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Rossano Ercolini
Presidente
di Zero Waste Italy e Zero Waste Europe
Ambiente & Veleni - 7 Febbraio 2021
Trascurare la questione
ambientale oggi è impensabile: è tempo di aria pulita
Matteo Renzi ha fatto fuori Conte e l’esperienza
“giallorossa” con un oggettivo sgambetto che ha partorito Mario Draghi. (...)
Vedremo se Draghi accetterà l’invito
dello “sfascista” Renzi ad azzerare il Recovery Plan dell’ex
Governo riaprendo le porte all’offensiva “stoppata” (finora stoppata nonostante
Renzi! Ndr msirca) dell’industria sporca ed assistita...
Rossano Ercolini
Presidente
di Zero Waste Italy e Zero Waste Europe
Ambiente & Veleni - 7 Febbraio 2021
Trascurare la questione
ambientale oggi è impensabile: è tempo di aria pulita
Matteo Renzi ha fatto fuori Conte e l’esperienza
“giallorossa” con un oggettivo sgambetto che ha partorito Mario Draghi.
Non siamo certo noi a perder tempo in retroscena, recriminazioni ed
invettive. Noi ci aspettiamo soluzioni da lì, chiunque ci sarà dovrà passare,
perché i nomi cambiano ma i disastri ambientali e la necessità di una nuova
governance diventano di giorno in giorno più urgenti. A maggior ragione dopo
l’audizione avuta il 2 febbraio con la Commissione Ambiente e
Territorio della Camera diventa necessario verificare le priorità di
investimento degli oltre 210 miliardi del Pnrr che non possono non andare a
finanziare progetti di riconversione ecologica dell’economia e
di green new deal.
Vedremo se Draghi accetterà l’invito
dello “sfascista” Renzi ad azzerare il Recovery Plan dell’ex
Governo riaprendo le porte all’offensiva “stoppata” (finora stoppata nonostante
Renzi! Ndr msirca) dell’industria sporca ed assistita oppure se, anche
per rispetto al lavoro svolto, continuerà almeno su quel terreno, che è poi il
più importante a mantenere l’apertura verso la centralità della questione
ambientale (che però nella comunicazione di tutti i partiti, chissà
perché, non appare mai!).
Certo è che probabilmente Berlusconi sarà uno dei “padri” di questo Governo
insieme a Renzi e che già per questo il nuovo Governo potrebbe somigliare,
seppure in un contesto drammaticamente diverso segnato dalla pandemia che
sembra presagire – speriamo di sbagliarci ma le avvisaglie ci sono tutte,
comprese le “aperture” delle piste da sci – una fase 3, a una riedizione del
Governo Monti.
Ma non sarà cosi. Da un lato, un nuovo Governo Draghi non può essere solo un
governo tecnico fantoccio delle oligarchie dei potentati. In
quel modo non potrebbe avere i necessari voti in Parlamento a partire dai
gruppi parlamentari dei 5 stelle, ma anche di settori importanti del Pd e di
LeU.
Ma soprattutto perché il Recovery Plan dev’essere all’altezza
di un percorso partecipato anche dal basso, centrato sulle priorità della
governance ambientale.
Se questo non avverrà non solo si perderà un’occasione unica per imboccare
la giusta strada giunti al bivio tracciato dalla pandemia originata ed
avvelenata dalla crisi ambientale globale, ma chiunque dovesse fallire in
questa sfida dovrà render conto perennemente alla future generazioni.
Oggi separare la salute, la scuola, il lavoro e l’impresa dalla conversione
ecologica riproponendo modelli basati su “pane e fumo” e mettendo al centro non
il lavoro ma i profitti dell’industria sporca e della finanza sarebbe un
ritorno al passato impensabile, tanto più in un contesto
europeistico che, almeno sulle questioni ambientali, appare determinato a non
arretrare.
È ormai tempo di aria pulita, basta con i cortigiani di sempre e i giochetti
di palazzo tanto cari ai circoli massonici. Vogliamo una governance di
respiro: in ballo non ci sono i pochi anni di un mandato
istituzionale, c’è il futuro dei prossimi trent’anni!
Ecco perché in questa fase non stiamo a guardare la tv con i pop-corn ma,
nonostante le giuste restrizioni imposte dalla pandemia, staremo con il fiato
sul collo a chi dovrà prendere le decisioni. Intanto rafforziamo l’area della
Rivoluzione Ecologica.
Leggi anche:
Ferdinando
Boero
Zoologo,
Federico II Napoli, Cnr e Szad
Ambiente & Veleni - 5 Febbraio 2021
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