A proposito del cosiddetto "Cogeneratore" di Calenzano
Scritto da msirca   
luned́ 15 giugno 2009

 (un metro elastico, non c'è che dire, siamo circondati...)

...Infatti le prime informazioni diffuse dall'Amministrazione Comunale dicevano che il fabbisogno del cogeneratore sarebbe stato assicurato solo ed esclusivamente dal territorio di Calenzano. Successivamente si è parlato di zone limitrofe. Poi del Mugello. Poi del Casentino. Poi si è passati al limite dei 50 km. e adesso siamo arrivati a 70 km. A questo punto ci sembra legittimo domandare: a quando il superamento della fatidica soglia dei 100 km.?

COMITATO DI COORDINAMENTO CONTRO IL POLO ESTRATTIVO DI CALENZANO
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COMUNICATO STAMPA  -  Calenzano (Fi), 12 giugno 2009.

 
COGENERATORE: L'APPROVVIGIONAMENTO DEL MATERIALE PASSA DA 50 KM. A 70 KM. A QUANDO IL SUPERAMENTO DELLA FATIDICA SOGLIA DEI 100 KM ?

 
Il sito internet del Comune di Calenzano riporta in questi giorni la notizia della nascita del "Consorzio Biolegno", che avrebbe «l’obiettivo di valorizzare le riserve locali di legno, individuare le aree boschive da ripulire, raccogliere gli scarti della manutenzione, trasformarli in cippato e portarli al cogeneratore, che alimenterà con energia pulita gli edifici pubblici e le nuove costruzioni di Calenzano».
Secondo il sito del Comune del Consorzio fanno parte 12 soggetti, tra cui le aziende forestali, le fattorie del territorio, alcuni trasportatori e la Comunità Montana Val di Bisenzio. Non vengono specificati i nomi dei soggetti privati né le rispettive quote nel Consorzio, il cui «raggio di azione» sarebbe «compreso in 70 km, limite che consente di parlare di filiera corta del legno».
Quest'ultimo dato dei 70 km. è degno di particolare attenzione. Infatti le prime informazioni diffuse dall'Amministrazione Comunale dicevano che il fabbisogno del cogeneratore sarebbe stato assicurato solo ed esclusivamente dal territorio di Calenzano. Successivamente si è parlato di zone limitrofe. Poi del Mugello. Poi del Casentino. Poi si è passati al limite dei 50 km. e adesso siamo arrivati a 70 km. A questo punto ci sembra legittimo domandare: a quando il superamento della fatidica soglia dei 100 km.?
Tutto questo balletto di chilometri fa sorgere dei dubbi sulla asserita bontà di questa scelta. Infatti se la legna che serve per far funzionare il cogeneratore dobbiamo andarla a prendere lontano da Calenzano, è evidente che i pretesi benefici ambientali si annullano.
Ricordiamo poi che la Provincia di Firenze, che ha autorizzato la costruzione del cogeneratore, non si è minimamente occupata di valutare questo aspetto fondamentale dell'approvvigionamento del combustibile, in quanto, secondo la Provincia stessa, riguarderebbe solo le «scelte commerciali del gestore».
Il comunicato del Comune ci fa poi sorgere un'altra domanda.
"Biogenera srl", la società proprietaria del cogeneratore, è una società a totale partecipazione pubblica: il suo capitale sociale di 50.000 euro è suddiviso al 45% di proprietà del Comune di Calenzano, un altro 45% di Consiag spa (società fornitrice di acqua e gas, partecipata da vari Comuni dell'area fiorentina e pratese), il restante 10% di Quadrifoglio spa (società incaricata della gestione dei rifiuti, anch'essa di proprietà di vari Comuni dell'area fiorentina). Quindi funziona grazie a soldi pubblici.
Ora, dove sta scritto che "Biogenera srl" debba per forza rifornirsi di legna da questo neonato Consorzio? Essendo una società a totale partecipazione pubblica, non dovrebbe affidare la fornitura della legna con regolare gara d'appalto? Non è che con il Consorzio si crea in realtà un vero e proprio monopolio? E i monopoli non portano ad un aumento dei prezzi?
Quindi sono molte le questioni che, a voler vedere bene, si aprono sulla vicenda cogeneratore. Noi ci permettiamo si segnalarle, anche se, visti i precedenti, non abbiamo molta fiducia sul fatto che qualcuno nelle Istituzioni ci stia a sentire.
Anzi, temiamo che il cogeneratore possa diventare una replica di un'altra vicenda emblematica per Calenzano, quella della costruzione del nuovo cimitero centrale a Carraia, conclusa provvisoriamente il 4 marzo scorso con la sentenza di condanna della Corte dei Conti nei confronti di tre funzionari del Comune e dei due direttori dei lavori per non aver controllato a dovere la realizzazione di quell'opera. Anche in quel caso il Comune volle andare avanti ad ogni costo, senza sentire né ragioni, né critiche, né suggerimenti. E alla fine c'è stata la sentenza della Corte dei Conti.

 
Commenti
(ricevo e inserisco)
scritto da msirca, giugno 16, 2009

Non vi preoccupate, se vi ricordate, chi c'era alla assemblea di presentazione alla Fogliaia, il tecnico ARPAT ha detto che questa macchina (che è attaccata ai serbatoi dell'AGIP petroli!!!) è costruita come un inceneritore, filtri a maniche e tutto quanto serve a "abbattere gli inquinanti". Secondo me, siccome glieo abbiamo lasciato costruire, ruberà il pane a Case Passerini.


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