Incidente nucleare
Scritto da Redazione   
domenica 15 giugno 2008

From: RdB -CUB Firenze
Incidente nucleare

SCAJOLA CHIAMA E  KRSKO RISPONDE

Sembra una commedia dell'arte, purtroppo il nucleare fa di questi scherzi e hai voglia a dire che il pericolo non sussiste.


From: RdB -CUB Firenze
Incidente nucleare

SCAJOLA CHIAMA E  KRSKO RISPONDE

Sembra una commedia dell'arte, purtroppo il nucleare fa di questi scherzi e hai voglia a dire che il pericolo non sussiste.

Il Ministro Scajola non ha ancora finito di annunciare l'intenzione di ritornare al  nucleare  che l'incidente della centrale di Krsko in Slovenia, a 30 km dal confine italiano,130 da Trieste e 230 da Venezia, riporta drammaticamente alla ribalta il problema della sicurezza: a tutt'oggi non esiste una tecnologia che metta al riparo da rischi e pericoli; le centrali di quarta generazione di cui straparla Scajola sono di là da venire, con una tecnologia che non sarà pronta prima di 25/30 anni (la tecnologia usata a KRSKO è WESTINGHOUSE una delle più grandi società americane, i brevetti  di costruzione infatti sono  AMERICANI  o GIAPPONESI, tutti gli altri lavorano sotto le loro licenze mondiali).

Di tecnologia sicura si dovrebbe parlare con i malati e superstiti dell'incidente di CHERNOBYL, 26 aprile 1986, che fino ad oggi ha già causato mezzo milione di morti sul territorio ex sovietico, di cui 30.000  solo per la ripulitura della centrale.

Per combattere un presunto rischio energetico derivante dalla nostra quasi totale dipendenza dal petrolio e dal gas 'straniero' si vuole trascinare il nostro paese in un'avventura rischiosissima e peraltro molto costosa per la sua realizzazione, senza contare che rimane insoluto il problema dello smaltimento delle scorie; solo la scorsa settimana si è sfiorata una immane tragedia: l'alluvione che ha colpito il Piemonte per un pelo non ha portato a galla le scorie nucleari stoccate a Saluggia, residuo delle ex centrali chiuse a seguito del  referendum antinucleare.

Sarebbe il caso di ricordare che da circa un trentennio in Italia non esiste un PIANO ENERGETICO NAZIONALE, a seguito del quale costruire i PIANI ENERGETICI REGIONALI, anche loro assenti da sempre, che darebbero la vera misura della quantità di energia necessaria al nostro paese.

L'energia elettrica prodotta in Italia, derivante da impianti idroelettrici, termoelettrici, geotermici, solari, eolici, biomasse ecc. è talmente sovradimensionata che grandi centrali come Montalto di Castro (2440 MW/h) e Rossano Calabro (1680 MW/h) sono ferme per favorire i produttori privati del famigerato CIP 6/90 e  le operazioni finanziarie che, in una sorta di grande risiko europeo, vedono come protagoniste di acquisizioni/partecipazioni/ patti sopranazionali le nostre grandi imprese, un tempo pubbliche, ENEL ed ENI in testa.

Fintanto che queste aziende sono state pubbliche problemi di approvvigionamento  e di erogazione del servizio non ce ne sono stati!

Negli Stati Uniti da 20 anni non si costruiscono più centrali nucleari;  in altri paesi, Germania, Spagna, ecc, si investe  nell'eolico, nell'energia solare ed in altre fonti alternative, avvicinandosi con questa produzione a quel 20% indicato dall'Unione Europea; e mentre in Finlandia la scelta nucleare si sta rivelando fallimentare per gli altissimi costi e per l'enorme  dilatazione dei tempi di realizzazione, in Italia la ricerca e gli investimenti nelle fonti alternative vengono tenute al minimo e  si ripropongono, in perfetta armonia bipartisan, scelte già bocciate dal voto popolare: sarà stato un caso che con  uno dei suoi ultimi atti Prodi abbia esteso al settore energetico il segreto di Stato ( Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri G.U. 16.04.2008 n.90), sottraendo alle ASL e ai Vigili del Fuoco le funzioni di controllo  finora di loro competenza?

Ora possono costruire una centrale nucleare sotto casa senza neppure dircelo!

 Non permettiamo che in nome di un distorto sviluppo economico, funzionale solo ai profitti dei padroni,  i nostri territori e tutto il pianeta  vengano portati all'infarto ecologico.

Opponiamoci con forza al ritorno del nucleare in Italia.

 

Roma giugno 2008                                                    RdB CUB - Energia
Commenti
Tutto bene, basta riuscire a nascondere le informazioni!
scritto da msirca, luglio 12, 2008

http://www.next-up.org/Newsoftheworld/TricastinRejetUranium.php#1

E mentre in italia si inneggia al nucleare, dalla francia info di prima mano
sul gravissimo incidente nucleare accaduto 2 giorni fa e passato in sordina.
(segnalato su ReteNoinc da C.Pasi)

acqua fresca?
scritto da Cirano, luglio 13, 2008

----- Original Message -----
From: C. Aimee
To: Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
Sent: Sunday, July 13, 2008 9:12 AM
Subject: Re: [Rete NoInc] Incidente nucleare francese

Non posso impedirmi di fremere dallo sgomento, le api stanno scomparendo, le ostriche tra due anni saranno morte tutte, il nostro pianeta, il mare, stanno morendo, sono stati scoperte zone degli oceani completamente prive di vita, nessuno di quei "fenomeni" sono stati spiegati dai nostri "scienziati", e che cosa ancora vogliamo ? Siamo proprio sicuri di sapere TUTTO quello che c'è da sapere ??? Ma quante sciochezze !!! La più piccola mosca ne sà più di me, cioè che non si deve toccare più di quello che ti tocca/serve toccare Aimée.


----- Original Message -----
From: G. S.
To: Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
Sent: Saturday, July 12, 2008 11:20 PM
Subject: Re: [Rete NoInc] Incidente nucleare francese

Caro Paolo,
non so se 75 chili di uranio dispersi nei fiumi e nelle rogge da un impianto di trattamento nucleare (S24O 12.7.2008 pag 19), sono solo "tossici". Forse ci aggiungerei un "fortemente pericolosi" per chi, anche se in piccole quantità, ne verrà a contatto o li ingurgiterà (animali compresi).
Comunque nella stessa pagina del S24O, entro un articolo scettico sulle prospettive del nucleare in Italia, il manager ecologista ante litteram Pasquale Pistorio, attuale presidente onorario della multinazionale STMicroelectronics, ha affermato: " Il nuclere di oggi non convince e non risolve".
Sintesi ineccepibile.
Cordiali saluti, G. S.

----- Original Message -----
From: Paolo
Sent: Saturday, July 12, 2008 3:59 PM
Subject: [Rete NoInc] Incidente nucleare francese

Non era gravissimo, più che altro è stato uno sversamento di materiale tossico.
Però è assolutamente vero che lo stanno mettendo in sordina! Che italia ragazzi...

C. P. ha scritto:
E mentre in italia si inneggia al nucleare, dalla francia info di prima mano
sul gravissimo incidente nucleare accaduto 2 giorni fa e passato in sordina
saluti





incidenti atomici di cui non si parla
scritto da Cirano, luglio 16, 2008

http://www.e-gazette.it/index.asp?npu=168

Nuovi incidenti atomici come piovesse, ed emerge un altro guasto negli Usa. Portasse sfiga?

Avignone, 14 luglio – Prima il blocco della centrale slovena di Krsko. Poi la fuoriuscita di materiale radioattivo dal reattore francese di Tricastin. Quindi l’acqua contaminata allo stronzio 90 nel fiume Hudson, negli Stati Uniti, del quale i giornali non parlano. E, tanto per gradire, ora il nuovo incidente nella centrale nucleare di Cofrentes, vicino Valencia. È bastato che l’Italia pronunciasse la parola magica “nucleare” per innescare una sequenza di preoccupanti episodi.
Ormai si diffonde tra gli italiani il sospetto che l’innominabile (lo stesso dei mondiali di calcio del ’94, delle Torri gemelle del 2001, del flop agli europei del mese scorso in cui era intervenuto nelle scelte di Roberto Donadoni e del flop agli europei del 2000 quando l’innominabile aveva contestato le scelte di Dino Zoff fino a portarlo alle dimissioni, lo stesso delle crisi ricorrenti all’economia) porti una sfortuna clamorosa. Ma, a differenza dall’italiano medio, e-gazette non crede a queste cose.
La sequenza di incidenti non sposta il tiro del governo italiano. “Sono episodi che possono accadere”, ha ripetuto per l’ennesima volta Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico e autore di un progetto di legge per riaprire la strada in Italia all’atomo. “Oggi la scienza e le tecnologie sono tali per cui tutti sostengono che il nucleare sia la fonte di energia più sicura e più conveniente che esista”, ha rassicurato. In tutto il mondo toccano ferro.
L’incidente statunitense - Battute a parte, “L’acqua radioattiva allo stronzio 90 continua a riversarsi nel fiume Hudson dalle centrali nucleari di Indian Point e il sistema delle sirene che dovrebbero dare l’allarme continua a non funzionare a dovere”, scrive il sito web www.americaoggi.info. Per questo la Nrc federale (Nuclear regulatory commission) sta ispezionando le centrali private della Entergy con frequenza doppia rispetto alle altre duecento e rotte centrali atomiche presenti negli Usa. Anche perché i siti nucleari di Indian Point sono piazzati ad appena 50 miglia da New York. Lo scorso 4 luglio la Entergy ha annunciato un investimento annuale di 80 milioni di dollari per riparare le falle del suo sistema nucleare e rifare le tubature fatiscenti delle centrali.
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Dopo l’incidente alla centrale atomica in Slovenia, ecco quelli in Spagna, Usa e Francia

Avignone, 14 luglio – Prima il blocco della centrale slovena. Poi la fuoriuscita di materiale radioattivo dal reattore francese di Tricastin. Quindi l’acqua contaminata allo stronzio 90 nel fiume Hudson, negli Stati Uniti. E, tanto per gradire, il nuovo incidente nella centrale nucleare di Cofrentes, vicino Valencia. È bastato che l’Italia pronunciasse la parola magica “nucleare” per innescare una sequenza di preoccupanti episodi. In tutto il mondo toccano ferro.
Ma gli incidenti non spostano il tiro del governo italiano. “Sono episodi che possono accadere”, ha detto Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico e autore di un progetto di legge per riaprire la strada in Italia all’atomo. “Oggi la scienza e le tecnologie sono tali per cui tutti sostengono che il nucleare sia la fonte di energia più sicura e più conveniente che esista”, ha rassicurato.
L’incidente statunitense - Battute a parte, “l’acqua radioattiva allo stronzio 90 continua a riversarsi nel fiume Hudson dalle centrali nucleari di Indian Point e il sistema delle sirene che dovrebbero dare l’allarme continua a non funzionare a dovere”, scrive il sito web www.americaoggi.info. Per questo la Nrc federale (Nuclear regulatory commission) sta ispezionando le centrali private della Entergy Co. con frequenza doppia rispetto alle altre duecento e rotti centrali atomiche presenti negli Usa. Anche perché i siti nucleari di Indian Point sono piazzati ad appena 50 miglia da New York. Lo scorso 4 luglio la Entergy ha annunciato un investimento annuale di 80 milioni di dollari per riparare le falle del suo sistema nucleare e rifare le tubature fatiscenti delle centrali. Resta il fatto che la Entergy dal 2001 a oggi ha provocato gravi danni all’ambiente, soprattutto nella Mid-Hudson Valley. La popolazione e le autorità locali sono in rotta di collisione con la società e chiedono la chiusura delle sue centrali e la sostituzione con altre a energia alternativa.
L’incidente in Francia - “La quantità di uranio radioattivo fuoriuscita dal reattore di Tricastin è significativamente inferiore a quanto denunciato inizialmente”, scrive il settimanale Le Point citando il portavoce della società Socatri (gruppo Areva) che gestisce l’impianto nei pressi di Avignone. “I test effettuati sull’acqua in cui è stato riversato il materiale radioattivo non segnalano alcun elemento anomalo”, tranquillizza il giornale. Risultati confermati dall’Autorità per la sicurezza nucleare francese, l’Asn: “L’impatto per la salute umana è molto limitato”, ha infatti assicurato Charles Louet, il responsabile dell’Autorità. Che ha pure ricordato come l’incidente sia stato classificato con il “grado 1” della scala di pericolosità, quindi come “anomalia”. Ma Greenpeace non è d’accordo e accusa in un comunicato le autorità francesi di voler minimizzare l’incidente che avrebbe invece un grado di pericolo pari a 5.
Dopo lo scarico accidentale di trenta metri cubi di acque usate contenenti 12 grammi di uranio per litro che si è prodotto dal sito nucleare, una parte della soluzione è stata recuperata, un’altra si è diluita nei corsi d’acqua e la terza non ha raggiunto la falda freatica. Comunque, alla faccia della semplice “anomalia”, sono state prese serie misure di precauzione per la popolazione, in particolare il divieto di consumo d’acqua potabile da captazioni private nei comuni di Bollene, Lapalud e Lamotte-du-Rhone. Ed è stata anche sospesa l’irrigazione agricola proveniente dai fiumi La Gaffiere e L’Auzon, la pesca e il consumo di pesce, e vietate attività nautiche e il bagno su altri corsi d’acqua.
“È la prima volta che si produce un incidente del genere - ha detto Gilles Salgas della Socatri - . E’ avvenuto durante un’operazione di pulizia di una cisterna nello stabilimento”, ha concluso. Ma per l’azienda non si profilano giorni tranquilli. Per quanto riguarda le circostanze dell’incidente, infatti, l’Asn ha parlato di “una serie di disfuzioni e di negligenze umane che non è accettabile”. Criticati in particolare i tempi di reazione dei responsabili della centrale, che pur avendo constatato già alle 23 di lunedì 7 luglio la presenza di fuoriuscite nelle zone vicine, non ha messo in atto un piano di emergenza fino alle 5.30 del giorno dopo. Inoltre, ha denunciato Charles Louet, “Il bacino di ritenzione era crepato dal 2 luglio e non è stato riparato, anche se l’azienda sapeva. L’allarme non è stato seguito da un’ispezione sufficiente e i poteri pubblici non sono stati avvertiti per tempo”.
L’incidente in Spagna - Anche in Spagna c’è un allarme nucleare. Per un nuovo incidente nella centrale di Cofrentes, vicino Valencia. Nella notte tra domenica e lunedì, prima delle 5, si è registrato un aumento di potenza non programmata superiore al 20% di quella autorizzata. Lo ha riferito il Consiglio per la sicurezza nucleare, l’agenzia di controllo sugli impianti del paese iberico.
Fortunatamente i sistemi di sicurezza hanno impedito fughe radioattive e quindi non ci sono rischi per i dipendenti dell’impianto, i residenti e l’ambiente. Si è trattato però del quarto incidente in 12 giorni a Cofrentes, come ricorda il quotidiano spagnolo El Mundo, il 27esimo in tre anni.
La scorsa settimana l’organizzazione ambientalista Greenpeace ha chiesto la chiusura della centrale, sostenendo che i ripetuti incidenti indicano che l’impianto ha concluso ormai il suo ciclo di vita.





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Ultimo aggiornamento ( giovedì 19 giugno 2008 )