Altre "balle" dal Ministero del Welfare e dall'Ordine dei Medici campano
Scritto da Redazione   
domenica 10 agosto 2008

Comunicato

Come medici,   che hanno ben presente ciò  che recita la legge istitutiva del SSN  (art. 2, il SSN ha tra gli obiettivi ..." la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un'adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle comunità; ...  la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro; ....la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale di vita e di lavoro")  nonchè ciò che anche il nostro Codice Deontologico  ci prescrive....


Come medici,   che hanno ben presente ciò  che recita la legge istitutiva del SSN  (art. 2, il SSN ha tra gli obiettivi ..." la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un'adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle comunità; ...  la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro; ....la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale di vita e di lavoro")  nonchè ciò che anche il nostro Codice Deontologico  ci prescrive- ovvero  di promuovere la salute individuale e collettiva - non possiamo che rimanere  sconcertati dalla  lettura di alcuni documenti ufficiali pubblicati sul sito istituzionale (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/rifiuti_piano_salute/index.html) del Governo italiano dove è possibile accedere ad un Piano di intervento operativo sulla salute per l'emergenza rifiuti in Campania redatto, nel maggio 2008,  dal Ministero del Welfare ed alla  cui redazione  hanno dato la loro collaborazione l’Istituto Superiore di Sanità, la Regione Campania e l’Ordine dei Medici di Napoli.
Il piano prevede, tra l’altro, “la corretta informazione al pubblico su eventuali rischi per la salute derivanti dall’accumulo dei rifiuti e del loro smaltimento” e, riferendosi agli impianti di incenerimento, fornisce questo messaggio: “Gli impianti di incenerimento e termovalorizzazione (quale quello che entrerà in funzione ad Acerra) sono costruiti secondo le moderne tecnologie e non rappresentano un rischio aggiuntivo per la salute delle popolazioni residenti nelle aree circostanti. Il loro impatto ambientale è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico urbano”. Questa affermazione è quantomeno assai imprecisa se si osservano i dati relativi ad alcuni inquinanti, quali, ad esempio, le diossine. Dai documenti ufficiali Europei ( dati dell’ inventario della Commissione Europea, rapporto finale del 31.12.2000 , 3° volume, pag 69 http://ec.europa.eu/environment/dioxin/pdf/stage2/volume_3.pdf ) risultano i seguenti dati per l’Italia:

- 295,5 gr/anno di diossine in tossicità equivalente (TE) prodotte dagli impianti di incenerimento (pari al 64% del totale), e di questi

- 170,6 gr/anno (pari al 37% del totale) prodotti dai soli impianti di incenerimento per rifiuti urbani presenti in Italia ( circa 50 ),

- a fronte di 5,1 gr/anno (pari all’ 1,1%) prodotti dai trasporti stradali (oltre 30 milioni di autovetture, senza tener conto degli altri autoveicoli):

ogni commento appare superfluo.
Ci chiediamo, a tale proposito, chi ha fornito i dati che supportano il messaggio che l'impatto di un impianto di incenerimento, o di termovalorizzazione che dir si voglia, "è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico". Il dato delle diossine, in tossicità equivalente, prodotte annualmente dagli impianti di incenerimento è particolarmente impressionante, dal punto di vista sanitario,  in quanto 295,5 grammi di diossine in TE equivalgono a quasi 3 miliardi di dosi massime tollerabili annue per adulti ed ad oltre 11 miliardi di dosi massime tollerabili annue  per bambini, tenendo conto delle soglie fissate dall'OMS nel 1998 (il dato è, con  buona probabilità  sottostimato, in quanto il calcolo della tossicità equivalente dell'OMS è più cautelativo rispetto a quello previsto per le emissioni dalla vigente normativa comunitaria). Abbiamo osservato che tra i redattori del documento citato è presente anche l'Istituto Superiore di Sanità, che è il "principale organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale" (http://www.iss.it), ci chiediamo se questa affermazione rappresenta l'opinione di questo autorevole Istituto. Non vorremmo infatti che incorresse, anche in questo caso, in gravi  "infortuni" come nel caso del CVM.
In questo caso vogliamo ricordare infatti come in un rapporto dell' Istituto Superiore di Sanità  nel 1991, a proposito del Petrolchimico di Porto Marghera si ritrovavano queste affermazioni, riferite agli esposti al Cloruro di vinile monomero (CVM): "la mortalità per tutte le cause risulta significativamente inferiore a quella attesa in base ai dati nazionali che regionali .....La mortalità per tutti i tumori è inferiore alle attese...".

E' stato per merito di Gabriele Bortolozzo, operaio del Petrolchimico, che non si rassegna e  scrive su Medicina Democratica: "i dati forniti dagli Enti Pubblici e dalla aziende non sono credibili...ciò avviene per mancanza di una legge specifica e l' occultamento e la falsità dei dati biostatistici concernenti gli addetti esposti al tossico", che si è potuto arrivare ad una corretta lettura dei dati tecnici ed anche fare giustizia, seppure con notevole ritardo. (Marco Mamone Capria "Scienza, Potere e Democrazia" ottobre 2006 pag 196-97)


L'autorevolezza delle Istituzioni, del nostro Servizio Sanitario Nazionale ed in primis l'Istituto Superiore di Sanità,  richiede che le affermazioni siano sempre basate su dati credibili e verificabili e non siano di volta in volta piegate alle "pressioni" dei decisori; auspichiamo che, così facendo,  si eviti il rischio di incorrere in altre gravi sottovalutazioni di  problemi di salute pubblica.
Ci preme infine sottolineare come le tematiche sanitarie correlate all’ incenerimento dei rifiuti siano fonte di gravi preoccupazioni  per il corpo medico anche in altri paesi europei, in particolare  in Francia, ove  è stata avanzata richiesta di moratoria da parte del Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici ed  al sito http://www.artac.info/static/telechargement/RapportIncineration.pdf è disponibile un dettagliato rapporto, ed in Inghilterra, ove, nel giugno 2008, è stato presentato un aggiornamento http://www.ecomed.org.uk/content/IncineratorReport_v2.pdf con un IV Rapporto sugli effetti dell’incenerimento di rifiuti sulla salute da parte della Società Britannica di Medicina Ecologica (BSEM): si tratta di  un lavoro molto dettagliato e circostanziato con ben 329 voci bibliografiche. I nostri colleghi inglesi hanno anche spiegato come si riesce per far sembrare innocui gli impianti: un esempio per tutti riguarda la diossina, che non viene monitorata adeguatamente e soprattutto non nelle fasi di maggior criticità (come accensione, spegnimento). In Italia, che segue la normativa europea, per gli impianti di incenerimento di rifiuti  è previsto il monitoraggio per le diossine da un minimo di 6 ore ad un massimo di 8 per  3 volte all’ anno.
 
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute :
Giovanni Ghirga Medico Pediatra, Lazio
Patrizia Gentilini Medico Oncologo ed Ematologo, Emilia Romagna
Gianluca Garetti   Medico di Medicina Generale, Toscana
Paolo Franceschi Medico Pneumologo, Liguria
Felicetta Parisi, Medico Pediatra, Campania
Ferdinando Laghi Medico Ematologo ed Internista, Calabria
ed anche:
Giuseppe Comella Medico Oncologo, Napoli
Antonio Marfella Medico Oncologo, Napoli
Ferdinando Borroni Medico di Medicina Generale
Bruno Tonelli Medico di Medicina Generale Forlì
Andrea Galassi Medico di Medicina Generale, Forlì
Ruggero Ridolfi Medico Oncologo ed Endocrinologo, Forlì
Luigi Gasparini Medico del Lavoro, Ferrara
Michelangiolo Bolognini Medico Igenista, Pistoia
Celestino Panizza Medico del Lavoro, Brescia
Vincenzo Migaleddu Medico Radiologo, Sassari
Manrico Guerra Medico di Medicina Generale, Parma
Roberto Topino Medico del Lavoro, Torino
Giuseppe Miserotti Medico di Medicina Generale, Piacenza
Valerio Gennaro Medico Medico Epidemiologo, Genova
Maria Concetta Di Giacomo Medico di Medicina Generale, Padova
Giovanni Vantaggi Medico di Medicina Generale, Gubbio
Mauro Mocci, Medico di Medicina Generale, Civitavecchia
Paolo Ghirga Medico Dermatologo, Civitavecchia

(il titolo è della redazione del sito)

Commenti
Cosa succede a Napoli e in Campania
scritto da msirca, settembre 08, 2008

Resoconto forum regionale e riflessioni sulla questione rifiuti
di Doriana Sarli


Nell'ultimo incontro del forum Regionale Rifiuti, del 4 settembre ho avuto l'impressione che un nuovo spirito, per nulla rassegnato, ci sostenesse.
Inutile negare il senso di sconfitta che ha accompagnato per noi tutti l'attuazione del DL 90 e soprattutto il divario tra noi e il resto dei cittadini rasserenati dall'ASSENZA DEI RIFIUTI DALLE STRADE.
Trasmettere le informazioni sul REALE stato dei fatti è diventato difficile e forse molti di noi, volontari, animati solo da un senso civico di difesa del nostro territorio, hanno pensato di deporre le armi, andare via o rassegnarsi.
Invece No.
Dopo una piccola pausa estiva si comincia a ragionare su fatti concreti, più tecnici e, nonostante a detta di molti NOI NON ESISTIAMO PIU' (vedi editoriale di Curzio Maltese sul Venerdì di Repubblica), ci siamo e siamo sempre più decisi a smascherare le vere intenzioni dello stesso DL90.

L'immondizia dalle strade, raccolta tra l'altro dall'esercito e non dalle aziende preposte, è finita negli UNICI IMPIANTI FUNZIONANTI, OSSIA LE OBSOLETE DISCARICHE. Già qui c'è un primo spunto di riflessione perchè quelle poche aperte stanno già presentando il conto per gli errori fatti dai tecnici (?) del nostro sottosegretario. Sant'Arcangelo a Trimonte, discarica costruita in area con grave dissesto idrogeologico è franata e attualmente CHIUSA. Quindi ora c'è urgente necessita' di nuovi BUCHI e percio' non solo si deve aprire ANDRETTA, ma, addirittura una discarica NON prevista dal DL90, ossia San Tammaro. Ennesima discarica nel Casertano e soprattutto addio all'impianto di compostaggio di San Tammaro, fatto, finito, MAI usato, riempito di Balle ed ora, anzichè restituirlo al suo originario uso, si destina a discarica.

Ma l'aspetto più grave della questione restano gli impianti di CDR.
Sono 7, costati a NOI cittadini campani 270 milioni di euro, sono in grado di dividere la frazione organica stabilizzandola (il famoso Fos), o addirittura destinandola al compostaggio, dalla frazione secca che si trasforma nell'altrettanto famoso CDR ossia combustibile da rifiuto, che ha già un mercato che lo richiede, ossia i cementifici, l'Enel etc.
Ma ancora di più con soli 10 milioni di euro si possono trasformare tutti e 7 in impianti di TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO (TMB). Per darvi un'idea il solo allestimento della discarica di Chiaiano costerà dai 50 ai 70 MILIONI DI EURO.
Ebbene questi impianti che nessuno vuole neanche regalati (Le province hanno fatto ricorso al Tar per non prenderli in carico), sono in mano all'esercito che li usa, come da DL90, da STIR, ossia siti di tritovagliamento, impacchettamento rifiuti. Quindi servono come discariche il cui unico compito è quello di RIDURRE I VOLUMI del TAL QUALE.
Ma questa apparente follia risponde ad una logica ben precisa, perchè produrre CDR in una regione dove si costruiranno ben 4 inceneritori per IL TAL QUALE con contributo CIP6 per l'intero quantitativo del rifiuto bruciato, addirittura anche per la frazione organica?
Capite noi contribuiamo con il 7 % della NOSTRA bolletta Enel, a FAR BRUCIARE LA FRAZIONE ORGANICA IN UN MONDO CHE VA VERSO LA DESERTIFICAZIONE?
E la differenziata? Converrebbe riciclare il multimateriale secco anzichè incenerirlo se non ci fosse il contributo CIP6. Ma perché non bruciarlo se grazie all'emergenza c'è un contributo per OGNI TONNELLATA DI RIFIUTO PRODOTTO!?
Vogliono bruciarci il futuro, ma oltre al danno prodotto all'ambiente BRUCIANO LE RISORSE, il legno, il petrolio e soprattutto l'acqua che serve in gran copia per produrre carta e plastica.

Scusatemi, lo scopo di questo scritto era soprattutto informarvi sulle iniziative del Forum.
Ci saranno 4 commissioni: Bonifiche,Comunicazione, Gestione Impianti e R. Differenziata.
Queste commissioni avranno il compito di studiare piani alternativi e proporli. Basti pensare che la Regione Campania non ha ancora presentato il piano regionale rifiuti, che per le Bonifiche non c'è un piano e che per i Rifiuti Speciali il piano presentato dall'Arpac non presenta dati congrui e credibili, a detta dell'assessorato regionale all'ambiente.
E soprattutto si dovranno studiare strategie di comunicazione per far conoscere ai più quello che sta succedendo..
Al Forum si è presentato il CONAI, che ha spiegato la storiella sulla differenziata, sulle piattaforme piene, sulla cattiva qualità del prodotto conferito etc etc.
E 'intervenuto il rappresentante sindacale della CGIL dei lavoratori degli impianti di CDR. Dice che i lavoratori il posto non lo dovrebbero perdere, ma propongono un percorso comune affinché operai specializzati metalmeccanici possano fare un lavoro più serio di quello di impacchettare i rifiuti. Anche se non posso fare a meno di chiedermi, ma loro dov'erano quando si producevano le finte ecoballe? Dov'erano quando i macchinari degli impianti venivano manomessi?

Ed in ultimo, udite udite,è intervenuto anche l'assessore Mola, che voleva forse compassione perché ha le mani legate etc. Per fortuna in sala hanno reagito ad una tale provocazione inchiodandolo alle sue responsabilità.
Comunque sia il nostro impegno resta finché ce la faremo e finché ce lo permetteranno.
Molti stanno lavorando ad una iniziativa altrettanto importante. La denuncia della Terra dei Fuochi, video sui continui, quotidiani ROGHI che avvelenano la nostra area, la nostra acqua e la nostra terra. Una situazione al confronto della quale l'emergenza dei rifiuti urbani farebbe sorridere se non fosse che le 2 questioni sono strettamente collegate. Oserei dire 2 facce dello stesso problema.

Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma credo di essermi già dilungata troppo e so cosa vuol dire ricevere scritti lunghi che superano la nostra capacità di concentrazione, ma l'ho scritto anche per amici non addetti ai lavori perché come cittadini di questa regione è giusto che sappiano almeno in parte cosa continua ad avvenire nella nostra terra nonostante non vedano più cumuli per le strade.



Doriana sorvola sul fatto che....
scritto da msirca, settembre 08, 2008

Non so che quantitativi (non credo si siano mossi per le briciole) ma nel business supportato dall'esercito con le braccia prestate alla raccolta dei cumuli di "rifiuti"., entra alla grande la Marcegaglia e la sue strutture in Puglia. In ogni caso l'aspetto più inquietante è quanto riportato in uno dei commenti sull'argomento e cioè che lo Stato, l'Esercito, volendo o non volendo hanno coperto i delitti della camorra contro le persone e l'ambiente, eliminando di fatto prove e circostanze.


busy
Ultimo aggiornamento ( domenica 10 agosto 2008 )