Prezioso vetro, ecco cosa farne....
Scritto da msirca   
marted́ 17 febbraio 2009

(Continuamente ci martellano con la storia che "non sappiamo più dove metterlo...", "REVET scoppia..", etc etc; anche la dirigenza del "nostro" Quadrifoglio, terrorizza i cittadini con questo ritornello...forse si devono informare meglio?)

 

Vetro, riciclato torna come "nuovo"

 

Completate le tecnologie che azzerano le differenze con quello ricavato dal silice: possibili risparmi fino a 750mila tonnellate di C02. Le fornaci possono lavorare fino all'80% con materiale di risulta, quota che è ferma oggi al 20%....

La Repubblica 16 febbraio 2009

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Vetro, riciclato torna come "nuovo"

 Completate le tecnologie che azzerano le differenze con quello ricavato dal silice: possibili risparmi fino a 750mila tonnellate di C02. Le fornaci possono lavorare fino all'80% con materiale di risulta, quota che è ferma oggi al 20%

 Roma --Il riciclaggio del vetro è diventato una punta d'eccellenza nell'intera partita mondiale del riciclo ai fini di rispar­miare materie prime: con le ultimissime tecnologie, messe a punto in Italia, non c'è più assolutamente nessuna differen­za fra il vetro riciclato e'quello ottenuto con materie prime. La differenza è solo in positivo: meno C02 nell'atmosfera, meno utilizzo di silice che è comunque un prodotto di cava, meno costi. Già la raccolta e valorizzazione del rottame di vetro è una filiera attiva nel difficile pa­norama nazionale dello smaltimento dei rifiuti, e l'innovazione tecnologica e organizzativa ha il potenziale di svi­lupparla. Non a caso, è stato proprio in questi giorni firmato un accordo fra il Coreve, il consorzio delle aziende per il recupero del vetro, e l'Anci, l'associa­zione dei Comuni, che si impegnano a migliorare le modalità della raccolta differenziata a partire dal vetro, tanto per cominciare con una campagna informativa presso i cittadini. Intanto però il Coreve, crea­to dieci anni fa, non è rimasto inattivo riu­scendo a rag­giungere con un anno di antici­po, l'obiettivo di legge che fis­sa a 60% la quo­ta degli imbal­laggi di vetro ottenuti col ve­tro ricic1ato. Ri­sultato che si ri­flette sull'am­biente e contenimento delle emissioni di gas serra: meno 780mila tonnellate di anidride carbonica in un anno, come se dalle strade togliessimo 453mila auto. Nel 2007 oltre 1,3 milioni di tonnellate di bottiglie, flaconi, boccali, sono stati re­cuperati (+3,7% rispetto all'anno pre­cedente) e sono stati trasformati in scar­ti vetrosi "pronti al forno" da immette­re direttamente nel ciclo di fabbricazio­ne senza necessità di modificare il pro­cesso industriale. Mescolando rottame di vetro alla materia vetrificabile si ot­tengono consistenti risparmi di energia importanti perché il processo produtti­vo del vetro è "energivoro". Ogni ag­giunta del 10% di rottame nella miscela vetrificabile consente di tagliare la bolletta energetica del 2-3%. Nel 2007, l'industria vetraria è riuscita a recupe­rare 1.308.014 MWh pari all'energia necessaria per alimentare 3,8 milioni di frigoriferi in un anno. Il riciclo riduce poi la domanda di materia prima: sab­bia che contiene silice, soda, dolomite. La sabbia è anche importata dall' estero poiché per la produzione di vetro chiaro non ci sono giacimenti con contenu­to ferro so sufficientemente basso; la soda è prodotta sinteticamente con un processo energicamente dispendioso, le cave di estrazione di dolomia (con­tenente il minerale dolomite) sono re­sponsabili di alcuni scempi paesaggi­stici. Grazie al rottame sono stati ri­sparmiati due milioni di tonnellate di materie prime equivalenti in volume al Colosseo. Si aggiunge il vantaggio di dirottare dalle discariche un materiale ingombrante e difficile da smaltire, il quale, oltretutto, anche alle massime temperature dei termovalorizzatori (950°), non si fonde e si ritrova nelle ce­neri provocando dei danni alle parti meccaniche dell'impianto. Rispetto ad altri materiali, nella sua seconda, terza, vita, il vetro non svilisce le sue pro­prietà (ineguagliabili nella sicurezza della conservazione alimentare) e mantiene caratteristiche e requisiti identici a quello prodotto a partire da materia prima. Le tecnologie più recenti prevedono che il rottame prelevato dalle campane di vetro sia inizialmente depurato da carta, sughero, plastica, terra. Elettro­calamite captano le parti ferrose. Letto­ri ottici individuano sostanze estranee come ceramiche, pietre, porcellane. Una volta frantumato, il rottame è sot­toposto ad aspirazione per allontanare i corpi leggeri. Nella frazione più minu­ta le impurità sono inferiori all' l %. Le proporzioni di vetro ricic1ato sul volu­me complessivo della miscela vetrifi­cabile sono variabili ma i forni più mo­derni sono concepiti per lavorare con oltre 80% di rottami. Inve­ce. «gli impianti uti­lizzano il 20% di rot­tame,. derivante da scarti di lavorazione interna e in piccola parte dal riciclo nazio­nale», spiega Antonio Lui, vice presidente del Coreve. Dal rotta­me misto si ottiene del vetro verde o giallo. Per produrne di colore bianco, il più pregiato utilizzato dal settore alimentare, serve rot­tame dello stesso co­lore. Con la raccolta differenziata per colore, come in Germania e Svizzera, le quote di rottame sulla miscela vetrifcabile potrebbero aumentare sensibil­mente. Tra il 1998 e 2008 le importa­zioni di rottame sono più che raddop­piate a fronte di un aumento del 42% del rottame nazionale: grazie all'accordo con l' Anci questa quota può salire. Per spingere le amministrazioni a perfezio­nare la raccolta, Coreve riconosce retri­buzioni che possono arrivare fino a 37 euro per ogni tonnellata di vetro, più al­tri 10 nel caso venga effettuata la rac­colta differenziata anche per colore. Accordo fra Coreve e Anci per insegnare a tutti come differenziare al meglio i rifiuti

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Ultimo aggiornamento ( marted́ 17 febbraio 2009 )