Diossina nel latte della Centrale
domenica 16 dicembre 2007
(red.) Una partita di latte inquinato dalla presenza di diossina superiore ai limiti consentiti dalla legge è stata individuata dai controlli effettuati prima della lavorazione nella Centrale comunale del latte di Brescia. Il prodotto era stato consegnato da tre aziende agricole dell’hinterland cittadino. La società ha avvisato i servizi medico-veterinari dell’Asl e l’Istituto zooprofilattico di via Bianchi.
La spiacevole sorpresa è saltata fuori durante i controlli organolettici che il laboratorio interno della Centrale effettua sul latte ritirato nelle fattorie.
I limiti alla presenza di diossine che la legge prevede per il latte (entrati in vigore a novembre), mettono insieme per la prima volta diossine e Pcb. In ogni grammo di grasso, possono essere presenti al massimo 3 picogrammi (miliardesimi di milligrammo) di diossina e 3 picogrammi di Pcb e il totale non deve comunque superare i 6 picogrammi. Nella partita di latte contaminato scoperta l'altro giorno, invece, il livello era superiore ai 6,5 picogrammi.
Le autorità hanno quindi bloccato l’attività nelle tre aziende agricole, che insieme allevano circa 150 mucche da latte. Il prodotto contaminato frutto della mungitura quotidiana degli animali, verrà smaltito in un impianto specializzato.
Ma l’Asl ha posto sotto stretto controllo anche altre sette aziende agricole nei dintorni ed ha avviato le analisi dei terreni per controllare se vengono superati i limiti di legge nella presenza di diossine: 0,75 nanogrammi per chilogrammo sull’erba e di 10 nanogrammi per chilo nel terreno.
L’ipotesi è infatti che la sostanza inquinante si trovasse nel foraggio che è stato dato alle mucche. Anche perché l’inquinamento, figlio della società malata in cui viviamo, è talmente diffuso attorno alle città che fare agricoltura o allevare animali nell’hinterland di Brescia è ormai un’attività ad altissimo rischio.
http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/3938/1/
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