SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI IN LOTTA
UN’ALTRA POLITICA DI GESTIONE DEI RIFIUTI E’ POSSIBILE
Quando si lotta contro le privatizzazioni, la precarietà, per la tutela dei diritti e della sicurezza del lavoro tutti i lavoratori sanno che Rifondazione Comunista è sempre stata, è e sarà sempre dalla loro parte, in qualsiasi angolo di questo paese, quindi anche a Capannori.
Siamo stati anche noi a Roma nell’oceanica e straordinaria manifestazione nazionale di sabato 20 ottobre, per porre al centro della politica e dell’azione di questo governo le difficili condizioni di vita di milioni di giovani, di lavoratori e pensionati italiani Per chiedere a questo governo, alle forze politiche della maggioranza, di rispettare il programma elettorale, di compiere atti concreti contro la precarizzazione del lavoro che è precarizzazione della vita.
CONDIVIDIAMO la vostra lotta e siamo al vostro fianco per la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale dell’Igiene Ambientale Pubblica, per la difesa e la tutela contrattuale per i lavoratori degli appalti del ciclo integrato dei rifiuti.
SIAMO DA SEMPRE CONTRO GLI APPALTI AL MASSIMO RIBASSO E ALLO SFRUTTAMENTO NELLE AZIENDE APPALTATRICI E NELLE COOPERATIVE SOCIALI.
Stentiamo però a capire perché attorno a questa ordinaria vertenza sindacale si è fatto così tanto rumore, si sono scomodati dirigenti sindacali regionali, si sono fatti comunicati stampa di una durezza inusuale, con linguaggi e accuse fuori luogo e spesso a sproposito che hanno contribuito ad avvelenare il clima del confronto rendendo tutto più difficile. NOI abbiamo la sensazione, anzi la certezza, che qualcuno abbia approfittato di questa vertenza, per perseguire altri scopi ed obiettivi. Addirittura per la prima volta nella storia del nostro comune abbiamo l’onore oggi di accogliere una manifestazione sindacale a carattere regionale.
Questa vertenza è stata trasformata in una vertenza simbolica, PERCHE?Cosa c’è dietro questa ordinaria vertenza sindacale?
ASCIT è in condizioni logistiche estremamente difficili, con spazi e strutture inadeguate, in un clima di grande incertezza legislativa e strategica, oggetto di ripetuti tentativi politici di destabilizzazione, è stata capace di dar vita ad uno straordinario processo di rinascita. Appena tre anni fa ASCIT era considerata da tutti la cenerentola tra le aziende dei rifiuti, tutti la davano praticamente per spacciata.
Tre anni dopo, da azienda cenerentola, è divenuta un’ azienda all’avanguardia, punto di eccellenza regionale per le raccolte differenziate. Quale altra azienda può, in solo tre anni vantare un + 26% di posti di lavoro creati? Inoltre l’abolizione del lavoro domenicale, l’applicazione del contratto Federambiente, 36 ore settimanali, riduzione delle spese delle consulenze esterne e valorizzazione delle professionalità interne fino al punto di realizzare in proprio i progetti di estensione del sistema porta a porta (in tutte le altre realtà vengono progettati da professionisti esterni).
L’esperienza della raccolta “porta a porta”, fortemente voluta dal Comune di Capannori, con il suo risultato straordinario consolidato dell’82% nelle 7 frazioni interessate, è diventata punto di riferimento a livello nazionale, ha avuto un effetto dirompente, contagioso. Oggi oltre al terzo lotto di estensione di Capannori con altri 14.000 abitanti coinvolti, l’Ascit è chiamata ad un impegno straordinario: avviare il nuovo sistema nei Comuni di Porcari, Altopascio, Montecarlo e Villa Basilica. Grazie ai risultati ottenuti da ASCIT, oggi sono decine i comuni che in Toscana sono partiti o partiranno con la raccolta differenziata domiciliare.
Questo passaggio da un sistema fondato sulla totale automazione e meccanizzazione della raccolta, ad un sistema che valorizza al massimo il lavoro umano, produce nuovi posti di lavoro, se il sistema di Capannori si estendesse a livello regionale si potrebbero creare qualche migliaio di nuovi posti di lavoro.
L’ASCIT, a causa degli evidenti problemi logistici, aveva solo due alternative: sospendere le estensioni del porta a porta o procedere in questa fase ad una transitoria esternalizzazione condizionata e limitata alla sola raccolta delle utenze domestiche e mantenendo a se tutto il resto, organizzazione, controllo, coordinamento, fronte office, stazione ecologiche, utenze non domestiche.
Noi abbiamo appoggiato questa esternalizzazione transitoria e condizionata chiedendo come condizione il rispetto del contratto nazionale, perchè a parità di lavoro deve corrispondere uguale salario e le stesse condizioni di sicurezza e tutela.
Continuiamo a chiederci perché questa attenzione straordinaria a Capannori?. L’ASCIT è forse l’unica azienda a livello regionale che ha esternalizzato alcuni suoi servizi?
Sappiamo tutti che purtroppo non è così. TUTTE le aziende toscane hanno esternalizzato servizi spesso a cooperative sociali con salari per i lavoratori inferiori del 40% rispetto al contratto nazionale Federambiente e non sono poche eccezioni, è una realtà diffusa in tutto il paese, voluta, accettata o subita.
A CAPANNORI NO. A CAPANNORI NON SI PUO’. GIUSTO. SIAMO CONTENTI E FAVOREVOLI SE DA QUESTO COMUNE PARTIRA’UNA NUOVA E GRANDE STAGIONE DI LOTTA DI TUTTO IL MOVIMENTO SINDACALE CONTRO GLI APPALTI A RIBASSO, PER LA DIFESA DELLA TUTELA DEI DIRITTI E DEL SALARIO DEI LAVORATORI RIAPRENDO VERTENZE NEI CONFRONTI DI TUTTE LE ALTRE AZIENDE CHE HANNO ESTERNALIZZATO SENZA IL RISPETTO DEL CONTRATTO.
Non siamo però ingenui, sappiamo che se il modello Capannori cresce, si estende ad altri comuni, coinvolge decine di migliaia di cittadini e raggiunge gli stessi risultati straordinari fin qui ottenuti, avrà un effetto destabilizzante sulle politiche regionali di gestione dei rifiuti. Dimostrerebbe a tutti, con fatti concreti e non con parole, che un’altra gestione dei rifiuti è possibile. Darebbe fiato e nuova forza ai movimenti contro gli inceneritori, metterebbe in crisi politiche consolidate rischiando di far sfumare affari d’oro per le aziende che da una gestione tutta industriale dei rifiuti hanno enormi interessi in gioco. Quando si effettuano cambiamenti radicali è chiaro che si scatenano reazioni, gli interessi forti non stanno guardare, non si rassegnano facilmente, agiscono, approfittano di difficoltà, si insinuano nelle divisioni, attuano politiche destabilizzanti per fermare il cambiamento.
IL PROGRAMMA DI ESTENSIONE PER ADESSO E’ BLOCCATO, IL 5 NOVEMBRE NON PARTIRA’ NESSUNA NUOVA ESTENSIONE PREVISTA. MA NON FINISCE QUI LA NOSTRA BATTAGLIA. NON CI RASSEGNAMO FACILMENTE.
Bloccare oggi questa esperienza all’avanguardia in attesa di una risoluzione di problemi logistici che necessitano di tempi necessariamente lunghi, significa bloccare un processo virtuoso che ha grandi ricadute culturali, ambientali e occupazionali. Sarebbe una scelta miope, che finirebbe per fare inconsapevolmente gli interessi di quanti oggi lavorano per destabilizzare l’ASCIT.
Il CdA dell’ASCIT deve riprendere subito le trattative per un giusto accordo in tempi rapidi, i comuni soci si devono impegnare tutti a rimuovere quanto prima i problemi logistici dell’azienda e soprattutto, appena approvato dal Consiglio Provinciale il nuovo Piano Provinciale dei Rifiuti, partire con estrema urgenza e determinazione nella realizzazione dell’impianto di compostaggio al Frizzone, una scelta strategica fondamentale, politicamente e culturalmente coerente con le scelte fatte fino ad oggi, una grande opportunità per una ulteriore crescita e consolidamento dell’ASCIT.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTASINISTRA EUROPEACIRCOLO DELLA PIANA
Stampato in proprio Lucca P.zza S. Romano