Stupida strategia
Scritto da mannina   
domenica 29 giugno 2008

Prof. Federico Valerio

Ho una certa difficoltà a comprendere quali" interessi strategici nazionali" si nascondano nei cantieri dell'inceneritore di Acerra, tali da giustificare il presidio di 60 soldati della Brigata  Bersaglieri Garibaldi...

Quale Strategia?

Ho una certa difficoltà a comprendere quali" interessi strategici
nazionali" si nascondano nei cantieri dell'inceneritore di Acerra,
tali da giustificare il presidio di 60 soldati della Brigata
Bersaglieri Garibaldi.

Una fredda e razionale valutazione di quello che succederà all'interno
di questo impianto è che 1.000 chili di "monnezza", di cui circa 250
chili sono fatti di acqua (umidità media di un rifiuto urbano:
22-25%), componente principale dei circa 300 chili di scarti di cucina
dei napoletani presenti in quei 1.000 chili e i restanti 700 chili,
fatti prevalentemente di imballaggi di cellulosa, plastica, metalli e
vetro, per definizione inerti, saranno trasformati grazie alla
"termovalorizzazione" in 200 chili di rifiuti tossici ( le ceneri) e
in 300 grammi di inquinanti altrettanto tossici immessi in atmosfera
(polveri fini, ossidi di azoto, ossido di carbonio, metalli pesanti..)
insieme a 44,4 nanogrammi TEQ di diossine*.

Questo significa che un inceneritore è una macchina che trasforma in
composti tossici, scarti che al peggio puzzano e che l'energia che
questi impianti producono è nettamente inferiore a quella necessaria
per produrre, a partire dalle rispettive materie prime ( minerali,
alberi, petrolio..), i beni termodistrutti.

Definire "stupida " questo tipo di scelta mi sembra il minimo.

Ma ovviamente, l'interesse strategico esiste, e sono gli elevati
guadagni garantiti per i costruttori e per i gestori di questi
impianti, e pagati generosamente con danaro sborsato, a loro insaputa,
da tutti gli italiani.

E grazie all'emergenza, il bottino è ancora più sostanzioso, in quanto
sia Prodi che Berluscono hanno reintrodotto, per gli inceneritori
campani, i lauti benefici dei certificati verdi a tutta l'energia
elettrica prodotta.

Che questi interessi debbano essere garantiti dall'esercito, fatto di
professionisti pagati con le tasse di tutti gli italiani per
tutt'altri compiti, è un fatto inquietante che ci fa tornare indietro
di oltre un secolo, quando era l'esercito che interveniva a tutela dei
padroni delle ferriere, contro una classe operaia fruttata che
reclamava i suoi sacrosanti diritti.

* la stima delle emissioni si basa su misure effettuate sui tre
inceneritori attualmente operativi in Austria

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Ultimo aggiornamento ( domenica 29 giugno 2008 )