Montale: ancora vergognose arrampicate sugli specchi...
Scritto da Redazione   
domenica 17 maggio 2009

http://municipioverde.blogspot.com/2009/05/prato-gida-risponde-ai-comitati-ma.html

.... È proprio il pollo l’alimento “incriminato”, oggetto di ripetute segnalazioni e denunce da parte del mondo dei comitati a causa di una concentrazione di diossine e Pcb (policlorobifenili) rinvenuta 40 volte il limite di legge consentito.

domenica 17 maggio 2009

Prato. GIDA risponde ai Comitati ma...

 

... intanto i numeri non li fornisce!
Eppure, ormai un mese fa, tanti comitati e liste civiche, oltre al gruppo di Municipio Verde, avevano chiesto di rendere pubblici i dati sulle emissioni dell'inceneritore di Baciacavallo.
A Ferranti che lancia accuse di "allarmismo ingiustificato", vorremmo proporre un invito a cena per discutere dell'argomento... Magari a base di pollo ruspante acquistato a Prato... Invitandolo anche a rileggersi bene il passaggio del rapporto della ASL, che non "esclude" che la diossina provenga dall'inceneritore (perché non lo può escludere!), ma dice che il rapporto presente "depone a favore" di altre fonti, peraltro non ben specificate e addirittura "non identificabili" (però!): insomma, si tratta poco più di un indizio, non di una certezza!
MV

da il Tirreno del 17/05/09
Ferranti accusa i comitati: fanno allarmismo ingiustificato

«Baciacavallo è in regola, lo studio dice chiaramente che la diossina non viene da lì»
PRATO. Ha un sassolino nella scarpa da togliersi, il presidente di Gida Bruno Ferranti. Ce l’ha con chi, secondo lui, lancia «allarmismi ingiustificati tra la gente solo per farsi un po’ di propaganda elettorale». Non gli torna, all’indomani della petizione popolare lanciata dai grillini e dai comitati della piana, che ci sia una correlazione scientifica tra i polli alla diossina rinvenuti in un allevamento di Prato e la vicinanza con l’inceneritore di Baciacavallo.
«Non mi risulta che ci siano allevatori nella zona delle Fontanelle, e comunque non è nota la provenienza del campione di pollo in cui sono state rilevate tracce di diossina superiori alla norma. In ogni caso - sottolinea Ferranti - vorrei tranquillizzare la gente perché l’impianto è in regola con tutti i parametri ambientali e di salute previsti dalla legge».
A sostegno della bontà della sua tesi, il presidente di Gida impugna il rapporto dell’istituto profilattico sperimentale di Toscana e Lazio, cui si sono affidate le Asl di Pistoia e Prato per la loro indagine. Sotto la lente d’ingrandimento, la mappa dei nove siti su cui si è tentato di far luce utilizzando un campione costituito da due unità di miele, latte bovino, uova e carne di pollo. È proprio il pollo l’alimento “incriminato”, oggetto di ripetute segnalazioni e denunce da parte del mondo dei comitati a causa di una concentrazione di diossine e Pcb (policlorobifenili) rinvenuta 40 volte il limite di legge consentito.
«Ma erano state le autorità sanitarie stesse ad assolverci, imputando le tracce di contaminazione a situazioni ambientali critiche, piuttosto che alla combustione», fa osservare Ferranti. Il punto è che il rapporto delle Asl in questione era già stato contestato circa un mese fa dalle associazioni ambientaliste e dai comitati, proprio perché il campione 12p, riferito alla carne di pollo tanto discussa, rimanderebbe proprio all’area in cui sorge l’inceneritore di Baciacavallo. Di qui la richiesta di poter avere accesso ai dati sulle emissioni dell’inceneritore.
«In 30 anni - conclude - Gida non ha fatto mai pagare un centesimo in più alle famiglie per i servizi che eroga alle imprese. Il sistema è tale che eventuali perdite di bilancio non possano gravare sulla bolletta dei pratesi, bensì siano a carico degli industriali».
Maria Lardara

IL RAPPORTO
Ecco cosa si leggeva sul rapporto dell’istituto zooprofilattico sperimentale, a proposito dei rilievi scientifici condotti sull’area di Prato. Sotto esame uno dei due campioni di pollo analizzati, riconducibile al punto 12p della zona bianca, non distante dall’area di Baciavallo.
«L’elevato rapporto tra PCBs dl e Diossine, in particolare nel campione 12p, depone a favore di un’origine della contaminazione dovuta a fonti non riconducibili a processi di combustione ma, piuttosto, a situazioni ambientali da verificare da altri punti di vista, come l’eventuale possibilità della presenza di questi contaminanti a causa di situazioni critiche locali non chiaramente identificabili (è critica la conoscenza del modo in cui gli animali sono stati alimentati, dove hanno razzolato, ecc...)».
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Ultimo aggiornamento ( luned́ 15 giugno 2009 )