio dei rifiuti elettronici. La HP si era classificata al terzo posto, dopo Nokia e Dell, ma avendo mentito, passa ora al sesto posto. Le aziende prese in considerazione, sulla base delle loro dichiarazioni pubbliche, sono 14 e nessuna ottiene un punteggio pienamente soddisfacente.
"È allarmante che le aziende leader si spostino in basso nella classifica anziché muoversi verso politiche di eliminazione dei composti tossici dai loro prodotti. Si scopre che la HP non rispetta gli impegni presi mentre la Apple anziché essere l'azienda innovativa che la pubblicità ci mostra è un dinosauro industriale" commenta Zeina Alhajj, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace. Visto che le aziende produttrici non si assumono la responsabilità dei loro prodotti, c'è un alto rischio che questi finiscano a contaminare Cina e India dove esistono immense discariche di rifiuti elettronici. Piombo e ritardanti di fiamma bromurati sono sostanze abbastanza diffuse nell'ambiente in quei siti dove i nostri computer terminano il loro ciclo di vita.
Greenpeace chiede alle industrie di progettare pc facili da riciclare e privi di sostanze tossiche, andando oltre la direttiva europea che prevede l'eliminazione dei composti tossici, tra cui tutti i ritardanti di fiamma bromurati ed il PVC.