Rossano Ercolini
CONFINDUSTRIA
TOSCANA NORD
dopo il
terremoto in ALIA (sotto inchiesta per
anomalie nella gestione dei rifiuti, -ndr msirca-), udite udite, dice che
la risposta è fare inceneritori!
Ma si può
continuare a ripetere questi strafalcioni? Può un'associazione con tali
responsabilità ripetere formulette dozzinali?
A leggere
non ci si crede, tanta è la incapacità di valutare ciò che sta emergendo in
Toscana dalla gestione dei rifiuti. Ciò che scrive sul Corriere Fiorentino ieri
Marcello Gozzi di Confindustria Toscana Nord o è da "marziani" che
guardano la Toscana dalla Luna o da incompetenti... per di più privi di pudore!
Il Gozzi
dice: la Toscana è priva di inceneritori, questo è il problema! Ma davvero i
problemi dei fanghi conciari ed ora della crisi di ALIA derivano da questa
"carenza"?
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Rossano Ercolini
CONFINDUSTRIA
TOSCANA NORD
dopo il
terremoto in ALIA (sotto inchiesta per
anomalie nella gestione dei rifiuti, -ndr msirca-), udite udite, dice che
la risposta è fare inceneritori!
Ma si può
continuare a ripetere questi strafalcioni? Può un'associazione con tali
responsabilità ripetere formulette dozzinali?
A leggere
non ci si crede, tanta è la incapacità di valutare ciò che sta emergendo in
Toscana dalla gestione dei rifiuti. Ciò che scrive sul Corriere Fiorentino ieri
Marcello Gozzi di Confindustria Toscana Nord o è da "marziani" che
guardano la Toscana dalla Luna o da incompetenti... per di più privi di pudore!
Il Gozzi
dice: la Toscana è priva di inceneritori, questo è il problema! Ma davvero i
problemi dei fanghi conciari ed ora della crisi di ALIA derivano da questa
carenza? Sono le stesse tesi che hanno portato le varie Giunte Regionali ad
accumulare ritardi pesantissimi nel seguire, per esempio, non soltanto il
Veneto ma anche la Regione Sardegna (e si potrebbero aggiungere il Friuli,
Trentino e le Marche) che hanno raggiunto livelli di RD oltre il 73% mentre la
Toscana è ferma al 60% tra l'altro grazie a province ed ATO "ribelli"
ai dettami regionali come Lucca e l'ATO costa dove a dispetto quasi sempre
della Regione sono partite RD arrivate ad oltre l'80%. La Regione (speriamo che
Giani svolti in merito!) ha, in sintonia con il Gozzi sempre puntato a smaltire
non a ridurre, a raccogliere separando, a riciclare e a compostare ed in quella
logica si è storicamente profusa a svolgere dei veri e propri conflitti sui
territori per realizzare inceneritori e discariche e per silenziare (Renzi li
voleva "asfaltare") le legittime e democratiche proteste e proposte
civiche di comitati ed associazioni. Ma il Gozzi (ma davvero Confindustria si
riconosce in queste piatte e anacronistiche posizioni?) ha mai sentito parlare
l'UNIONE EUROPEA (non i comitati!) di superamento del modello
"lineare" di produzione e di puntare all'ECONOMIA CIRCOLARE? In
questa logica di "Governace europea" lo smaltimento e gli impianti di
smaltimento devono rappresentare Solo l'ultima ratio che interviene solo quando
ancora le fasi precedenti di gestione dei rifiuti sono state dispiegate fino in
fondo. Entro il 2025 sarà obbligatorio arrivare all'80% di raccolta
differenziata in Toscana come sta avvenendo (non sulla Luna dove sembra abitare
il Gozzi!) ma in Veneto, in Sardegna ecc. Il 20% residuo (RUR) può essere
ulteriormente sottratto a smaltimento con impianti moderni in grado di recuperare
ancora metalli, pannolini e pannoloni, plastiche di pregio e plasmix (plastiche
eterogenee) dopo aver "stabilizzato" le frazioni organiche sfuggite
alle raccolta porta a porta mentre dal 2022 anche tutti i tessuti dovranno
essere obbligatoriamente raccolti separatamente. Ciò che andrà in piccole
discariche non certo puzzolenti come quelle del passato, non rappresenterà più
del 10% dell'ammontare dei rifiuti. E in questo scenario i costosissimi e
inquinanti inceneritori non hanno nessun spazio. Lo dicono i numeri! O i
numeri, per il Gozzi sono una mera opinione?
Certo, il
"nostro" la "butta in caciara" perchè mischia i rifiuti
urbani con quelli speciali, i tessili con i cartari, insomma i comuni con i
"distretti industriali. Ma visto che generosamente afferma che gli
industriali sarebbero pronti ad investire negli inceneritori perchè non
riferisce il medesimo ardore nell'investire anche per ridurre fanghi, scarti
vari per puntare a maggior efficienza produttiva e ridurre anche gli
inquinamenti? I distretti non crescerebbero anche in termini economici
investendo davvero nella promozione dell'economia circolare ottenendo anche un
miglior inserimento territoriale?
Ma a noi, in
fondo, non interessa polemizzare e siamo stati sempre storicamente disponibili
laddove abbiamo vinto ad avanzare dettagliate proposte alternative. Per il
cartario Confindustria inviti i propri soci ad investire come fanno alcune
cartiere della piana di Lucca nel recupero delle fibre cellulosiche contenute
dello scarto di pulper (che rappresentano circa il 25% del totale di questo
flusso costituito per metà da acqua facilmente recuperabile) concentrandosi poi
insieme a COMIECO (con cui stiamo collaborando in un progetto nazionale) a
migliorare la qualità dei "maceri" agendo anche "upstream"
sugli imballaggi riducendo quelli misti e incentivando in tutta Italia le
raccolte porta a porta che statisticamente riducono (dato CONAI) le impurità e
le necessità di smaltimento del "pulper". Per i tessili siamo
disponibili a fare altrettanto a partire da una stretta collaborazione con
ASTRI di Prato con la quale stiamo predisponendo un'iniziativa per arrivare ad
una RD dei tessuti che consenta livelli di riciclo "upstream" (di
rigenerazione) piuttosto che di riciclo "downstream" con conseguenti
flussi di materiale problematici da riciclare.
Caro Gozzi,
chi è affetto da sindrome Nymby? E una buona volta si entri nel merito delle
questioni non si butti in "caciara"!
Rossano
Ercolini, presidente di Zero Waste Europe
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