Montale: provvedimenti non pił rinviabili...
Scritto da Redazione   
sabato 10 aprile 2010
...Tutti questi dati  convergono nel far ritenere la sussistenza di una  situazione ambientale e sanitaria di rischio concreto per la salute delle  popolazioni della zona, e mentre i cittadini ignari continuano a consumare e  commerciare i prodotti alimentari, le amministrazioni locali né informano né  tutelano con ordinanze di divieto di consumo e commercializzazione dei  prodotti contaminati COMUNICATO STAMPA - ATTO DI DIFFIDA AI SINDACI E AL PRESIDENTE DELLA REGIONE
TOSCANA PER L'INCENERITORE DI MONTALE

AGLIANA 10 APRILE 2010

Il Coordinamento dei Comitati della Piana
Il Forum Ambientalista
Il Comitato per la Chiusura dell'Inceneritore di Montale
Il Comitato Cittadini Uniti Montemurlesi

in data odierna hanno tenuto una CONFERENZA STAMPA
AD AGLIANA PRESSO IL BAR NAZIONALE

per comunicare che in questi giorni hanno notificato al Presidente della  Giunta Regionale Toscana, ai Sindaci dei comuni di Montale, Agliana,  Quarrata, Pistoia, Montemurlo e Prato nonché al Presidente della Provincia  di Pistoia, FORMALE ATTO DI DIFFIDA AFFINCHE' EMETTANO ORDINANZE DI DIVIETO  DI CONSUMO E COMMERCIALIZZAZIONE di prodotti alimentari di origine animale e  vegetale, coltivati e allevati nelle aree di ricaduta degli inquinanti che  fuoriescono dall'inceneritore di Montale, tenuto conto che lo stesso  Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana di Roma che ha  analizzato i campioni animali dell'area posta nella provincia di  Pistoia –zona rossa, ha rilevato “ una pressoché totale presenza” nei  campioni di origine animale, di diossina e di PCB diossina simili anche
assai superiori di legge previsto in 4 pg/g TE, come pure per campionamenti  posti nell'area della provincia di Prato, nei comuni di Montemurlo e di  Prato.

Il Forum Ambientalista ed i Comitati denunciano che le Ordinanze non sono  state emesse neppure all'indomani dei risulati delle autoanalisi sul latte  materno fatte per iniziativa del Comitato contro l'Inceneritore di Montale e  grazie alla disponibilità e al coraggio di due madri di Montale e Agliana  residenti in area di ricaduta che avevano volontariamente accettato di
sottoporre ad analisi il proprio latte a circa due settimane dal parto.
L'indagine, eseguita presso il Consorzio Interuniversitario Nazionale “la  chimica per l'ambiente” di Porto Marghera , ha evidenziato una consistente  presenza di diossine e PCB,  superiore anche ai limiti normativi previsti  per il latte vaccino che è pari a 6 pg/g TE.
In particolare l'analisi del latte materno ha messo in evidenza che il  profilo di dodici molecole diossino-simili appartenenti ai PCB è del tutto  sovrapponibile al profilo dei PCB emessi dall'impianto (analisi al camino  effettuati in autocontrollo e dall'ARPAT negli ultimi anni) e al profilo dei  PCB riscontrati nella carne di pollo, tanto da far ritenere ragionevolmente
certa l’origine della contaminazione ambientale nell’impianto di  incenerimento dei rifiuti di Montale.
Tutti questi dati  convergono nel far ritenere la sussistenza di una  situazione ambientale e sanitaria di rischio concreto per la salute delle  popolazioni della zona, e mentre i cittadini ignari continuano a consumare e  commerciare i prodotti alimentari, le amministrazioni locali né informano né  tutelano con ordinanze di divieto di consumo e commercializzazione dei
prodotti contaminati.

Noi riteniamo che tali provvedimenti non siano più rinviabili anche in  considerazione dell’aggravamento della situazione ambientale e sanitaria  dell’area in dipendenza dell’accumulo progressivo al suolo e nelle matrici  alimentari di inquinanti persistenti , quali le diossine e i  policlorobifenili, per causa delle continuative  immissioni nell’ambiente ,
accumulatesi negli anni in quantitativi elevati, nonché quotidianamente  determinate dalle emissioni dell’ impianto di incenerimento, attualmente in  funzione e che ,come ogni impianto del genere, è riconosciuto sicura fonte  di produzione delle dette sostanze.
Abbiamo indirizzato la diffida al Presidente della Giunta regionale e  ai
Sindaci, che in qualità autorità sanitarie  locali, a sensi  dei poteri ad  essi conferiti dall’art.32 L.833/78  anche agli effetti dell’ articolo 328  c.p, provvedano al compimento senza ritardo di atti del proprio ufficio per  ragioni di igiene e sanità,
Il Forum Ambientalista il Coordinamento dei Comitati e i Comitati dei  cittadini firmatari informano che, qualora entro i prossimi giorni, non  dovesse essere dato seguito a quanto richiesto verranno interessate le  Procure di Firenze, Prato e Pistoia per quanto di loro rispettiva competenza  affinché valutino la sussistenza a carico dei diffidati del reato di
“Rifiuto in atti di ufficio”.
Viene richiesto inoltre che le amministrazioni si facciano carico di  indennizzare e risarcire i produttori agricoli della zona per i danni  subiti.
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Ultimo aggiornamento ( sabato 10 aprile 2010 )