La diossina di Montale: gravi le dichiarazioni di ARPAT e Provincia
Scritto da Redazione   
sabato 10 gennaio 2009

 ( La replica del Coordinamento dei Comitati della Piana, del Comitato contro l’inceneritore di Montale, del Forum Ambientalista Toscano, Meet Up  PT)

...Dalle loro dichiarazioni, e da quanto si legge sul sito internet della Provincia, si apprende che ci sono state due campagne di rilevazione ambientale, una prima di 29 campioni ed una seconda, dopo diverso tempo, di altri 9 campioni di terreno....

LE FANTASIOSE E GRAVI DICHIARAZIONI DI PROVINCIA ED ARPAT 

Dopo aver letto increduli, alcuni giorni fa, i primi dati delle analisi ambientali relative all'impianto di incenerimento di Montale, si sono lette, sulla stampa, le incredibili dichiarazioni dell'assessore Romiti e del responsabile del laboratorio di analisi ARPAT Coppi, su questi risultati.Dalle loro dichiarazioni, e da quanto si legge sul sito internet della Provincia, si apprende che ci sono state due campagne di rilevazione ambientale, una prima di 29 campioni ed una seconda, dopo diverso tempo, di altri 9 campioni di terreno.Questi signori affermano che i dati rientrano nella norma e che assolvono l'inceneritore, come poi possano dimostrare questo è tutto un altro discorso. Come si fa ad affermare che i campioni rientrano nella norma quando il valore di riferimento (che non è un valore “normale” ma quello che imporrebbe l'immediata bonifica), si è ottenuto da un campione di terreno per il quale non si è rispettato il metodo di prelievo previsto dalla legge, scartando, e non prendendo in considerazione, proprio lo strato più superficiale di terreno dove è presumibile che si accumulino la maggior parte delle diossine? Quanto poi all'assoluzione dell'inceneritore, se si prende in considerazione la prima campagna di rilevazione, si vede come, a fronte delle concentrazioni di diossine dei due campioni presi come “fondo”: il casello autostradale di Prato Est, ed un'area pistoiese adiacente all'autostrada Firenze-mare (il terzo si è dimostrato essere una specie di discarica al Campo di Volo), si vede che buona parte dei campioni dell'area di ricaduta dell'inceneritore ha valori doppi o addirittura tripli, rispetto a tale “fondo”, ci sanno dire Romiti e Coppi da dove vengono queste diossine aggiuntive? Si ricorda che i dati raccolti da istituzioni scientifiche qualificate, hanno dato risultati chiarissimi sull'inaccettabile impatto per la salute dell'inceneritore di Montale, che si vorrebbe addirittura raddoppiare L'Università di Firenze, nell'ambito del progetto “PATOS” che ha studiato, per molti mesi, specifiche centraline di raccolta di polveri fini in aree fortemente inquinate in Toscana ha certificato che proprio la zona di ricaduta dell'inceneritore di Montale è di gran lunga la più inquinata per alcune sostanze nocive o cancerogene di ogni altra centralina toscana, ad esempio il doppio ed il triplo per il mercurio o l’arsenico.Purtroppo il progetto “PATOS” non ha fornito dati sulle diossine a Montale. Comunque alcune delle analisi rese pubbliche sono davvero allarmanti: viene riferito che la seconda campagna di analisi dei campioni dei terreni è stata fatta vicino agli allevamenti dove erano state fatte prima le analisi sugli animali, di cui inspiegabilmente non sono stati forniti i risultati. In due di queste “seconde” analisi, lontane dall'inceneritore, i risultati delle diossine sarebbero addirittura superiori a quelli della “discarica” del Campo di Volo, in aree quindi che dovrebbero essere ancora più inquinate, e queste sono Lupicciano sulla collina pistoiese, ed il Melo a Cutigliano con valori prossimi alla necessità di bonifica. Prima di cambiare le nostre abitudini domenicali portando i nostri figli in prossimità del casello autostradale di Prato Est o sotto l'inceneritore di Montale invece che a passeggiare in montagna, forse non sarebbe male rifare le analisi, magari provando anche a cambiare laboratorio, anche per tutelare, se non la nostra salute (cosa, evidentemente, di scarso valore), almeno i nostri prodotti tipici ed i nostro turismo. Va bene assolvere, ma non si dovrebbe esagerare. 

Coordinamento dei Comitati della Piana, Comitato contro l’inceneritore di Montale, Forum Ambientalista Toscano, Meet Up Pistoia 

Commenti
Inceneritore di Montale. I dati non convincono
scritto da msirca, gennaio 21, 2009

http://municipioverde.blogspot.com/2009/01/inceneritore-di-montale-i-dati-non.html

mercoledì 21 gennaio 2009
Inceneritore di Montale. I dati non convincono

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da Comitato Contro l’Inceneritore di Montale, Coordinamento dei Comitati della Piana FI – PO – PT, Amici di Beppe Grillo Pistoia e Forum Ambientalista Toscano, in merito alla pubblicazione dei dati di ARPAT sull'inquinamento prodotto dall'inceneritore di Montale
MV

I DATI SULL'INCENERITORE DI MONTALE NON CONVINCONO I COMITATI E INTERROGANO PUBBLICAMENTE ROMITI DI FORNIRE RISPOSTE PRECISE A DOMANDE PUNTUALI


Sui dati relativi all'inquinamento causato dall'inceneritore di Montale i Comitati hanno rivolto alcune domande all'assessore Romiti, Presidente del Tavolo istituzionale che si occupa di questo impianto.

I Comitati, sulla base di uno studio dettagliato, che hanno effettuato sui dati ambientali resi pubblici, a fine anno, dal laboratorio ARPAT, ed che sono stati interpretati come assolutori dall'assessore Romiti, hanno preparato alcune domande.

Le domande sono semplici, dettate da conoscenze tecniche, ma anche dal puro e semplice buonsenso, che sembra mancare, purtroppo, agli Amministratori.

A Romiti viene richiesto, in particolare, ragione sul non rispetto del programma di monitoraggio, sull'esecuzione dei campioni, sulla loro localizzazione, e sulla accuratezza dei dati, alcuni dei quali appaiono
incredibili, come quelli che vorrebbero dimostrare che Cutigliano o la collina intorno a Pistoia hanno un inquinamento da diossina assai superiore di quello delle aree industriali.

Ma soprattutto i Comitati insistono perché siano finalmente resi pubblici tutti gli altri dati, a partire dai risultati della diossina dei campioni fatti sugli alimenti che già erano stati preannunciati nel luglio dello scorso anno, e che sono tenuti accuratamente nascosti.

I Comitati prospettano una situazione davvero allarmante di inquinamento, un disastro sanitario ed ambientale, causato, in massima parte, da un impianto che, ricordano essere assolutamente superfluo ed inutile, se si attivano meccanismi virtuosi di gestione dei rifiuti, che hanno minori costi e che attivano numerosi posti di lavoro.

La richiesta è stata inviata anche ai sindaci dei Comuni di Pistoia, Montale, Agliana, Quarrata, Montemurlo e Cutigliano, alla Procura della Repubblica ed ai direttori di ARPAT ed ASL.

Si attendono le risposte.


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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 21 gennaio 2009 )