Ieri sera abbiamo partecipato alla assemblea indetta da Rifondazione Comunista nella piazza di Montale, con argomento rifiuti. L'assemblea indetta con data precedente, non poteva prevedere l'esito di una decisione presa nella giornata di ieri, che avrebbe riacceso gli animi, oltre quello che già non sono. La chiusura dell'inceneritore per sforamento dei limiti di inquinanti immessi nell'aria, per ben 6 volte.
Ora, pur considerando la gravità della motivazione, in se per se, i cittadini non erano preoccupati del risultato delle analisi Arpat, che dimostravano una volta su tutte, la pericolosità di tali impianti; bensì, erano preoccupati che l'inceneritore non riaprisse più. Erano preoccupati di sapere quale piano di sicurezza avesse predisposto il sindaco, quale immediate azione a difesa della salute pubblica avessero intrapreso gli amministratori locali.
Che l'inceneritore sforasse i limiti era noto a tutti, o meglio che tale impianto avesse un impatto inquinante e altamente tossico per la salute pubblica, era evidente. Quello che risalta come una nota stonata, all'interno ormai di un concerto di strumenti scordati, come lo sono i nostri politici, è che il sindaco solo oggi ha deciso la chiusura dell'impianto. E perché? Perché per prudenza è giusto fare ulteriori analisi? O perché la Legge, da quest'anno, ha interrotto le deroghe che permettevano di non incappare nelle sanzioni penali, come giustamente ricordava ieri sera il sindaco stesso nella assemblea? Proprio così purtroppo la risposta è la seconda; le normative quest'anno pongono i limiti in maniera inderogabile. Badate bene: non è che sono stati abbassati i limiti e così da oggi l'impianto non li rispetta perché deve essere messo a regime diversamente, ma è da anni che vengono tali limiti sono stati imposti e da anni che vengono derogati, in maniera da far lavorare tale impianto, con consapevolezza che inquina, ma senza avere sanzioni penali.
Alla luce di tutto ciò, ulteriore nota di dispiacere, l'ha fatta suonare la rappresentanza di Rifondazione Comunista, che in odore di poltrona in maggioranza Regionale, non ha potuto che far da difensore e baluardo delle scelte dei sindaci presenti, cercando di smorzare i toni e il confronto con i cittadini, piuttosto che ascoltarne le rimostranze e collaborarci per trovare soluzioni alle più che giuste preoccupazioni. Il partito che più di altri ha sempre cercato di essere sensibile alle istanze dei cittadini, ora si è posto nel mezzo. Si è dimostrato quello che è un partito, essere a se stante lontano dalla base, intento a difendere le sue poltrone, i suoi spazi di potere in virtù di se stesso più che in virtù dei valori e dei programmi condivisi con i suoi elettori.
Abbiamo sentito i soliti discorsi che una Monica Sgherri, forse ormai complice del sentore di una nomina ad assessore regionale, ha prodigato a semplici cittadini, ricordando che dobbiamo mantenere un confronto aperto e civile, che ci vuole dialogo, che si deve cercare le soluzioni mediando. La Sgherri, ieri sera lamentava che i cittadini erano venuti solo per fare provocazione e non venivano poste domande concrete ai sindaci. Sinceramente trovo disarmante che cittadini che sanno quali rischi hanno difronte a loro per la loro salute, che da 10 anni denunciano i limiti delle pericolosità dell'impianto, che da 10 anni chiedono un confronto vero con le parti, che pongono domande e che non vengono ascoltati, ebbene è disarmante che gli rivolgono certe affermazioni. Forse la Sgherri fa bene ha riflettere prima di confrontarsi con i suoi elettori. Forse sgherri dovrebbe politicamente e astutamente riflettere sulle recenti elezioni di Quarrata dove i cittadini si sono organizzati in liste civiche e hanno lottato per il ballottaggio. Insomma non è più semplice ottenere i voti gratuitamente dai cittadini che on ne possono più. Gli altri di rifondazione comunista, sinceramente hanno dato un cattivissimo esempio di politica e credo che un partito possa esprimere ben più alto esempio di suoi rappresentanti. Ieri sera c'erano politici in erba, preoccupati dell'onore e responsabilità dell'evento nei confronti dei suoi ospiti. Preoccupati dall'evolversi degli eventi, dall'esigenza dei cittadini di parlare e confrontarsi, che ormai travolge lo spazio di dibattito politico che loro credevano di poter imporre. Umiliante, per loro s intende, vedere che quando parlavano, e non ascoltavano, la gente si alzava e non era interessata a ciò che volevano loro imporre, capannelli di persone ai margini della assemblea che parlava tra se, piuttosto che ascoltarli.
Insomma cittadini, diamoci da fare mandiamo a casa tutti questi politici che hanno infangato la nostra democrazia, vediamoci tutti l'8 settembre col V-Day !!!
Andrea TJ
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