"Bene l'operazione dei Carabinieri, ma resta il fatto: la politica degli inceneritori, come denunciato da sempre, è sbagliata". Così Ciro Pesacane, presidente del Forum Ambientalista, commenta la notizia del sequestro di due termovalorizzatori a Colleferro
Fermiamo le politiche inceneritoriste...
scritto da Per Unaltracittà, marzo 10, 2009
Comunicato stampa Per Unaltracittà
Lista di cittadinanza per le amministrative Firenze 2009
www.perunaltracitta.org -
www.unaltracittaunaltromondo.it Fermiamo le politiche inceneritoriste prima che sia troppo tardi.
Rifiuti, De Zordo: «Sistema Colleferro nel futuro di Firenze?»
Succede a Colleferro, nel Lazio governato dal centrosinistra. Tredici persone sono state arrestate in varie città d'Italia, tra cui anche a Grosseto e Livorno, con l'accusa di aver costretto l'inceneritore, per fare cassa, ad ingoiare e bruciare di tutto, rifiuti tossici compresi.
La filosofia che ha portato alla costruzione, all'utilizzo e poi all'abuso dell'inceneritore nella cittadina vicino Roma è quella che privilegia l'incenerimento dei rifiuti in grandi impianti anziché l'investimento massiccio nella loro riduzione e nella strategia Rifiuti Zero.
«Quello di utilizzare l'inceneritore per bruciare il più possibile, e dunque anche materiale tossico, è il rischio maggiore che Unaltracittà denuncia da anni insieme al coordinamento dei Comitati della Piana» - ha commentato Ornella De Zordo. «Questa dinamica assurda è tipica della gestione inceneritorista dei rifiuti, e una volta costruito l'inceneritore a Firenze, la già miserabile raccolta differenziata dell'area è destinata a subire un ulteriore calo.»
«Ciò avviene» - ha concluso De Zordo - «perché un inceneritore che costa 300 milioni di euro, investiti da società private, deve funzionare il più possibile per essere remunerativo dal punto di vista economico. La vicenda di Colleferro ci conferma dunque dei rischi a cui ci sottopongono le politiche di gestione dei rifiuti di amministratori che vendono per "modernità" una scelta ambientale nociva, a partire da chi è stato responsabile negli ultimi 5 anni del disastro rifiuti della Provincia di Firenze.»
Fino a quando abuserete della nostra pazienza?
scritto da Comitato di Coordinamento contro il Polo estrattivo, marzo 11, 2009
COMITATO DI COORDINAMENTO CONTRO IL POLO ESTRATTIVO DI CALENZANO (FI)
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LORO SEDI
«Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Quam diu etiam furor iste tuus nos eludet?»
(Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?
Per quanto tempo ancora questo tuo comportamento fazioso si prenderà gioco di noi?)
dalla “Prima orazione contro Catilina”
pronunciata in Senato da Marco Tullio Cicerone, l'8 novembre del 63 a. C.
COMUNICATO STAMPA - Calenzano, 10 marzo 2009.
SIAMO TUTTI CITTADINI DI COLLEFERRO.
“Non ne possiamo più. Ci stanno avvelenando da anni, da secoli, da sempre. Prima con il fosforo, poi con il mercurio, poi con il DDT, sotterrato a quintali lungo il fiume Sacco, un fiume dove non puoi più gettare un amo perché non ti torna su niente. E adesso l'inceneritore, questo produttore di morte”.
Così un quotidiano nazionale riferisce oggi i sentimenti di una signora di Colleferro, la cittadina del Lazio dove la Magistratura e i Carabinieri del NOE sono intervenuti con una operazione che ha portato agli arresti domiciliari 13 persone e ad un totale, per ora, di 25 indagati, per la gestione del locale inceneritore. L'impianto, secondo quanto riferisce la stampa, bruciava illegalmente anche copertoni, filtri chimici, amianto ed altri rifiuti tossici provenienti da Campania, Puglia e Toscana. Non solo, gli inquirenti avrebbero anche accertato pesanti manipolazioni sui dati delle emissioni dell'inceneritore stesso. Il tutto per guadagnare sempre di più, sulla pelle delle persone, dei lavoratori, dei cittadini.
Questa vicenda dimostra ancora una volta la pericolosità di questi impianti, frutto di logiche e tecnologie vecchie e ormai sorpassate, ma che che costituiscono una vera miniera d'oro per chi li costruisce e li gestisce. Logiche che amministratori miopi ripropongono ad ogni piè sospinto, con formule ormai stantie e prive di ogni fondamento, come ha fatto e continua a fare il cosiddetto “Barack Obama italiano”, il fiorentino Matteo Renzi, candidato PD alla carica di primo cittadino del capoluogo toscano.
Peccato per lui che Barack Obama, quello vero, abbia annunciato la sua adesione alla strategia “Rifiuti Zero”.
E infatti le alternative agli inceneritori esistono, perfino nella nostra Italia sottosopra: recupero, riciclo, raccolta differenziata porta a porta come fanno a Capannori in Toscana. E poi impianti meccanico-biologici a freddo, come fanno a Vedelago in Veneto, dove dai rifiuti si riesce perfino a ricavare materiali per l'edilizia.
Ancora una volta, però, per scoprire le malefatte ci sono voluti i Carabinieri.
Perché le autorità politiche e amministrative non sono intervenute prima? Perché i Sindaci non hanno usato i loro poteri per tutelare la salute dei cittadini, come impone la legge visto che sono la massima autorità sanitaria del Comune? Perché non si sono ascoltate le denunce di quel consigliere comunale, proprio di Colleferro, che aveva rivelato già nel gennaio 2007 il meccanismo che taroccava i dati delle emissioni dell'inceneritore?
Perché tutto questo? Fino a quando ancora?
Oggi siamo tutti cittadini di Colleferro. Oggi la nostra solidarietà umana e politica deve andare prima di tutto a loro, come ai cittadini di Taranto, di Gela, di Marghera e dei mille e mille altri luoghi d'Italia dove la salute delle persone è stata troppo a lungo sacrificata a favore del profitto di pochi.
Siamo tutti cittadini che pensano che è venuto il momento di dire “basta” !