Intervento alla discussione sul bilancio preventivo 2012
Al termine della discussione sulla relazione presentata dal
Sindaco di Sesto Gianni Gianassi il voto di Un’altra Sesto è possibile è stato
conItrario.
Per prima cosa vogliamo ringraziare il Sig. Sindaco per la
corposa relazione che ha fatto, ormai ci stiamo abituando a documenti di quella
portata, non ricordo quante erano le pagine dell’anno scorso, ma le 30 di
quest’anno hanno il loro peso.
Sono piene di informazioni, l’unico rammarico è quello che ci
sarebbe piaciuto potersi confrontare in particolare sugli scenari di variazione
e simulazione tra l’altro ben descritti alle pag 12 e 13.
I numeri parlano chiaro, l’addizionale irpef allo 0,3 % è la più bassa della Provincia, e
le aliquote IMU al 3,8 per mille per l’abitazione principale e all’8,8 per mille per gli altri immobili
vincono un confronto con Firenze che ha l’addizionale Irpef più bassa allo 0,2 , la prima casa al 4,0 per mille e
gli altri immobili al 9,99 . Comprendiamo che su quel settore è stato fatto un
discreto lavoro, riuscire a contenere l’impatto della patrimoniale del Governo
Monti, mirando alla salvaguardia dei redditi dei sestesi, non è un risultato da
poco, ne teniamo conto. Pensiamo che da un confronto sarebbero potute forse
emergere anche altre possibilità.
Tutti siamo consapevoli delle difficoltà che vivono gli enti
locali, i tagli del vecchio governo si sommano alle limitazioni adottate da
quello in carica col risultato di diminuire le risorse a disposizione proprio
mentre cresce la domanda di servizi e di protezione sociale che si alimenta dal
perdurare della crisi economica che diventa occupazionale. Il lungo elenco delle
Aziende in crisi, tra le quali tante, anche con buoni fatturati o con pacchetti
ordini rilevanti, o altre ancora dotate di professionalità è drammatico e ci
deve far pensare come rimettere in piedi un sistema che diventi stabile, e che sia ritenuto stabile, perché molto si
gioca ormai anche sulla percezione che altri hanno di noi. Anche su questi temi,
pur non essendo un partito nazionale, ma un’area civica con proiezione di
movimento che in vari momenti, è diventata sì nazionale, e senza curare visioni
minoritarie o di piccolo gruppo, raccogliamo la sfida, ma attenzione Sig
Sindaco, la rilanciamo la sfida, e proprio sugli stessi temi!
Ma andiamo per ordine: tra i tanti elementi di spicco, ci sono frasi della
relazione che ci sembrano
particolarmente interessanti. Ne elenchiamo alcune:
p 28 “a chi non ci sostiene non chiediamo indulgenza ma
comprensione del momento difficile e
visione del futuro”
p16 “la soluzione
dei problemi vien da una seria classe dirigente e amministrativa che con umiltà
compia scelte e continui a guardare la luna e non il dito”
p.25 beni comuni “la ratio era e resta quella di dare ai soci
pubblici, in base ai propri programmi, ai bisogni del territorio, alla
convenienza economica e qualitativa, la possibilità di decidere come gestire
i propri beni comuni, ovviamente con regole di tutela della concorrenza e del
libero mercato”
P28 tema della ricerca della qualità “insomma siamo convinti
di aver ben fatto, ma siamo convinti che si possa fare sempre meglio e che alla
ricerca della qualità si debba tendere in permanenza” (principio della qualità
totale )
Abbiamo elencato queste frasi perché ci sembrano denotare un’attenzione al
miglioramento, un cura della qualità e un approccio etico-ideale il cui
significato supera ovviamente il contesto specifico del bilancio di previsione
del Comune. Quanto poi, il tutto sia sostenuto, è un altro affare, ma tant’è,
dalle parole, quell’impressione a momenti traspare.
Tutte queste frasi, che ripeto consideriamo sincere e oneste,
non abbiamo alcun motivo di pensare il contrario, per la stessa onesta
intellettuale le vogliamo mettere alla prova.
Perché ci sono questioni che pur non entrando direttamente
nel bilancio del Comune, entrano e influenzeranno direttamente il futuro, la
vita, i redditi e lo sviluppo economico di un territorio, oltre a determinare
aggravi della percezione della vita dei cittadini. Le vogliamo quindi mettere
alla prova:
Avrete letto dai giornali, la notizia che la Provincia di
Reggio Emilia spenge il vecchio inceneritore a maggio 2012 e essendosi posta il
problema di cosa fare del loro indifferenziato e avendo visto che con il Tmb
(trattamento meccanico biologico a freddo) spendevano molto meno e avevano
vantaggi, hanno rinunciato al progetto del nuovo “impianto di
termovalorizzazione”.
Così a Reggio Emilia saranno trattate 128.000 tonnellate di
indifferenziato sostanzialmente ri-differenziandolo. In pratica si tratta della
medesima quantità di rifiuti che da noi a Case Passerini è prevista per
l’incenerimento.
È il capitolo dei costi che è molto interessante: dice agli
industriali di Reggio Emilia, l’Assessore Provinciale all’Ambiente Mirko Tutino
del Partito Democratico: “ faccio innanzitutto presente che il
termovalorizzatore che non avrebbe certamente ridotto le tariffe, come dimostra
la situazione della vicina Parma dove si prevede una tariffa di smaltimento
superiore a quella che avrà Reggio Emilia con il Trattamento meccanico biologico
(Tmb). Un termovalorizzatore moderno, infatti, costa quattro volte un impianto
di Tmb avanzato”
Quindi costi di tariffa inferiori e costi di acquisto
enormemente inferiori, come dice l’Assessore Provinciale del PD “Un
termovalorizzatore moderno, infatti, costa quattro volte un impianto di Tmb
avanzato”!
In numeri riportati alla nostra realtà sono 135 milioni di
euro contro meno di 40.
- una parentesi
sull’intervento del Consigliere Stera che parlava dell’ “arte nobile della
politica è il cercare di indirizzare le poche risorse pubbliche disponibili dove
davvero servono”, ti pare che dai numeri che ho appena letto,siano davvero ben
indirizzate? E ti pare arte nobile quella?, e poi solo una battuta sul “basta
con la storia del PD appiattito sul Sindaco” a sentire il tuo intervento il
PD è “sdraiato sul Sindaco!” –
Se poi si vogliono fare alcuni confronti con Reggio
Emilia il terreno è ancora più
scivoloso.
Loro sono al 60% di RD e vogliono salire oltre il 67.
Firenze è al 42%, la Provincia come dice Andrea Barducci a Metropoli è al 40% anche se promette di portarla a fine anno al
65%.
A Reggio Emilia sono attualmente in regola con i livelli di
RD, (come Sesto Fiorentino), la nostra Provincia e il grande serbatoio di
indifferenziato che è la Firenze amministrata dal Sindaco “rottamatore” ,
viaggiano con una inadempienza gigantesca e ripetuta ogni anno dei limiti di
legge (55% a fine 2010, 60% a fine 2011 per raggiungere il 65% a fine 2012) e insieme,
Provincia e Firenze, producono le grandi montagne di indifferenziato che anche a
non voler vedere, sono state molto funzionali a dichiarare che serviva
l’inceneritore.
Aggiungo anche la notizia che anche la Provincia di Lucca si
sta dotando di un sistema di trattamento a freddo (Tmb) e che al pari di Reggio
Emilia vogliono rendere il loro impianto a freddo totalmente orientato al
massimo recupero possibile di materiale, senza produrre alcun combustibile da
rifiuto per cementifici o inceneritori.
E infine sembra che anche Modena abbia messo lo stop alla
“prima pietra” dell’ampliamento della 3 linea di incenerimento, per riflettere
sulle nuove strategie inerenti la gestione dei rifiuti.
Una piccola parentesi sul capitolo dei costi di esercizio che
da noi, area Quadrifoglio, è intorno a 165 €/tonn, perché si fa molto
indifferenziato, lo si porta a spasso e Pisa chiede contributi aggiuntivi, mentre chi ne fa pochissimo di indifferenziato
come il Veneto viaggia invece a 99 euro, con Treviso a 98 e l’area gestita dal Consorzio Priula
addirittura 96. Va da se che si dovrebbe impiegare risorse a ridurlo, con il porta a porta
generalizzato, anziché pensare a smaltirlo nelle quantità attuali, perché questo
eccesso di costo di esercizio si ricarica, naturalmente sulla TIA
Senza nulla togliere a Lucca, pensare che Reggio Emilia e Modena si muovano l’una, in una direzione
nuova che condividiamo a pieno porta a porta esteso + trattamento a freddo,
l’altra in una pausa di riflessione, dà il segno di un qualcosa di culturalmente
rilevante in movimento.
Mentre pensiamo che Reggio Emilia sposa concretezza,
risoluzione dei problemi, approcci avanzati e flessibili che si aprono al futuro
e permettono ulteriori miglioramenti con un notevole risparmio di risorse
pubbliche (dei cittadini) e con tariffe più basse, come dice l’Assessore Provinciale all’Ambiente di Reggio Emilia,
facciamo il confronto con la realtà fiorentina che appare blindata su una scelta
prioritaria anacronistica, costosa (per i cittadini), che terrà tariffe alte e
per di più aggiungerà inquinamento continuativo per 20 anni.
Le riconosciamo Sig Sindaco, onestà intellettuale, non ci
pare una persona che dice ad ognuno le cose che quel qualcuno vuol sentirsi
dire, e questa, se non diventa rigidità è una qualità importante, ma le vogliamo
suggerire alcune riflessioni, certi di essere ascoltati, la prima è : deve
essere più importante la ragion di stato sulla ragionevolezza?
E poi, come collimano 2 frasi tratte dalla Sua relazione come “la ratio era e resta quella di dare ai soci
pubblici (..) la possibilità di decidere
come gestire i propri beni comuni, in base alla convenienza economica e
qualitativa”, e la successiva
considerazione dei principi della “Qualità totale”, (citaz p28) verso cui si
deve tendere continuamente, con soluzioni calate di forza su un territorio
che non sono, alla luce dei fatti e non da ora, convenienti nè economicamente nè
qualitativamente, visto che Amministrazioni da sempre sinonimo di buon governo
ed alti standard di servizi cambiano strada?
“Visione del futuro”: per noi vuol dire competitività, vuol
dire immaginare quello che oggi non c’è, vuol dire dare spazio alla creatività,
vuol dire credere che si può fare di meglio, vuol dire scegliere la competizione
sui livelli più alti, non su quelli bassi e ripetitivi.
Tradotto su una questione molto rilevante per il nostro
territorio, possibile che si voglia bruciare
una cifra colossale di soldi pubblici, 135 milioni di euro, quando
potrebbero esserne spesi, per raggiungere lo stesso obiettivo, meno di 40, e
destinandone solo una piccola parte della rimanenza dei soldi preventivati, alla
generalizzazione del porta a porta nella provincia o nell’ATO centro ottenere un
risultato positivo e risolutivo, possibile che non si intraveda che la massa
dei materiali differenziati è il motore di sviluppo della Piana che dovrebbe
diventare un avanzato Distretto Tecnologico per il Riciclaggio dei Materiali
post consumo. Possibile che non si intraveda lo sviluppo di tante imprese super
specializzate nel riutilizzo dei materiali, possibile che non si intravedano le
sinergie con l’Università ed il Polo scientifico, possibile che non si
immaginino i molti posti di lavoro stabili e la ricerca finalizzata al massimo
recupero possibile di materiali.
La sfida sul lavoro, sul buon utilizzo delle ridotte risorse
pubbliche, sull’innovazione, sulla crisi, sulla necessità di creare occupazione,
come vede Sig. Sindaco la raccogliamo e la rilanciamo e su questo aspettiamo
risposte e riflessioni.
E giriamo a Lei la domanda :Voi siete proprio sicuri di avere
una moderna ed adeguata visione del futuro?
E perché si può discutere di tutto, dell’Ataf della metrotranvia, delle varie inclinazioni
delle piste aeroportuali, ma non si può discutere dei rifiuti, o meglio delle
“risorse urbane”?
Cito nuovamente la risposta agli industriali data dall’Assessore Provinciale all’Ambiente
Mirko Tutino del PD “in tutto il mondo i rifiuti non sono più più visti come un
materiale da eliminare, ma come un'opportunità, e questo perché non viviamo in
un pianeta dotato di risorse infinite. Credo che su questo terreno, e sulle
tecnologie di recupero della materia, sia corretto che anche le imprese del
nostro territorio dicano la loro, spiegando alle istituzioni come intendono
intervenire concretamente per lo sviluppo di un'economia verde, a partire dal
recupero dei rifiuti”.
In riferimento ad un’altra importante frase della relazione
del Sindaco, “la soluzione dei problemi viene da una seria classe dirigente e
amministrativa che con umiltà compia scelte” noi, non abbiamo avuto
l’impressione che con umiltà si siano fatte scelte con umiltà, tutt’altro!
La genesi del Piano Interprovinciale dei rifiuti la documenta
molto bene con morti, feriti e dispersi nella Maggioranza alla Provincia.
Guardate, fermo restando che siamo tutti d’accordo sul farsi
carico delle problematiche inerenti la gestione dei rifiuti di area vasta, se
Amministrazioni dello stesso orientamento politico delle nostre,dopo aver
ritenuto fondamentale il potenziamento del Porta a Porta, danno credito a tecnologie e impiantistiche
alternative all’inceneritore, e le ritengono competitivo sul piano delle tariffe
e molto competitivo sul piano del prezzo di acquisto, se le stesse
Amministrazioni invitano le aziende del loro territorio a “spiegare come
intendono intervenire per lo sviluppo di un’economia verde, a partire del
recupero dei rifiuti”, solo questo per la stessa “umiltà” di cui parlavamo
prima, dovrebbe suggerire un segno di cautela e di ripensamento.
Non sappiamo come andrete alla vostra Conferenza
Metropolitana, crediamo che però sia tramontato il tempo della retorica e
dell’autoincensamento sul bellissimo termovalorizzatore della piana che
risolverà tutti i problemi così come è tramontato il tempo della possibilità di
spese folli con i soldi pubblici.
Guardate che c’è un arbitro molto attento a questo, sono i
cittadini che chiamati a frugarsi le tasche per rimettere in moto l’Italia, sono
attenti, allo stesso tempo alle spese utili o inutili che vengono fatte in loro
nome.
Oggi il potere dei Sindaci è rilevante, anche per le scelte
che piovono dall’alto, un buon Amministratore, così come sta attento
all’aliquota irpef e all’IMU per difendere i redditi dei propri cittadini e
aiutarli a far fronte alle difficoltà, e noi apprezziamo quel’impegno, deve
riflettere anche su quali sono le soluzioni migliori e sullo stato e sulle possibilità presenti
nell’ambito delle procedure già avviate, che contengono, se si vogliono vedere,
anche le vie d’uscita.
Altrimenti, visto che si sta rendendo sempre più evidente,
come pensate di giustificare l’aver voluto scegliere la soluzione peggiore, che
costerà di più, che non farà scendere le tariffe e, poco o tanto che sia, indubbiamente aggiungerà altro
inquinamento?
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