Superstiziosi, meglio incrociare le dita?
Scritto da Redazione   
martedì 29 luglio 2008

http://www.e-gazette.it/index.asp?npu=170

...Ma la sequenza di nuovi incidenti atomici è impressionante. Appena il Governo apre bocca e dice “nucleare”, nel mondo si ferma una centrale.

  Portasse sfiga-bis. Ogni volta che apre bocca sul nucleare si ferma una centrale nel mondo
Milano, 28 luglio – Già il 14 luglio e-gazette aveva raccolto l’opinione corrente che l’uomo portasse sfiga. L’innominabile (lo stesso dei mondiali di calcio del ’94, delle Torri gemelle del 2001, del flop agli europei del mese scorso in cui era intervenuto nelle scelte di Roberto Donadoni e del flop agli europei del 2000 quando l’innominabile aveva contestato le scelte di Dino Zoff fino a portarlo alle dimissioni, lo stesso delle crisi ricorrenti all’economia) porterebbe una sfortuna clamorosa. Ma, a differenza dall’italiano medio, e-gazette non crede a queste cose.
Ma la sequenza di nuovi incidenti atomici è impressionante. Appena il Governo apre bocca e dice “nucleare”, nel mondo si ferma una centrale.
Ecco un repertorio dei nuovi incidenti, molti dei quali non hai letto sull’addomesticata stampa italiana.
Il 19 luglio sul quotidiano La Stampa il ministro Claudio Scajola dice: “Entro l’anno definiremo le procedure per la scelta dei siti; entro metà 2009 definiremo la nuova strategia energetica nazionale e parallelamente, d’intesa con il ministro dell’Ambiente, creeremo la nuova agenzia per la sicurezza nucleare che dovrà essere autorevole”. E il 20 luglio il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Andrea Gibelli, dice che nella Finanziaria viene data la delega al Governo “per la definizione dei criteri di localizzazione dei siti nucleari e delle misure compensative da riconoscere alle popolazioni interessate”.
Il giorno dopo, il 21 luglio, in Sudafrica la società elettrica Eskom deve chiudere la centrale Koeberg e in Francia si scopre un nuovo incidente atomico: 15 operai sono stati contaminati da elementi radioattivi nell'impianto gestito da Electricité de France a Saint-Alban-Saint Maurice del Delfinato.
Basta un paio di giorni di silenzio governativo, e le cose sembrano rimettersi in sesto. Così il 22 luglio finalmente la centrale spagnola di Vandellos (Endesa-Enel) può ripartire. Ma il 23 luglio quell’uomo interviene di nuovo e dice che l’Italia deve cercare una soluzione alternativa al petrolio, puntando sul nucleare di terza generazione, “perché bisogna fare presto e non si può attendere la quarta”. Immediatamente, lo stesso 23 luglio, in Canada la centrale di Darlington, vicino a Toronto, deve fermarsi, mentre in Francia a Tricastin un centinaio di operai sono contaminati da una perdita di radioattività.
Il 24 luglio Claudio Scajola protesta: “Gli episodi che sono avvenuti nelle ultime settimane sono tutti sotto il livello minimo di pericolosità e mi domando se questa enfatizzazione non sia eccessiva. Il piano nucleare che il Governo si appresta ad applicare significa una grande attenzione alla sicurezza con un’apposita agenzia. Useremo centrali di nuova generazione che sono ancora più efficienti”.
Detto fatto: lo stesso 24 luglio in Giappone un terremoto mette in allarme le centrali atomiche della Tokyo Electric e l’Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) annuncia che un errore di procedura nel riavvio di un reattore a Cruas avrebbe potuto provocare “un aumento della radioattività nel cuore della centrale”. Poco dopo, nella stessa giornata, i viticoltori francesi del Côteaux du Tricastin hanno deciso di cambiare nome al loro vitigno, troppo sputtanato dall’adiacente centrale nucleare, e gli operatori turistici pensano di cambiare nome addirittura alla cittadina: Luc Monjallard, che gestisce un ristorante sul lago di Tricastin, davanti alle telecamere delle tv francesi, mostra sconsolato l’interno vuoto del suo locale: “Normalmente in questo periodo ci sono più di cento turisti al giorno. Ma l’incidente ha fatto fuggire tutti: persino la gente del luogo ha paura. Al punto che se chiede un bicchiere d’acqua vuole solo acqua in bottiglia”.
Con pervicacia, nel pomeriggio del 24 luglio l’innominabile aggiunge: “Ci sono Paesi disponibili a costruire nuove centrali nucleari con finanziamenti italiani”.
Subito dopo un reattore nucleare a Rivne, in Ucraina, è stato fermato dalle procedure automatiche d’emergenza perché s’è attivato il sistema d’allarme.
Noi non siamo superstiziosi. Ma la maggior parte degli italiani sì.
    
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Ultimo aggiornamento ( domenica 03 agosto 2008 )