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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Gli errori che paghiamo in termini di salute PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
martedì 08 aprile 2008

 (Si ripropone su scala planetaria quanto accaduto  nel nostro piccolo? Quella mano "amica"  degli inceneritoristi che furtivamente ha riiscritto durante la notte le prescrizioni del Governo Prodi permettendo di conservare i regali non dovuti dei CIP6 a molti impianti di incenerimento?  ndr) 

Da uno studio del WWF. Su: http://www.vglobale.it/NewsRoom/index.php?News=4250&ref

 Un errore favorisce ancora il carbone

 ....Un nuovo rapporto, commissionato dal Wwf, mette in luce come il sistema dell'Emission Trading di fatto permetta a questa fonte pesantemente inquinante di guadagnare miliardi di euro da un meccanismo in realtà creato per diminuire le emissioni.

Un nuovo studio del Wwf

Emission Trading – Un errore favorisce ancora il carbone

Distribuire gratuitamente le quote di CO2 al settore termoelettrico equivale ad incentivare le centrali a carbone

Un nuovo rapporto di Point Carbon mette in luce come la distribuzione gratuita delle quote di CO2 agli operatori elettrici nel secondo periodo di Emission Trading 2008-2012, garantisce un rendita alle centrali termoelettriche, in soli cinque paesi dell'Unione, equivalente al Pil della Repubblica Ceca. La combustione di carbone nelle centrali termoelettriche da sola è responsabile di circa un miliardo di tonnellate di CO2 di emissioni annue, corrispondente al 20% delle emissioni europee, ed il suo contributo nel settore elettrico europeo sembra volere aumentare.
Un nuovo rapporto, commissionato dal Wwf, mette in luce come il sistema dell'Emission Trading di fatto permetta a questa fonte pesantemente inquinante di guadagnare miliardi di euro da un meccanismo in realtà creato per diminuire le emissioni.
Ci sono ad oggi progetti per 40 nuove centrali a carbone in Europa nei prossimi cinque anni. «Queste centrali se realizzate rimarranno operative per i prossimi 50 anni bloccando le nostre economie in scenari di emissioni insostenibili – fa notare Sanjeev Kumar, Emission Trading Scheme Coordinator per il Wwf –, oggi più che mai è fondamentale che il settore elettrico sia messo di fronte ai reali costi delle emissioni di CO2, anziché scaricarli sull'ambiente e sulla collettività».

Lo studio è stato commissionato dal Wwf a Point Carbon, leader mondiale nella consulenza dei mercati ambientali, per valutare l'extra-rendita a favore degli operatori termoelettrici determinata dall'allocazione gratuita di quote di CO2 nell'ambito del meccanismo di Emission Trading, in cinque paesi europei Germania, Regno unito, Spagna, Italia e Polonia. Nel secondo periodo dello schema ovvero tra il 2008 ed il 2012, il rapporto mostra come la extra rendita complessiva accumulabile dal settore elettrico ammonti a 71 miliardi, un valore corrispondente al Prodotto interno lordo della Repubblica Ceca.
L'Emission Trading è la direttiva maggiormente rappresentativa della politica europea nella lotta ai cambiamenti climatici. È stata approvata con l'intento di limitare le emissioni delle grandi installazioni industriali.
Tuttavia avere basato la direttiva sul principio di allocazione gratuita delle quote è stato un grave errore che porta a distorsioni nei mercati elettrici con esiti paradossali.

«Assegnare a titolo gratuito le quote di emissioni agli operatori elettrici è come mettergli in mano un assegno in bianco che, in assenza di competizione internazionale nel settore elettrico, viene coperto dalle bollette dei consumatori – sostiene Sanjeev Kumar – è scandaloso garantire una rendita ad un settore altamente inquinante».

Ad oggi in Italia la rendita derivante dall'allocazione gratuita di quote è un fenomeno meno vistoso che in altri paesi europei per due motivi:

1) innanzitutto la concorrenza nel settore termoelettrico è stata sino ad oggi molto limitata e dunque i prezzi sulla borsa elettrica, più elevati che altrove, rispecchiavano le strategie dell'operatore dominante anziché incorporare il costo opportunità delle quote di CO2
2) in secondo luogo la generazione a carbone in Italia ricopre un ruolo secondario e pertanto l'impatto sui prezzi dell'energia elettrica derivante dalla direttiva sull'Emission Trading è limitato grazie al maggiore contributo del gas naturale.

Nel prossimo periodo tuttavia il fenomeno della extra rendita per gli operatori elettrici derivante dall'allocazione gratuita si farà vedere anche in Italia a seguito dell'incremento della concorrenza sui mercati elettrici.
Tuttavia grazie al ruolo secondario della generazione a carbone non si verificheranno situazioni paradossali come in Polonia o Germania dove i consumatori dovranno regalare miliardi di euro alle società elettriche senza alcun beneficio ambientale. Il sistema italiano presenta delle altre distorsioni non riscontrabili in nessun altro paese europeo; in particolare il meccanismo di allocazione per gli impianti Cip6 determinerà un nuovo immotivato costo nelle bollette dei consumatori.

L'Unione europea sta in questi mesi definendo le modalità di funzionamento della direttiva Ets a partire dal 2013 ed in particolar modo ha proposto di assegnare le quote di emissione a pagamento nel settore termoelettrico.
Il Wwf ritiene che sia indispensabile che il settore maggiormente responsabile dei cambiamenti climatici debba acquistarsi le quote di emissione anziché inglobare extra rendite senza migliorare le proprie performance ambientali ai danni dei consumatori.
L'assegnazione gratuita di quote al settore termoelettrico non deve essere permessa per il periodo successivo al 2012.
«Assegnare a titolo oneroso le quote di CO2 permette di avere a disposizioni ingenti risorse economiche che oggi costituiscono una rendita per gli operatori elettrici e che domani potrebbero essere interamente reinvestite in politiche per fronteggiare i cambiamenti climatici, in Europa o nelle economie in via di sviluppo», conclude Kumar.

(Fonte Wwf)

(07 Aprile 2008)
Commenti (3) >> feed
Negli Stati Uniti, forse miglioramenti
scritto da ***, aprile 09, 2008

Evento storico

Stati Uniti: l’inizio della fine del carbone

La preoccupazione del riscaldamento del pianeta ed il fatto che la combustione del carbone emetta una quantità enorme di anidride carbonica, il più importante gas serra, danno il via negli Stati Uniti all’inizio della fine del suo uso nella produzione di energia.

Un documento del Dipartimento USA dell’Energia, pubblicato i primi mesi del 2007, elencava 151 nuove centrali a carbone in via di autorizzazione.

Tuttavia, nel corso dell’anno, 59 progetti di queste centrali in parte non sono stati approvati o sono stati ritirati dalle aziende che li avevano proposti, altri 50 progetti sono stati contestati presso vari tribunali americani e circa altri 50 saranno probabilmente contestati a vari livelli non appena riceveranno l’approvazione.

L’opposizione al carbone, iniziata dai comitati dei cittadini, si è ormai trasformata in una marea montante. Organizzazioni sanitarie, di agricoltori, i più importanti climatologi e, soprattutto, vari stati americani hanno preso una netta posizione contro il carbone.

I gruppi finanziari più importanti hanno espresso la preoccupazione per le spese accessorie legate alle emissioni di anidride carbonica.

L’11 marzo 2008, la California ed il Massachusetts hanno presentato una proposta di legge per la messa al bando delle centrali a carbone senza meccanismi di interramento della CO2.

Tuttavia, le preoccupazioni economiche legate all’aumento del prezzo del kWh causato dall’enorme spesa per gli interventi di segregazione della CO2 stessa, anche senza ancora una legge dedicata, hanno già segnato negli USA l’inizio della fine del carbone nella produzione di energia.

Con la diffusione della possibilità della valutazione globale del danno causata dalla combustione del carbone, oggi possibile per mezzo della Commissione Europea (CE), i gruppi finanziari si guarderanno bene dal continuare ad investire nel carbone.

Infatti, secondo Ecosenseweb (http://ecosenseweb.ier.uni-stuttgart.de/index.html) il software specifico della CE, una centrale a carbone di circa 2000 MW ogni anno causa danni legati alle morti premature, alle malattie, all’agricoltura, agli edifici ed i patrimoni archeologici ed all’effetto serra per una somma pari a oltre 100 milioni di euro.

La possibilità reale della commercializzazione su larga scala della segregazione della CO2 inoltre potrebbe essere realistica non prima di un decennio… “This technology is at least a decade away from commercial viability”.

Source: Earth Policy Institute, www.earthpolicy.org, April 2008. http://www.earthpolicy.org/Updates/2008/Update70_timeline.htm





Coordinamento Dei Comitati Italiani dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)



Dr. Giovanni Ghirga (portavoce


da noinc nazionale, il parere di un tecnico
scritto da msirca, aprile 09, 2008


...non penso che gli americani si preoccupino della CO2 emessa dal carbone, si stanno preoccupando invece della penuria di energia fossile e aumenti dei prezzi relativi, soprattutto del carbone che oramai raggiunge prezzi astronomici: 210% rispetto all'anno precedente per il coke metallurgico per forniture per il 2008-2009 (sui 250 dollari/t) e secondo le previsioni la domanda non smetterà di crescere.
Titoli del tipo: "Carbone da coke alle stelle", oppure: "Carbone, rincari inarrestabili" erano riportati nella sezione materie prime del S24O di qualche giorno fa. Anche per il carbone termico la stessa cosa con triplicazione di prezzo per le forniture 2008-2009 (a circa 150 dollari/t).
La Cina, in passato il più grande esportatore di carbone, da due anni è un importatore netto ed ha le fabbriche ferme per mancanza di combustibili ed ha una mano d'opera che costa una frazione di quella americana....
La strategia della crescita basata sul carbone (come quella basata sul petrolio) oramai conduce ad un cul de sac. Anche gli ideologi della crescita di casa nostra, i prodianveltrusconiani, dovrebbero capirla. Forse stavolta l'han capita prima gli americani.
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador

comprare le indulgenze
scritto da Cirano, aprile 11, 2008

Fino a non molto tempo fa la Chiesa cattolica vendeva le indulgenze.
Chi poteva permetterselo si "assicurava" il Paradiso anche se nella vita terrena aveva commesso ogni sorta di nefandezze. C'è un'avvitamento ugualmente perverso in questo comprarsi la possibilità di continuare a inquinare la terra; non sarebbe logico casomai, al posto di "garantire la rendita a un settore altamente inquinante", porre l'obbligo che parte degli immisurabili guadagni finora introitati siano da subito impegnati nella trasformazione per il minore impatto possibile?

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Ultimo aggiornamento ( martedì 08 aprile 2008 )
 
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