L'inceneritore a norma di legge...
Scritto da Redazione   
giovedì 19 giugno 2008

(a proposito del forno dei veleni che vogliono indorare...)

L'inceneritore di Montale: comunicato del Coordinamento dei Comitati della Piana Fi PO PT



MONTALE COME LA CAMPANIA ???
I dati di cui al momento siamo a conoscenza appaiono, al contrario di quanto riportato da alcuni partecipanti del tavolo istituzionale,  assai gravi , in particolare,  apprendiamo anche dalla stampa che, da analisi effettuate dal servizio veterinario della ASL di Pistoia, risulta che anche dopo svariati mesi dall'incidente e quindi con livelli di diossina già ridotti rispetto a quella data, in almeno due campioni su alimenti sono stati riscontrati livelli di diossina superiori ai limiti previsti  dalla legge ( Regolamento della Comunità Europea -  N. 199/2006 ), così come è accaduto in Campania per le mozzarelle di bufala e a Brescia per il latte.
Da quanto riporta la stampa, sembrerebbe che ci siano stati ulteriori superamenti per quanto riguarda anche i Policlorobifenili - PCB, (sostanze simili alla diossina tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che alcuni di essi siano considerati come le diossine), l'affermazione che viene fatta,  che i PCB sono estranei ai processi di combustione e "quindi non direttamente relazionabili" con l'inceneritore appare assolutamente strabiliante, tanto che ci chiediamo se i "tecnici" che fanno queste affermazioni abbiano letto gli ultimi risultati delle analisi di quello che esce dal camino di Montale (Dati ARPAT aprile 2008 pubblicati sul sito della Provincia di Pistoia) dove,  a fronte di 0,0024 nanogrammi per m3 di diossine abbiamo la bellezza di 27,2 ng/Nm3  di PCB, quindi in quantità enormemente superiore alle diossine e sicuramente provenienti dall'inceneritore di Montale in quanto proprio li sono stati misurati.

Una cosa è certa, anche dai soli dati ambientali resi pubblici, la media della presenza di diossine, nella zona di ricaduta dell'inceneritore di Montale, è circa il doppio (con punte anche di 3 - 4 volte superiori) rispetto ai due riferimenti che ARPAT ha preso (volutamente ??) in zone già presumibilmente molto inquinate, in quanto adiacenti all'autostrada Firenze/Mare (a Prato e vicino ad Agliana).
Altro dato, assolutamente anomalo, è inoltre quello di Via Ciliegiole a Pistoia, dove si è ritrovato un fortissimo inquinamento da metalli pesanti.
A questo punto, e con questi dati,  si impone per legge (anche se con inammissibile ritardo) l'emissione di una ordinanza di divieto al consumo e alla commercializzazione di tutti gli alimenti prodotti nella zona interessata dalla ricaduta degli inquinanti provenienti dall'inceneritore di Montale.
I danni economici del danno ambientale, per il principio del "chi inquina paga" non dovranno ricadere sui produttori locali, già danneggiati nella loro salute,  nei confronti dei quali devono essere invece previsti risarcimenti ai sensi dell'art. 20 del  Dlgs 133/2005. Quindi a pagare dovranno essere gli inquinatori.


COORDiNAMENTO DEI COMITATI DELLA PIANA
FIRENZE - PRATO - PISTOIA
Commenti
E' l'ora di finirla con l'ipocrisia, gli inceneritori fanno male alla salute!
scritto da da Montemurlo, giugno 22, 2008

E' l'ora di finirla con l'ipocrisia, gli inceneritori fanno male alla salute!

Montemurlo, 20 giugno 2008 - I più recenti studi lo hanno dimostrato: gli inceneritori fanno male alla salute. Questo in sintesi il contenuto dell'intervento dei Cittadini Uniti Montemurlesi, che continua: «I dati pubblicati a marzo 2008 dall'Istituto di Sorveglianza Sanitaria francese emersi da uno studio dove è stata valutata l'esposizione alle diossine su oltre 135.000 casi di cancro insorti nellepopolazioni residenti in prossimità di 16 inceneritori (i risultati preliminari erano già stati presentati nel 2006) evidenziano una aumento dal 6% al 23% di linfomi e sarcomi del mieloma multiplo nei maschi e aumento di tutti i tumori nelle donne. Da uno studio analogo sui metalli pesanti fatto a Coriano di Forlì è stato evidenziato un aumento di tutti i tumori nelle donne.

Nessuna persona di buon senso può più negare che dagli inceneritori escano veleni estremamente nocivi per la salute e per l'ambiente. Per parlare dei dati più vicini a noi: dai risultati delle analisi Arpat sulle emissioni dell'inceneritore di Montale, pubblicati lo scorso aprile sul sito della Provincia di Pistoia, risulta che a fronte di 0,0024 nanogrammi per metro cubo di diossine abbiamo la bellezza di 27,2 Ng/Nm3 di PCB ovvero sostanze simili alla diossina tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che alcuni di essi siano considerati come le diossine. Inoltre in base analisi effettuate dal servizio veterinario ASL di Pistoia risulta che in almeno due campioni su alimenti sono stati riscontrati livelli di diossina superiori ai limiti previsti dalla legge (Regolamento della C.E. - n. 199/2006), così come è accaduto in Campania per le mozzarelle di bufala e a Brescia per il latte.

Con questi dati, si impone per legge, anche se con inammissibile ritardo, l'emissione di una ordinanza di divieto al consumo e alla commercializzazione di tutti gli alimenti prodotti nella zona interessata dalla ricaduta degli inquinanti provenienti dall'inceneritore di Montale. I danni economici del danno ambientale, per il principio del "chi inquina paga" non dovranno ricadere sui produttori locali, già danneggiati nella loro salute, nei confronti dei quali devono essere invece previsti risarcimenti ai sensi dell'art. 20 del Dlgs 133/2005. Quindi a pagare dovranno essere gli inquinatori, ovvero i proprietari dell'inceneritore incriminato.

L'incenerimento non risolve il "problema" dei rifiuti, infatti almeno il 30% del materiale incenerito deve necessariamente essere trasportato in discarica, il restante si espande nell'aria in balia dei venti inquinando fortemente e causando gravi danni alla salute. Con una raccolta differenziata spinta è stato dimostrato che al massimo il 2% del totale dei rifiuti dovrà finire in discarica, il resto verrà riutilizzato ed in questa maniera le amministrazioni comunali otterranno entrate invece che solamente spese; quindi non solo benefici in termini di prevenzione sanitaria, ma anche e addirittura economici.

Si deve smettere di fare del terrorismo mediatico con la scusa che senza inceneritori ci ritroveremo come in Campania: con l'incenerimento le nostre discariche si esauriranno molto velocemente, il nostro territorio continuerà a subire gravi danni ambientali e soprattutto la nostra salute continuerà ad essere a rischio. Anche gli amministratori del Comune di Montemurlo devono alzare la voce, la cittadinanza lo sta già facendo, chiediamo che questo problema ottenga le doverose attenzioni che merita. Basta con la miopia, dobbiamo aprire gli occhi adesso, domani sarà troppo tardi».



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