Tramonta in Europa l'era degli inceneritori |
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Scritto da Luca
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sabato 06 gennaio 2007 |
Da: www.nonluoghi.info articolo datato 8/12/2004
In Europa, dopo anni di sostegno all’incenerimento, e un’attente verifica sui suoi effetti, si è scelto di cambiare direzione: i contributi sono stati diminuiti (in Inghilterra è meno della metà rispetto all’Italia) o, nella maggior parte dei casi, tolti; ma soprattutto nello stato preso per tanti anni come riferimento, la Danimarca, è stata introdotta una tassa sull’incenerimento, perequandolo sostanzialmente alla discarica.
Svezia, Olanda e Inghilterra (anno 2004 ndr.) stanno discutendo lo stesso provvedimento.
Quali le ragioni di questo ripensamento?
La prima motivazione è che si è constatato che l’incenerimento è un oggettivo ostacolo alla raccolta differenziata e al riciclaggio, pratica che anche sotto il profilo del bilancio energetico, oltre a quello ambientale, è vantaggiosa, perché il risparmio energetico dovuto al riciclaggio è maggiore dell’energia netta prodotta dall’incenerimento.
La seconda motivazione è che si è constatato che il rendimento degli inceneritori è scarso, per cui il generico incenerimento dei rifiuti non può considerarsi una forma di recupero, ma semplicemente una forma di smaltimento.
Infine vi sono motivazioni legate alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Basta considerare alcuni dati:
a) da uno studio in Germania, bruciando tutti i rifiuti di 1 milione di cittadini, si produce diossina quanto ne produce il traffico veicolare di 6 milioni, ma mentre non si può fare a meno della mobilità, e cambiare le modalità di trasporto richiede tempo, l’incenerimento ha da subito delle alternative;
b) al primo inceneritore a cui sono state applicati rilevamento in continuo, sono stati riscontrati emissioni di diossine di oltre 80 volte superiori ai limiti, mentre prima ciò non era stato rilevato dalle analisi di routine,
c) l’Organizzzione Mondiale della Sanità ha indicato in 280 picogrammi di diossina il quantitativo massimo assorbibile da una persona adulta: nelle migliori condizione di esercizio dell’ultima generazione di impianti, un inceneritore che brucia il rifiuto di 1 milione di abitanti produce circa 90 milioni di dosi all’anno, che si vanno a sommare a quelle rimaste degli anni precedenti perché la diossina ha un tempo di dimezzamenti di 5 anni.
Solo l’Italia va controtendenza, pensando all’incenerimento come panacea alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia.
Natale Belosi
Responsabile settore rifiuti Sinistra Ecologista
www.sinistraecologista.it
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Ultimo aggiornamento ( domenica 07 gennaio 2007 )
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