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Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Firenze come Napoli? Magari! PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
venerdì 14 ottobre 2011

.. A casa nostra, il giovane rottamatore Renzi, i vari sindaci della Piana e gli amministratori provinciali e regionali, tutti integerrimi inceneritoristi, nell’ostinato intento di convincerci della necessità di bruciare i rifiuti, per anni hanno agitato lo spettro dell’emergenza e il rischio per la civile Toscana di finire come Napoli.

Adesso ci viene spontaneo dire: “Firenze come Napoli? Magari!”

Coordinamento dei Comitati della Piana Firenze Prato PistoiaCoordinamento ATO Toscana Centro 

Firenze come Napoli? Magari! 

Il Comune di Napoli è il comune più grande d'Europa ad aderire alla rete Rifiuti Zero”.

Con una specifica delibera del 29 settembre il Comune di Napoli ha aderito al ‘Protocollo Rifiuti Zero’ che prevede, appunto, di raggiungere l’obiettivo di eliminare completamente la produzione di rifiuti entro il 2020.

A casa nostra, il giovane rottamatore Renzi, i vari sindaci della Piana e gli amministratori provinciali e regionali, tutti integerrimi inceneritoristi, nell’ostinato intento di convincerci della necessità di bruciare i rifiuti, per anni hanno agitato lo spettro dell’emergenza e il rischio per la civile Toscana di finire come Napoli.

Adesso ci viene spontaneo dire: “Firenze come Napoli? Magari!”

Aderire alla rete Rifiuti Zero, infatti, passare dal cassonetto al porta a porta, incentivare il riuso e il riciclo, creare Osservatori, investire sull’educazione al consumo consapevole, è quello che i cittadini hanno il diritto di aspettarsi da amministratori coraggiosi, cha hanno voglia di scommettere su un futuro che sia davvero migliore, con la partecipazione di tutti.

Per inciso, a Napoli si è deciso di partire dal quartiere di Scampia.

In Toscana, invece, e in particolare a Firenze, la patria del Genio, grazie a chi ci governa e all’incompetenza dei gestori dei servizi per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, siamo ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge regionale in materia di riduzione (15 % al 2010) e di raccolta differenziata (55% al 2010), non esiste una politica seria per il riutilizzo del, poco, materiale differenziato, il ricorso alla discarica è ancora massiccio e costoso in termini economici e ambientali. A tutto questo si pensa di far fronte ricorrendo all’incenerimento: un metodo vecchio, ormai dichiaratamente dannoso per la salute e l’ambiente, antieconomico e, come anche le discariche, a rischio di infiltrazioni mafiose.

La decisione di proseguire l’iter per la realizzazione degli inceneritori è, tra l’altro, una evidente violazione della volontà referendaria che anche nei comuni della Piana e dell’ATO in generale, si è  espressa massicciamente per la riappropriazione dei beni comuni.

 

Siamo sicuri che i cittadini di Napoli vinceranno la loro scommessa, così come è successo a quelli di molte altre grandi città in Italia e nel mondo.

Se da noi invece vincerà la scellerata politica di costruire o ampliare gli inceneritori previsti a Case Passerini, Selvapiana, Montale, Greve, non ci resterà che guardare con invidia chi sarà riuscito a far diventare opportunità di sviluppo e di crescita ciò che noi stupidamente bruciamo, insieme alla nostra salute e al futuro dei nostri figli.

Tutto questo perché ai nostri amministratori, così intraprendenti, aperti al nuovo, concreti nella loro politica del fare, manca il coraggio di fare l’unica cosa che ci si aspetterebbe da loro: mettersi dalla parte dei cittadini, e con loro e per loro operare scelte sicuramente impegnative, ma di buon senso.

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Ultimo aggiornamento ( venerdì 14 ottobre 2011 )
 
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