Come tutelano la nostra salute: La Turbogas non ha le carte in regola...
Scritto da Redazione   
domenica 24 agosto 2008

(Come tutelano la nostra salute: La Turbogas non ha le carte in regola, il Ministero ne prenderà atto adottando l'unico provvedimento adeguato? ndr

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La turbogas non ha le carte in regola

di Valentino Tavolazzi

Notizia inserita il 23/8/2008

Se la Turbogas, pronta da un anno, è rimasta spenta fino ad oggi, lo si deve a Medicina Democratica, WWF, Grilli Estensi, Comitati No Tad e Nord Ovest, che hanno garantito il controllo delle procedure e la difesa della salute presso il Ministero dell’Ambiente. L’anno scorso infatti, durante alcune audizioni a Roma, hanno consegnato il dossier tecnico che ha indotto il Ministero a dire no alla combustione degli off gas in centrale.

Comune, Provincia e Regione avevano già dato il via libera all’accensione immediata della mega centrale con combustione degli off gas, nonostante gli oltre 11 mila no del referendum, ed avevano diffuso una bozza di parere favorevole del gruppo istruttore del Ministero, clamorosamente smentito dal successivo parere definitivo della Commissione VIA.

Ora il Ministero ha autorizzato i collaudi, si badi bene, non l’accensione definitiva. Chi parla di sconfitta del Movimento ambientalista ferrarese, ignora il lavoro svolto e svaluta i risultati ottenuti! In ballo adesso c’è l’autorizzazione definitiva da parte della Commissione VIA, chiamata a giudicare l’ultima proposta di Sef in tema di off gas: la combustione di una parte di essi in due caldaie appositamente realizzate da Polimeri e Basell. Senza quell’autorizzazione la centrale non può partire.

Il Ministero dovrà in sintesi esaminare:
1)       la caratterizzazione dei prodotti di combustione degli off gas e le relative emissioni in atmosfera (tema già segnalato da MD alla Provincia e a Sef, nel corso di una assemblea di consultazione a Pontelagoscuro); 2)       il rispetto delle prescrizioni VIA relative ai flussi di massa ed alle concentrazioni degli inquinanti emessi;

3)     la rispondenza della proposta Sef alla “soluzione tecnica definitiva che assicuri l’utilizzo ottimale della totalità degli off gas   prodotti nel petrolchimico di Ferrara” (DEC/VIA/7581 del 2002 del Ministero dell’Ambiente). Inoltre va verificato il rispetto del limite di 1085 ton/anno per gli NOx, con “funzionamento congiunto” di Turbogas, CTE2 ed impianti di trattamento degli off gas.

Su questi punti noi lavoriamo da anni, ma c’è spazio per l’impegno dell’intero Movimento ferrarese!

Guardando oltre il tema specifico “off gas”, va rimarcato che la Turbogas non ha le “carte in regola”.

La VIA del 2002 è superata, alla luce di norme nazionali ed europee entrate in vigore successivamente.

Le emissioni della centrale sono state sottostimate per l’esclusione delle polveri fini ed ultra fini, primarie e secondarie, sulla cui nocività vi è ampia evidenza scientifica fin d’allora. Né si è tenuto conto degli impatti cumulativi, ossia dei contributi dati all’inquinamento dell’aria dalle altre fonti presenti nell’area (Turbogas da 150 MWe, Centrale di vapore Yara, centinaia di bruciatori del Reforming Yara, Mega Inceneritore).

Inoltre il confronto delle emissioni prima e dopo la Turbogas, pilastro della VIA 2002, attribuisce alla situazione esistente le emissioni autorizzate, non le effettive (di norma inferiori). Assume altresì che la CTE2 sia alimentata prevalentemente ad olio combustibile, quando da anni funziona a gas naturale con 8 ugelli su 12. Dunque il confronto tra le emissioni di NOx ed SOx (ossidi di azoto e di zolfo), prima e dopo la Turbogas, appare “orientato” a favorire lo scenario Turbogas.

Ne dà evidenza anche la Provincia nel Piano di risanamento della qualità dell’aria, con stime di emissioni di NOx della CTE2 inferiori a quelle indicate nella VIA. Nel Piano, infatti, gli inquinanti NOx ed SOx delle centrali in esercizio (CTE1 e CTE2), sono misurati (valori effettivi) con sistemi in continuo installati ai camini. Ebbene gli NOx si attestano a 820 ton/anno per la CTE2 più CTE1, contro le 1085 ton/anno prescritte per lo scenario Turbogas. Ciò significa che l’aumento previsto per gli ossidi di
azoto è pari al 32%, ed anche la valutazione degli SOx porta a conclusioni divergenti da quelle contenute nella VIA 2002, se si considera che l’alimentazione prevalente della CTE2 è a gas naturale.

Dunque la Turbogas inquinerà di più delle due centrali esistenti! E se l’obiettivo era ridurre le emissioni, come da anni promettono il trio ambientalista Sateriale, Bratti, Golinelli ed i rispettivi partiti, la fregatura data ai ferraresi viventi e nascituri risulta colossale e di lunga durata! Un film già visto con l’inceneritore: stessi obiettivi, stesse bugie! Perciò continueremo a batterci contro tali scelte sciagurate, nella speranza di limitarne l’impatto devastante su salute e ambiente.

23 agosto
Commenti
Arsenico nell'acqua: come tutelano la nostra salute
scritto da Cirano, agosto 24, 2008

tp://www.provincia.grosseto.it/rassegna/text.php?text=_509144&trova=arsenico
AMBIENTE
«Mettete quelle ceneri di pirite in un luogo già inquinato»
Rivelazioni shock sulla vicenda Merse-miniera di Campiano

L’ANAS RIFIUTÒ ceneri di pirite, che si rivelarono tossiche, per il riempimento del sotto-strada del raccordo a quattro corsie Groseto-Livorno-Grosseto. La commissione tecnica regionale invece sarebbe stata d’accordo per il loro utilizzo. Queste ceneri ematitiche finirono stoccate nell’ex miniera Campiano, e furono responsabili del gravissimo fenomeno di inquinamento del Merse.

È QUANTO emerge dall’inchiesta penale sul Merse in atto a Grosseto (con indagini su Eni, che ha fermamente respinto le accuse sul fiume rosso), con le precisazioni di Roberto Barocci del coordinamento dei comitati. Barocci, rispondendo ad una richiesta di spiegazioni dell’Arpat dopo una trasmissione Tv sull’inquinamento, ha parlato (e scritto) di quanto appreso in Procura: «Quello stesso Pm ha depositato agli atti del procedimento penale una copia manoscritta degli appunti, relativi ad una riunione ufficiale della Commissione Tecnica Regionale, in cui si riporta il suggerimento per fornire parere alla Regione su dove collocare i rifiuti tossici e nocivi in questione. Anziché indicare discariche autorizzate, impermeabili e isolate, come voleva la legge che non consentiva deroghe per i rifiuti classificati come tossici e nocivi, si sarebbe suggerito di collocare le ceneri nel corpo sopraelevato, rispetto al piano di campagna, della superstrada Livorno-Grosseto», ma non nel tratto di Braccagni. Si legge ancora nel manoscritto: «Utilizzare solo per le zone dove c’è già inquinamento».

AVETE LETTO BENE! Tutta la riunione si è svolta, stante quegli appunti, intorno al tema che tali materiali erano tossici e nocivi e, allo stesso tempo, si stava discutendo di collocarne migliaia di tonnellate nel corpo centrale del rilevato della superstrada, ma l’esperto avrebbe suggerito, sempre secondo la verbalizzante, di collocarlo solo in un tratto limitato delle Colline Metallifere, dove già era stato segnalato un inquinamento da arsenico. «Sta di fatto che tali rifiuti — prosegue Barocci — anzichè finire in discariche a norma di legge finirono con autorizzazione regionale nella miniera di Campiano, ancora con il consenso dei responsabili locali in materia di tutela ambientale, in un luogo dove erano già state intercettate falde idriche con gli scavi minerari e dove gli stessi dirigenti Usl avevano già segnalato un inquinamento da arsenico, tant’è che avevano già prescritto all’Eni la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque in uscita dalla miniera».

BAROCCI ha confermato questa ricostruzione, ed ha precisato che «L’Anas rifiutò per la superstrada le ceneri di pirite. Qualcuno aveva letto bene le carte». I comitati hanno rinnovato il loro sostegno alla magistratura.
Andrea Ciappi
1996-2008 Servizio dell'urp (Programma PHP di Marco Sorresina) - Provincia di Grosseto
LA NAZIONE 2008-01-06




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