Qualche buona notizia...
Scritto da Redazione   
domenica 19 ottobre 2008
[Qualche idea per assessori/e all'ambiente che avessero voglia di fare e non di ubbidire e basta. I Comuni virtuosi crescono per fortuna. E' comunque vero che questo non cancella automaticamente gli inceneritori esistenti e nemmeno la perversa voglia di altri amministratori di progettare ulteriori inceneritori. Come si vede su altro post di questo sito, un inceneritore è la certezza di enormi guadagni per imprenditori e amministratori, guadagni piovuti dal cielo anzi dalle tasche dei cittadini inquinati, guadagni con molto demerito, a prescindere dalle loro evidentemente inesistenti capacità di amministrare come il buo padre di famiglia. Quando molti altri Comuni si comporteranno come Capannori, Piossasco, i Comuni del Consorzio Priula etc etc (cosa che dovrebbe essere in atto già da anni) anche i più miopi o imbecilli fra cittadini e amministratori avrebbero evidente quanto siano inutile queste macchine di morte, buone solo, questo sì,  a far arricchire e diffondere richezza fra pochi, a scapito della salute di tutti]

Veicoliamo anche le buone notizie, ecco alcune iniziative portate avanti da un Assessore all'ambiente, in un Comune della Provincia di Torino.
Il Comune è Piossasco e (…) hanno raggiunto livelli di raccolta differenziata vicini al 73%.
Vi riporto quanto mi scrive.
Gian Drogo
Rete Nazionale Rifiuti Zero Torino

[...]
…Invece nel campo rifiuti "riduzione" abbiamo:
- creato la rete del negozi leggeri a cui diamo un incentivo economico se seguono almeno 4 buone pratiche di riduzione e sovvenzioniamo il 50% degli investimenti per tecnologie per la riduzione (esempio distributori di vino o di detersivi) con un max di 500 euro
- lanciato la campagna "io non compro rifiuti"; (c'é il servizio di rai tre su www..youtube.it sotto piossasco) abbiamo distribuito delle borse di tela ai negozi leggeri, ogni borsa é collegata ad una schedina con 10 spazi. Ogni volta che il cliente torna con la borsa in uno dei negozi, riceve un timbro. al completamento della schedina, ha diritto ad un buono di 10 euro per la spesa in uno dei negozi leggeri
- diamo un contributo di 100 o 200 euro a mamme che acquistano pannolini riutilizzabili in uno dei negozi leggeri (…)
- entro l'anno parte la campagna "il punto del rifiuto": a ogni cittadino che si conferisce all'ecocentro rifiuti particolari (olio esausto, neon, vernice ecc) viene apposto un timbro su una tesser, al completamento, anche qui 10 euro di sconto in uno dei negozi leggeri.

Non spostiamo certo noi il mondo, ma mi chiedo se tutti investissero un po' di più dove potremmo arrivare.

(Assessore all’ambiente, Piossasco TO)

 
Commenti
e certo...
scritto da msirca, ottobre 19, 2008

E certo, dipende molto dalle persone, quelle che stanno nel "palazzo" ma credo specialmente dai cittadini che si fanno circuire per apatia, ingenuità, disinformazione o paura e non riescono a imporre le buone pratiche. Prendiamo Sesto Fiorentino a esempio: lasciamo pure fuori il fossilizzato su posizioni aberranti sindaco e coorte acritica, lasciamo pure fuori l'assessore all'ambiente emblema dell'ultimo mistero dell'evoluzione umana (che comunque avrebbe desiderio a quanto si sa, di iniziare pratiche per la prevenzione dei rifiuti), se analizziamo quanto avviene nella cosiddetta società civile, il quadro è sconcertante nonostante segni certi di sensibilità al problema da parte di moltissimi cittadini.
Come mai allora, questo appiattimento sull'esistente, sul "vivi e lascia vivere" che ricorda più città dominate da forze oscure piuttosto che una città con una storia di forza, dignità e coraggio come Sesto? E' vero che il tema della qualità della vita è un tema relativamente recente (e purtroppo i brutti giorni che viviamo possono rafforzare il concetto "primum viveri, deinde philosophari) ma possibile la rivendicazione del diritto primario alla salute e alla qualità della vita non abbia avuto quella forza dirompente che merita?
A giustificazione di parecchie cose, bisogna comunque dire che il controllo della vita sociale è di una pesantezza e capillarità impressionante.
Perfino nei GAS, i gruppi di acquisto solidale, nati per mettere in pratica scelte contro il consumismo e lo spreco, per attuare obiettivi di decrescita necessaria, mettere in pratica stili di vita ormai non rinviabili a lungo, GAS quindi in potenza schierati per il massimo recupero dei materiali, contro le pratiche del lusso dell'incenerimento dei materiali, contro la distruzione inquinante di risorse altrimenti preziose, ebbene anche qui vengono infiltrate persone che parlano a vanvera di filiera corta e economia solidale eppoi propagandano l'esigenza di costruire nella Piana un inceneritore addirittura spingendo il messaggio che debba essere molto più grande!


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