La frusta del presidente Rossi
Scritto da msirca   
mercoledì 07 luglio 2010

(Ci riguarda? Eccome se ci riguarda! Noi siamo qui nella Toscana culla di civiltà, spronati a cottimo a devastare l'India, L'indonesia, le residue foreste del Basile etc... e con la frusta addosso del Presidente Rossi che minaccia il commissariamento se una qualche resipiscenza, residuo di pudore o lotta di Comitati e Associazioni continua a rallentare l'opera dei devastatori. Li abbiamo messi davanti alla contraddizione delle scelte fatte che possono oggi essere emendate in scelte di civiltà; invece Rossi vuole concludere vecchi impegni perversi, inquietanti e deleteri per la vita di tutti. Ma questo Rossi chi ha per consigliere? ndmsirca)

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/dossier/2010/06/07/visualizza_

new.html_1819831495.html

Rapporto Unep sui servizi natura

BRUXELLES - I servizi essenziali forniti dalla natura, dalla fornitura di acqua al sequestro di carbonio nell'aria, fino agli ingredienti dei farmaci, valgono quanto un Pil mondiale. La stima oscilla dai 21 mila miliardi di dollari ai 72 mila miliardi di dollari, una cifra paragonabile al Pil mondiale del 2008, che ha toccato 58 mila miliardi di dollari.

E' questo uno dei dati emersi dall'ultimo rapporto dell'Unep, secondo il quale il ripristino di ecosistemi come foreste, aree umide e mangrovie, puo' innescare profitti da diversi milioni di dollari, generare occupazione e combattere la poverta'. Mantenere e gestire gli ecosistemi deve quindi essere una priorita' chiave per il futuro del Pianeta. Ma visto che oltre il 60% di questi, dalle barriere coralline a paludi e foreste tropicali, soffrono gia' di un forte degrado, anche il ripristino diventa urgente.

Secondo l'Unep, recuperare gli ecosistemi genera occupazione, in un mondo dove 1,3 miliardi di persone sono disoccupate o sottoccupate. Secondo alcune stime, la perdita dei servizi forniti dalla natura potrebbe anche avere un impatto su un quarto della produzione alimentare entro il 2050, aumentando cosi' il rischio fame nel mondo.

''Questo rapporto - ha affermato Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma Onu per l'Ambiente (Unep) - da' due messaggi fondamentali: il primo e' che una cattiva gestione delle risorse naturali taglia lo sviluppo ad un livello decisamente superiore rispetto a quello della recente crisi economica. Il secondo e' che investimenti ben pianificati nel ripristino dei servizi forniti dalla natura non solo hanno un alto tasso di profitto, ma saranno centrali per la sostenibilita' di un mondo con crescenti aspirazioni, popolazioni, guadagni e domande rispetto alle risorse del Pianeta''. Le aree umide, la meta' delle quali nel corso dell'ultimo secolo sono state prosciugate, forniscono servizi che valgono 7mila miliardi l'anno. Prendendo come riferimento l' India, le mangrovie svolgono una funzione di barriera contro gli uragani, riducendo in particolare l'impatto sulle abitazioni.

Il danno va da 153 dollari per casa laddove le mangrovie non ci sono, ad una media di 33 dollari nelle aree dove queste piante sono intatte. Le api ed altri insetti invece, con la preziosa funzione dell'impollinazione, incentivano la produzione agricola di almeno 153 mila miliardi di dollari l'anno.

Attualmente, circa il 75% dell'acqua dolce nel mondo arriva dalle foreste. Alcune citta', come Rio de Janeiro, Johannesburg, Tokyo, Melbourne, New York e Jakarta, fanno affidamento sulle aree protette per la fornitura di acqua potabile ai propri residenti. Mentre sul fronte farmaci, circa tre quarti di quelli maggiormente impiegati a livello globale includono ingredienti che arrivano dalle piante, mentre l'80% della popolazione nei Paesi in via di sviluppo usa medicine tradizionali che arrivano dalle piante. Finora, le aree protette sono ancora limitate al 13% delle terre, al 6% delle coste e all'1% degli oceani del Pianeta. (ANSA).

 

FUTURO PIANETA DIPENDE DA CAMBIO DIETA ED ENERGIA

Quello che in futuro il mondo decidera' di mettere nel piatto e quale energia impiegare determinera' non solo il modello di sviluppo del ventunesimo secolo, ma soprattutto la salute del Pianeta.

E' quanto emerge da un rapporto lanciato dall'Onu, secondo cui i ritmi attuali di produzione e consumo di carburanti fossili e di cibo, specie carne animale, stanno prosciugando le risorse di acqua dolce, innescando la perdita di ecosistemi importanti come le foreste, intensificando malattie e tassi di mortalita', ma anche inquinamento, a livelli insostenibili.

''Separare la crescita dal degrado ambientale - ha affermato Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma Onu per l' Ambiente (Unep) - rappresenta la sfida numero uno che affrontano i governi in un mondo dove cresce il numero di persone, profitti, consumi, mentre rimane la questione della diminuzione della poverta'''.

Di fatto sono energia ed agricoltura, in particolare l' alimentazione degli animali da allevamento per la carne e i prodotti caseari, i due settori che hanno un ''impatto sproporzionato sulle persone e sui sistemi alla base della vita sul Pianeta'' ha aggiunto Steiner. Nel caso della CO2 poi, il raddoppio del benessere economico implica automaticamente un aumento della pressione sull'ambiente fra il 60% e l'80%. che diventa anche maggiore nelle economie emergenti.

Secondo il rapporto, le principali fonti di pressione sul Pianeta sono cambiamenti climatici; modifiche degli habitat; sovrasfruttamento di risorse ittiche, foreste e altre risorse naturali; specie invasive; acqua da bere non sicura; combustibili solidi per il carburante; inquinamento dell'aria. I prodotti agricoli, in particolare per l'allevamento degli animali, impiegano oltre la meta' di tutte le colture mondiali.

La produzione agricola inoltre porta via il 70% delle risorse di acqua dolce e il 38% delle terre utilizzate. La produzione di cibo causa il 19% delle emissioni di gas serra e il 60% dell' inquinamento da fosforo e azoto, oltre ad un 30% dell' inquinamento nocivo in Europa.

Una minaccia emergente e' anche quella dell'uso di alcuni materiali. Si parla di plastica, metallo, acciaio, ferro e alluminio, che stanno proliferando nelle economie emergenti. Il fattore chiave da affrontare per un futuro sostenibile pero' rimane quello del cibo: una sostanziale riduzione degli impatti sul Pianeta sarebbe possibile solo con un cambio di dieta, alla larga dai prodotti animali.

Commenti
avevo scritto consigliori ma intendevo...
scritto da msirca, luglio 07, 2010

Si io credo che ci sia molta mafiosità, quindi il "consigliori" era istintivo forse, è anche vero che quella intesa nel padrino è una accezione, non il significato compiuto che può non fare irritare nessuno se fosse conosciuto. Ma essendo che Gianassi mi ha querelato per molto meno e i GIP di diffamazione a mezzo internet ne sanno poco (quello toccato a me almeno) magari entro in un altro processo e io anche se un pò mi diverto o spero di divertirmi ho anche altro da fare, qundi va bene così.
Però e allucinante la protervia di questo presidente dall'occhio mite e umido di cerbiatto, che st.... (non è quello che galleggia, contate bene i puntini), io non mi capacito..


busy
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 07 luglio 2010 )