acqua fresca?
scritto da Cirano, luglio 13, 2008
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From: C. Aimee
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Sent: Sunday, July 13, 2008 9:12 AM
Subject: Re: [Rete NoInc] Incidente nucleare francese
Non posso impedirmi di fremere dallo sgomento, le api stanno scomparendo, le ostriche tra due anni saranno morte tutte, il nostro pianeta, il mare, stanno morendo, sono stati scoperte zone degli oceani completamente prive di vita, nessuno di quei "fenomeni" sono stati spiegati dai nostri "scienziati", e che cosa ancora vogliamo ? Siamo proprio sicuri di sapere TUTTO quello che c'è da sapere ??? Ma quante sciochezze !!! La più piccola mosca ne sà più di me, cioè che non si deve toccare più di quello che ti tocca/serve toccare Aimée.
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From: G. S.
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Sent: Saturday, July 12, 2008 11:20 PM
Subject: Re: [Rete NoInc] Incidente nucleare francese
Caro Paolo,
non so se 75 chili di uranio dispersi nei fiumi e nelle rogge da un impianto di trattamento nucleare (S24O 12.7.2008 pag 19), sono solo "tossici". Forse ci aggiungerei un "fortemente pericolosi" per chi, anche se in piccole quantità, ne verrà a contatto o li ingurgiterà (animali compresi).
Comunque nella stessa pagina del S24O, entro un articolo scettico sulle prospettive del nucleare in Italia, il manager ecologista ante litteram Pasquale Pistorio, attuale presidente onorario della multinazionale STMicroelectronics, ha affermato: " Il nuclere di oggi non convince e non risolve".
Sintesi ineccepibile.
Cordiali saluti, G. S.
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From: Paolo
Sent: Saturday, July 12, 2008 3:59 PM
Subject: [Rete NoInc] Incidente nucleare francese
Non era gravissimo, più che altro è stato uno sversamento di materiale tossico.
Però è assolutamente vero che lo stanno mettendo in sordina! Che italia ragazzi...
C. P. ha scritto:
E mentre in italia si inneggia al nucleare, dalla francia info di prima mano
sul gravissimo incidente nucleare accaduto 2 giorni fa e passato in sordina
saluti
incidenti atomici di cui non si parla
scritto da Cirano, luglio 16, 2008
http://www.e-gazette.it/index.asp?npu=168 Nuovi incidenti atomici come piovesse, ed emerge un altro guasto negli Usa. Portasse sfiga?
Avignone, 14 luglio – Prima il blocco della centrale slovena di Krsko. Poi la fuoriuscita di materiale radioattivo dal reattore francese di Tricastin. Quindi l’acqua contaminata allo stronzio 90 nel fiume Hudson, negli Stati Uniti, del quale i giornali non parlano. E, tanto per gradire, ora il nuovo incidente nella centrale nucleare di Cofrentes, vicino Valencia. È bastato che l’Italia pronunciasse la parola magica “nucleare” per innescare una sequenza di preoccupanti episodi.
Ormai si diffonde tra gli italiani il sospetto che l’innominabile (lo stesso dei mondiali di calcio del ’94, delle Torri gemelle del 2001, del flop agli europei del mese scorso in cui era intervenuto nelle scelte di Roberto Donadoni e del flop agli europei del 2000 quando l’innominabile aveva contestato le scelte di Dino Zoff fino a portarlo alle dimissioni, lo stesso delle crisi ricorrenti all’economia) porti una sfortuna clamorosa. Ma, a differenza dall’italiano medio, e-gazette non crede a queste cose.
La sequenza di incidenti non sposta il tiro del governo italiano. “Sono episodi che possono accadere”, ha ripetuto per l’ennesima volta Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico e autore di un progetto di legge per riaprire la strada in Italia all’atomo. “Oggi la scienza e le tecnologie sono tali per cui tutti sostengono che il nucleare sia la fonte di energia più sicura e più conveniente che esista”, ha rassicurato. In tutto il mondo toccano ferro.
L’incidente statunitense - Battute a parte, “L’acqua radioattiva allo stronzio 90 continua a riversarsi nel fiume Hudson dalle centrali nucleari di Indian Point e il sistema delle sirene che dovrebbero dare l’allarme continua a non funzionare a dovere”, scrive il sito web
www.americaoggi.info. Per questo la Nrc federale (Nuclear regulatory commission) sta ispezionando le centrali private della Entergy con frequenza doppia rispetto alle altre duecento e rotte centrali atomiche presenti negli Usa. Anche perché i siti nucleari di Indian Point sono piazzati ad appena 50 miglia da New York. Lo scorso 4 luglio la Entergy ha annunciato un investimento annuale di 80 milioni di dollari per riparare le falle del suo sistema nucleare e rifare le tubature fatiscenti delle centrali.
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Dopo l’incidente alla centrale atomica in Slovenia, ecco quelli in Spagna, Usa e Francia
Avignone, 14 luglio – Prima il blocco della centrale slovena. Poi la fuoriuscita di materiale radioattivo dal reattore francese di Tricastin. Quindi l’acqua contaminata allo stronzio 90 nel fiume Hudson, negli Stati Uniti. E, tanto per gradire, il nuovo incidente nella centrale nucleare di Cofrentes, vicino Valencia. È bastato che l’Italia pronunciasse la parola magica “nucleare” per innescare una sequenza di preoccupanti episodi. In tutto il mondo toccano ferro.
Ma gli incidenti non spostano il tiro del governo italiano. “Sono episodi che possono accadere”, ha detto Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico e autore di un progetto di legge per riaprire la strada in Italia all’atomo. “Oggi la scienza e le tecnologie sono tali per cui tutti sostengono che il nucleare sia la fonte di energia più sicura e più conveniente che esista”, ha rassicurato.
L’incidente statunitense - Battute a parte, “l’acqua radioattiva allo stronzio 90 continua a riversarsi nel fiume Hudson dalle centrali nucleari di Indian Point e il sistema delle sirene che dovrebbero dare l’allarme continua a non funzionare a dovere”, scrive il sito web
www.americaoggi.info. Per questo la Nrc federale (Nuclear regulatory commission) sta ispezionando le centrali private della Entergy Co. con frequenza doppia rispetto alle altre duecento e rotti centrali atomiche presenti negli Usa. Anche perché i siti nucleari di Indian Point sono piazzati ad appena 50 miglia da New York. Lo scorso 4 luglio la Entergy ha annunciato un investimento annuale di 80 milioni di dollari per riparare le falle del suo sistema nucleare e rifare le tubature fatiscenti delle centrali. Resta il fatto che la Entergy dal 2001 a oggi ha provocato gravi danni all’ambiente, soprattutto nella Mid-Hudson Valley. La popolazione e le autorità locali sono in rotta di collisione con la società e chiedono la chiusura delle sue centrali e la sostituzione con altre a energia alternativa.
L’incidente in Francia - “La quantità di uranio radioattivo fuoriuscita dal reattore di Tricastin è significativamente inferiore a quanto denunciato inizialmente”, scrive il settimanale Le Point citando il portavoce della società Socatri (gruppo Areva) che gestisce l’impianto nei pressi di Avignone. “I test effettuati sull’acqua in cui è stato riversato il materiale radioattivo non segnalano alcun elemento anomalo”, tranquillizza il giornale. Risultati confermati dall’Autorità per la sicurezza nucleare francese, l’Asn: “L’impatto per la salute umana è molto limitato”, ha infatti assicurato Charles Louet, il responsabile dell’Autorità. Che ha pure ricordato come l’incidente sia stato classificato con il “grado 1” della scala di pericolosità, quindi come “anomalia”. Ma Greenpeace non è d’accordo e accusa in un comunicato le autorità francesi di voler minimizzare l’incidente che avrebbe invece un grado di pericolo pari a 5.
Dopo lo scarico accidentale di trenta metri cubi di acque usate contenenti 12 grammi di uranio per litro che si è prodotto dal sito nucleare, una parte della soluzione è stata recuperata, un’altra si è diluita nei corsi d’acqua e la terza non ha raggiunto la falda freatica. Comunque, alla faccia della semplice “anomalia”, sono state prese serie misure di precauzione per la popolazione, in particolare il divieto di consumo d’acqua potabile da captazioni private nei comuni di Bollene, Lapalud e Lamotte-du-Rhone. Ed è stata anche sospesa l’irrigazione agricola proveniente dai fiumi La Gaffiere e L’Auzon, la pesca e il consumo di pesce, e vietate attività nautiche e il bagno su altri corsi d’acqua.
“È la prima volta che si produce un incidente del genere - ha detto Gilles Salgas della Socatri - . E’ avvenuto durante un’operazione di pulizia di una cisterna nello stabilimento”, ha concluso. Ma per l’azienda non si profilano giorni tranquilli. Per quanto riguarda le circostanze dell’incidente, infatti, l’Asn ha parlato di “una serie di disfuzioni e di negligenze umane che non è accettabile”. Criticati in particolare i tempi di reazione dei responsabili della centrale, che pur avendo constatato già alle 23 di lunedì 7 luglio la presenza di fuoriuscite nelle zone vicine, non ha messo in atto un piano di emergenza fino alle 5.30 del giorno dopo. Inoltre, ha denunciato Charles Louet, “Il bacino di ritenzione era crepato dal 2 luglio e non è stato riparato, anche se l’azienda sapeva. L’allarme non è stato seguito da un’ispezione sufficiente e i poteri pubblici non sono stati avvertiti per tempo”.
L’incidente in Spagna - Anche in Spagna c’è un allarme nucleare. Per un nuovo incidente nella centrale di Cofrentes, vicino Valencia. Nella notte tra domenica e lunedì, prima delle 5, si è registrato un aumento di potenza non programmata superiore al 20% di quella autorizzata. Lo ha riferito il Consiglio per la sicurezza nucleare, l’agenzia di controllo sugli impianti del paese iberico.
Fortunatamente i sistemi di sicurezza hanno impedito fughe radioattive e quindi non ci sono rischi per i dipendenti dell’impianto, i residenti e l’ambiente. Si è trattato però del quarto incidente in 12 giorni a Cofrentes, come ricorda il quotidiano spagnolo El Mundo, il 27esimo in tre anni.
La scorsa settimana l’organizzazione ambientalista Greenpeace ha chiesto la chiusura della centrale, sostenendo che i ripetuti incidenti indicano che l’impianto ha concluso ormai il suo ciclo di vita.