Lottiamo per il giardino di tutti: Calabria o terzo mondo?
Scritto da msirca   
sabato 27 settembre 2008

(Lottiamo per  il giardino di tutti. “Serve una rivolta morale e civile nella Calabria di oggi”. Non è certo una pagliuzza, è una insostenibile trave. Ma guardiamo anche la “nostra trave”. Qui nella “civile e avanzata” Toscana, nella culla della civiltà, nella patria del genio fiorentino, le mani in cui siamo non sono poi migliori, alla prova dei fatti. Una simile non cura della salute dei cittadini, l'avidità per i facili guadagni, la subordinazione al potere economico…. si vedano oltre al resto noto, gli ultimi sviluppi a proposito dell’ area ex FIAT e cittadelle pseudoviola, senza scordare gli intendimenti di mischiare le ceneri tossiche degli inceneritori all’asfalto delle strade o nelle costruzioni, “altri già lo fanno, perché noi no?” ndrmsirca)

http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=9184

Calabria o Terzo mondo?

Nuccio Iovene,   26 settembre 2008, 18:55

Il commento     

Rifiuti tossici e radioattivi sarebbero stati utilizzati nell'ultimo decennio, a Crotone e provincia, nella realizzazione di strade, porti, scuole e case. A rivelarlo l'inchiesta della Procura della Repubblica della città, che rappresenta l'ennesimo colpo ad una regione terra di rapina in cui domina la ndrangheta e la politica quando non è corrotta o compiacente sta a guardare

Almeno trecentocinquanta tonnellate di rifiuti tossici e nocivi, anche radioattivi, sarebbero stati utilizzati nell'ultimo decennio, a Crotone e provincia, nella realizzazione di strade, porti, campi sportivi, parcheggi, scuole e case popolari. E' quanto emerge dall'inchiesta della Procura della Repubblica di Crotone, condotta dal sostituto procuratore Pier Paolo Bruni e denominata "Black Mountains". Una indagine che ha portato al sequestro di diciotto siti inquinati distribuiti tra la città capoluogo e altri centri come Cutro e Isola Capo Rizzuto, mentre sette persone risultano indagate tra i funzionari dell'ASL che avrebbe dovuto effettuare i controlli e le ditte che hanno effettuato i lavori. E' l'ennesimo colpo alla Calabria, sempre più terra di rapina in cui il confine tra economia legale ed illegale si fa sempre più labile e precario. A farne le spese non sono solo le risorse dei calabresi, continuamente depredate, ma la loro stessa salute ed il loro stesso futuro. Imprenditori senza scrupoli, funzionari collusi o imbelli giocano quotidianamente sulla pelle dei calabresi, costruendo così, sulle loro fortune, le disgrazie di una intera regione. E la politica quando non è corrotta o compiacente sta a guardare, si rivela impotente.
Piove sul bagnato, in Calabria. La ‘ndrangheta la stringe in una morsa, controllando il territorio, inquinando la politica ed infiltrando le istituzioni, comprando pezzo a pezzo l'economia, rendendola dipendente come mai era accaduto sino ad ora. La sua classe dirigente, travolta dagli scandali e dalle inchieste, ha perso ogni autorità morale e si è dimostrata drammaticamente incapace di imprimere una svolta, dare un freno, alimentare una speranza.
L'ambiente, il territorio, il mare, le poche risorse di cui la Calabria storicamente dispone, sono stati progressivamente saccheggiati, sottoposti a degrado ed inquinamento, lasciando campo libero a speculazioni immobiliari o all'abbandono.
Un lembo d'Europa che subisce il destino ed il trattamento, odiosi ed inaccettabili, di tanti paesi del Terzo Mondo.
Serve una rivolta morale e civile nella Calabria di oggi. Serve un'opinione pubblica non rassegnata ed un Paese che non guardi ad essa come una sorta di "regione canaglia" dalla quale stare lontano.
La capacità della ‘ndrangheta di radicarsi in altre regioni d'Italia e in tanta parte del mondo, la sua presenza nei circuiti economici e finanziari internazionali, ci dicono che il futuro della Calabria è il futuro dell'Italia.
Occorrerebbe prenderne atto una volta per tutte.
 

Commenti
se andiamo in piazza per protestare noi ci arrestano, mica questi delinquenti
scritto da d.c., settembre 27, 2008

(commento da aprileonline)
#2 · D. C.
27 settembre 2008, 08:34 Adesso si darà avvio a tutte le procedure legali, alla costituzione di parte civile da parte del Comune, della provincia e dei cittadini per difendere in ogni sede i diritti del territorio e delle popolazioni. mas in un mondo in cui nessuno paga e nessuno va in galera,a meno che non venga rubata una mela o uno stereo onon si paga in tempo una multa... ci si dovrà scontrare con la dura realtà processuale che fra rinvii , assenze, astensioni e cavilli vari potrebbero portare ad una nuova prescrizione!! Venghino signori venghino... biglietti gratis per il circo.. gli interramenti risalgono alla fine degli anni 90 e i reati sono già belli e prescritti e l'unica cosa che resterebbe sarebbe un processo in sede civile per richiedere danni. Ma tutto questo se non ci sarà una partecipazione delle popolazioni finiranno nel dimenticatoio. Le popolazioni del crotonese devono scendere in piazza per difendere il loro diritto alla salute senza delegare a processi e lungaggini burocratiche la risoluzione dei problemi del territorio. La parte civile della provincia e si spera anche della regione sono giuste , ma occorre anche una presa di coscienza generale e civile che coinvolga tutti. Su Crotone sapevamo già tutto ma rieccoci a parlare di Pertusola e di rifiuti tossici. Questa volta , grazie alle leggi depenalizzanti del precedente governo Berlusconi sui reati ambientali non ci sono nemmeno stati gli arresti ma solo gli avvisi di garanzia. Sette le persone, che nell'ambito dell'inchiesta sono indagate per smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e disastro ambientale..infatti nel '98...tutti prescritti e liberi di continuare nei loro affari quotidiani. Addirittura l'ex assessore regionale arrestato siede di nuovo in consiglio regionale nei banchi dell'opposizione proteso agli interessi della popolazione calabrese. Lo dicevo io..venghino, signori venghino.


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Ultimo aggiornamento ( sabato 27 settembre 2008 )