Dillo a tutti, il tetrapak NON è riciclabile! |
Scritto da www.buonsenso.info | |
domenica 01 febbraio 2009 | |
Dillo a tutti! Dillo a tutti! Dillo a tutti!
Il tetrapak NON è riciclabile. Senza i media unificati a disposizione del jingle originario quanto segue sarà letto da una persona su 100mila che ha visto lo spot...ma è già qualcosa. Se vinta la pigrizia, si farà una telefonata al numero verde (in molti della Rete) sarà più di qualcosa. La pigrizia, è qualcosa che non ci possiamo più permettere in questo Paese. Roberto Pirani www.buonsenso.info ********************************************************* Dillo a tutti dillo a tutti dillo, a tutti! (anche se usano la voce di un bambino per essere più accattivanti) Il tetrapak NON è riciclabile. è un materiale termoaccoppiato (non separabile manualmente) di CartaAlluminioPlastica fuse insieme. Troppo energivoro nella produzione e troppo energivoro nello smaltimento. "riciclarlo" serve solo a Tetrapak per ottenere tre sottoprodotti (a marchio...) per fare pubblicità che loro "proteggono la bontà, e l'ambiente". Questo "riciclaggio" serve a Tetrapak per fare greenwashing e dare ai bambini che visitano incontri come Ecomondo i loro sottoprodotti energivori tipo "marelhene" (una sottospecie di carta). Proteggono solo i propri interessi. Il tetrapak è un materiale da anni 70 pensato per l'usa&getta, che va tolto dal commercio e RIprogettato. Non ce lo possiamo (più?) permettere, in Germania col "dual system" pagano tasse molto più alte rispetto a imballaggi monomateriale, facilmente riciclabili. In Italia invece è un materiale perfetto per i cancrovalorizzatori assistiti con denaro pubblico via Enel. Dal "riciclaggio" comunque, non si ottiene più della carta, dell'alluminio e della plastica, ma un materiale spurio dal quale non si potrà più ottenere, ad esempio, una lattina (il materiale più prezioso contenuto negli imballaggi termoaccoppiati) A partire da lunedì 12 novembre 2007, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha attivato uno speciale numero verde gratuito (800166661) per i consumatori che volessero segnalare presunti casi di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevole e occulta. (in alcuni Comuni che praticano il porta a porta, vengono fatti conferire insieme a plastica vetro, oppure insieme alla carta contaminandoli (con la presenza stessa che richiede una separazione ulteriore in impianti) e contaminando i materiali facilmente riciclabili coi residui di liquidi, se ogni cittadino non è molto attento e molto consapevole e informato. Chiediamo che il gestore del porta a porta sconsigli sempre l'acquisto del tetrapak, e se proprio lo si acquista, lo si conferisca nel bidone del "secco residuo" come avviene nel migliore consorzio d'Italia (Priula a Treviso). In questo modo si può premere sull'azienda perchè riprogetti questo contenitore, e lo renda davvero facilmente riciclabile, oppure faccia (almeno) come tutti gli altri: o vetro o plastica o alluminio. Meglio ancora il vetro a rendere. Siamo nel 2008, il petrolio sta finendo. Non siamo nel 1970 Non in tutta Italia esistono centri come Vedelago in grado di riprocessare i materiali secchi residui, facendone sabbiella per l'industria. Più spesso, i materiali termoaccoppiati vengono utilizzati per produrre CDR e relativo utilizzo di denaro pubblico per ottenere utili privati tramite incenerimento o co-combustione. Commenti
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Ultimo aggiornamento ( lunedì 02 febbraio 2009 ) |