La Puglia, il Presidente e gli inceneritori
Scritto da Redazione   
giovedì 05 giugno 2008

(..perchè ci interessa questa notizia? E' ovvio che il tema sia il nostro pane ma c'è molto di più, c'è una grande preoccupazione. Chi è alla guida della Regione Puglia è un politico giovane, "amato", carismatico ma...evidentemente ha il vizietto di tutti gli sviluppisti del fare...qualsiasi cosa piaccia ai grandi gruppi di interesse, evidentemente senza andare troppo per il sottile. E se questo di Massafra se lo è probabilmente trovato in eredità, non ha esitato a pronunciarsi per tre o quattro nuovi "termovalorizzatori" da fare subito in Puglia per evitare alla "sua" regione i disastri campani. Il guaio è che questo carismatico politico è in predicato di condizionare i risultati del congresso imminente di un importante partito della sinistra. Non abbiamo un pò troppi "ambientalisti del fare"...qualsiasi cosa? Questo commento è un invito alla riflessione)

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Puglia.php?id=1.0.2227347712

...Le norme Ue impongono agli Stati membri di effettuare una valutazione di impatto ambientale di taluni tipi di progetti di sviluppo che potrebbero avere un significativo impatto sull'ambiente, prima di autorizzarne la realizzazione. In piu' i Paesi interessati sono tenuti a consultare l'opinione pubblica prima di una decisione definitiva. Nell'ambito della procedura aperta da Bruxelles sul caso dell'inceneritore di Massafra, nel novembre 2006 la Corte Ue ha condannato l'Italia.

Regioni - Puglia

Per la mancata esecuzione di una valutazione dell'impatto ambientale

 

Rifiuti, richiamo Ue a Italia per inceneritore regionale: rischio sanzioni


Roma attui pienamente sentenza corte su impatto sito Massafra
Bruxelles, 5 giu. - (Adnkronos/Aki) - Richiamo Ue all'Italia per la mancata esecuzione di una valutazione dell'impatto ambientale del nuovo inceneritore di rifiuti a Massafra, in Puglia, con il rischio di future sanzioni. La Commissione europea ha deciso di inviare a Roma una lettera di messa in mora, ai sensi dell'articolo 228 del Trattato, per non aver attuato il verdetto dei giudici Ue sul sito pugliese. ''In caso di inadempienza -si legge in una nota- lo Stato membro potrebbe incorrere in un'ammenda''.

Le norme Ue impongono agli Stati membri di effettuare una valutazione di impatto ambientale di taluni tipi di progetti di sviluppo che potrebbero avere un significativo impatto sull'ambiente, prima di autorizzarne la realizzazione. In piu' i Paesi interessati sono tenuti a consultare l'opinione pubblica prima di una decisione definitiva. Nell'ambito della procedura aperta da Bruxelles sul caso dell'inceneritore di Massafra, nel novembre 2006 la Corte Ue ha condannato l'Italia.

Successivamente e' stata avviata una valutazione dell'impatto che, tuttavia, ''non garantisce un'efficace consultazione dell'opinione pubblica come richiesto dalla direttiva Ue in materia''. Da qui la decisione della Commissione di inviare il nuovo richiamo che si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione ad una sentenza Ue.

Commenti
Non è un pronunciamento contro Vendola, è informazione
scritto da msirca, giugno 05, 2008

Il commento è scritto da msirca, sentiti altri due della redazione che ha ampio mandato. Non è un pronunciamento contro Vendola (non conosciamo a parte un generico inserimento della difesa dell'ambiente quale siano le posizioni delle altre tesi o mozioni al congresso del PRC), e d'altra parte la concomitanza del congresso e casuale, la nostra è pura e semplice informazione! Parecchi hanno la memoria corta e/o non riescono a vedere le contraddizioni, è bene saperlo che Vendola ha i piedi su due staffe almeno sulle tematiche ambientali (magari anche Ferrero e gli altri ma ripeto, l'occasione offerta dalla notizia interessa Vendola, se ne sapete qualcosa degli altri non vi peritate a postare). E' bene ricordare quanto sia stato deleterio che nè Vendola nè Bertinotti si siano un decimo di millimetro distinti dal coro prezzolato o no che fosse, di "termovalorizzatoristi" di tutti i colori che stanno imperversando da mesi, senza contraddittorio sui media, avanzano le dita di una mano per contare le eccezioni (forse pensando di guadagnare qualche voto "moderato" stornandolo a Veltroni, l'uno molto zelante richiesto di un parere ha spavaldamente risposto che lui in Puglia di "termovalorizzatori" ne fa 4, e l'altro ha risposto in altra occasione che "i "termovalorizzatori" se be costruiti e ben condotti, si possono fare, ma non a Acerra"), il che dimostra che non si sono impegnati neanche un pò a leggersi qualcosa, a informarsi... e che ignorano completamente tutto il movimento del popolo che lotta per le buone pratiche e propone alternative sane.


The European Commission is pursuing legal action against Italy...
scritto da msirca, giugno 05, 2008

EC pursues legal action against Italy over infringements of environmental laws
Source: European Commission
Published Jun. 5, 2008


The European Commission is pursuing legal action against Italy over three cases in which EU legislation to protect the environment is being violated. One case concerns Italy's failure to comply fully with a European Court of Justice (ECJ) judgement condemning it for not carrying
out an environmental impact assessment of a new waste incinerator. In this regard the Commission is sending a first written warning under Article 228 of the treaty, which could lead to Italy being fined if it does not comply. In the other two cases, the Commission is sending Italy final written warnings under Article 226 of the Treaty over a river water abstraction project which is harming a protected wildlife site and the failure of a local authority to verify whether a strategic environmental assessment of a new land-use plan was needed.

EU Environment Commissioner Stavros Dimas said: 'Carrying out an assessment of the environmental impacts of new plans and projects and consulting the public on their views before a final decision is taken is an essential element of good governance. The Council and Parliament have set down these procedures in EU legislation and all Member States need to respect them. I hope Italy will also act quickly to stop the damage being done to the Basso Trebbia wildlife site.'

Article 228 action over environmental assessment of waste incinerator

The case concerns Italy's failure to carry out an environmental impact assessment (EIA) for a _*new waste incinerator at Massafra,*_ in the Puglia region, in violation of the EU's EIA Directive.[1] The directive
requires Member States to carry out an impact assessment (EIA) of certain types of development projects that could have a significant impact on the environment before a decision is taken on whether to authorise them. A public consultation must be held and its results taken into account in the final decision.

In a case brought by the Commission, Italy was condemned by the ECJ in November 2006 over the Massafra incinerator and another breach of the EIA Directive. An ex-post EIA of the incinerator has now been launched but this fails to provide for an effective public consultation as required by the directive. The Commission has therefore decided to send Italy a first written warning under Article 228 of the Treaty. Article 228 applies when a Member State has failed to comply fully with an ECJ judgement. It gives the Commission the power, after issuing two warnings, to take the Member State to the Court a second time and to ask
for fines to be imposed.

Final written warning over water project in nature site

The Commission is sending Italy a final written warning over a _*water abstraction project on the river Trebbia in the Emilia-Romagna*_ region which is damaging a valuable wildlife habitat that forms part of the EU's Natura 2000 network of protected sites. The 'Basso Trebbia' site is
designated both as a Site of Community Importance under the EU Habitats Directive[2] and as a Special Protection Area under the directive on the conservation of wild birds.[3]

The Italian authorities carried out an assessment of the water abstraction project's effects on the site which concluded that a certain 'minimum vital flow' of water in the river should be ensured to prevent damage. However, the authorisation granted to the project requires the
minimum vital flow to be respected from 2009 but only a fraction of this level until then. This reduced water flow is damaging the ecological value of the site, which constitutes a breach of the Habitats Directive.
The sending of a final written warning under Article 226 means that the Commission is likely to take the case before the ECJ if Italy does not resolve the problem quickly.

Final written warning over land use plan

The Commission is also sending Italy a final written warning over the failure of a local authority to verify whether a strategic environmental assessment (SEA) was needed before approving a detailed land use plan.

This infringes the EU's SEA Directive,[4] whose purpose is to ensure that the environmental consequences of certain plans and programmes are identified and assessed before they are adopted. Under the Directive, for certain plans, including those which determine the use of small areas at local level, Member States have to determine whether an SEA is necessary through a 'screening' process that must be based on certain criteria listed in Annex II of the Directive.

In the case of the l_*and use plan adopted for the municipality of Staranzano in Gorizia province*_, the decision of the competent authorities not to carry out an SEA was not based on the correct criteria. The sending of a final written warning under Article 226 means
that the Commission is likely to take the case before the ECJ if Italy does not resolve the problem quickly.

Legal Process

Article 226 of the Treaty gives the Commission powers to take legal action against a Member State that is not respecting its obligations.

If the Commission considers that there may be an infringement of EU law that warrants the opening of an infringement procedure, it addresses a "Letter of Formal Notice" (first written warning) to the Member State
concerned, requesting it to submit its observations by a specified date, usually two months.

In the light of the reply or absence of a reply from the Member State concerned, the Commission may decide to address a "Reasoned Opinion" (final written warning) to the Member State. This clearly and definitively sets out the reasons why it considers there to have been an
infringement of EU law, and calls upon the Member State to comply within a specified period, usually two months.

If the Member State fails to comply with the Reasoned Opinion, the Commission may decide to bring the case before the Court of Justice. Where the Court of Justice finds that the Treaty has been infringed, the
offending Member State is required to take the measures necessary to conform.

Article 228 of the Treaty gives the Commission power to act against a Member State that does not comply with a previous judgement of the European Court of Justice. The article also allows the Commission to ask the Court to impose a financial penalty on the Member State concerned.


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Rete Nazionale dei Comitati Rifiuti
Per andare all'homepage del gruppo vai alla pagina:
http://it.groups.yahoo.com/group/noinc/


Vendola. Registriamo volentieri
scritto da mannina, giugno 06, 2008

E-mail di richiesta informazioni da parte di
GIULIANO CIAMPOLINI

Vendola: «Noi, Sud orgoglioso non monnezza»
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando una campagna di comunicazione per la raccolta differenziata in Puglia «Mi rifiuto di fare il rifiuto». Grazie a fondi Por con un impegno di 745.000 euro. «Noi vogliamo essere il Sud contrario a questa iconografia maledetta per cui al Sud deve andare sempre a finire tutto in un precipizio, e il Sud della 'monnezza' diventa addirittura metafora. Vogliamo essere la pratica di un Sud che sulla 'monnezzà costruisce un percorso di sviluppo, di economia e di cultura dell'ambiente»
27 maggio 2008
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

- BARI - «Noi vogliamo essere il Sud orgoglioso di essere il contrario di questa iconografia maledetta per cui al Sud deve andare sempre a finire tutto in un precipizio, e il Sud della 'monnezza' diventa addirittura metafora. Vogliamo essere la metafora ma anche la pratica di un Sud che sulla 'monnezza' costruisce un percorso di sviluppo, di economia e di cultura dell'ambiente». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando oggi in un incontro con i giornalisti una campagna di comunicazione per la raccolta differenziata in Puglia «Mi rifiuto di fare il rifiuto» che avrà un costo, attraverso i fondi Por, di 745.000 euro e coinvolgerà televisioni, giornali, radio, scuole, ma anche famiglie attraverso mailing list, i Comuni con affissioni di manifesti e distribuzione di materiali.

La campagna è stata promossa dall'assessorato all'Ecologia della Regione Puglia, guidato dall'assessore Michele Losappio, e dal Settore Comunicazione istituzionale della Regione Puglia, diretto da Eugenio Iorio.

Primi due momenti strategici, secondo Vendola, la diffusione dell'acquisto, da parte dei cittadini, di prodotti senza imballaggio e la crescita della raccolta differenziata.
«Dal mondo nel quale il rifiuto è un problema dobbiamo passare nel mondo in cui il rifiuto diventa una risorsa, una opportunità, una chance, una possibilità di un nuovo modello di sviluppo».

Per Vendola, comincia quindi in Puglia «una partita fondamentale, quella che vede coniugarsi le responsabilità degli amministratori locali con le responsabilità dei cittadini».

Secondo il presidente della Regione Puglia, è questo il momento migliore per aprire in Puglia un percorso di cambiamento radicale nelle abitudini quotidiane, negli stili, sia di amministrazione sia di vita quotidiana. «E' il momento migliore - ha detto - perchè abbiamo tutti quanti di fronte le immagini che nella crisi dei rifiuti campana ci dicono davvero quale può essere l'esito paradossale del combinato disposto di irresponsabilità della politica e di pigrizia nei comportamenti anche individuali».
Bisogna, quindi, secondo Vendola, «cambiare paradigma radicalmente». E affrontare la questione del governo del ciclo dei rifiuti «dentro la sua complessità non pensando che ci possa essere una bacchetta magica, una strada salvifica: sono diverse e coordinate le azioni che bisogna mettere in campo».

Bisogna cominciare dalla diminuzione della produzione dei rifiuti che riguarda la «capacità nostra - ha detto - di coordinarci con il sistema della distribuzione commerciale». L'imballaggio che 'imprigionà un prodotto - ha ricordato Vendola - determina un sovraprezzo che può essere del 20-30% e un cittadino che vuole affrontare questa crisi annunciata deve sapere che ci sono prodotti che possono essere acquistati alla spina, senza imballaggio.

L'altra strada che sarà percorsa in Puglia è quella della raccolta differenziata, che mette al centro il tema del recupero della materia. «Tra le tante cose che hanno turbato nella vicenda campana - ha detto Vendola - quella che considero particolarmente fastidiosa è la crisi economica delle aziende del riciclo di materia per mancanza di materia. Un'azienda che ricicla plastica che si trova a rischiare di dover chiudere perchè manca plastica mentre contemporaneamente ci sono per strada sei milioni di tonnellate di rifiuti, è indicativa di un esito paradossale».

Il recupero di materia «significa che bisogna costruire gli impianti, altro che cultura del 'no', bisogna costruire gli impianti della selezione della frazione secca e di quella umida e che quella umida può tornare in natura attraverso gli impianti di compostaggio e la materia recuperata può alimentare un circuito di occupazione ed economico virtuoso». E c'è una porzione limitata che deve finire in discarica, possibilmente dopo un processo di biostabilizzazione e questo significa impianti ad hoc.

Alla fine del percorso - ha ricordato Vendola - «c'è anche il tema della termovalorizzazione. La nostra impostazione - ha ribadito - ieri, oggi e domani è che si termovalorizza il combustibile da rifiuti, il Cdr, non si termovalorizza il tal quale, perchè termovalorizzare il tal quale in centrali di grande taglia significa andare verso un'altra prospettiva, quella che il ciclo dei rifiuti diventa una porzione dell'industria energetica e impianti di grande taglia perchè vadano a regime hanno bisogno di essere alimentati da una tale quantità di rifiuti che alla fine è del tutto evidente che la raccolta differenziata diventa un orpello retorico ma non una scelta strategica.

Noi abbiamo un termovalorizzatore in funzione, abbiamo una condizione che ci consente oggi non solo di affrontare i nostri problemi nel momento in cui stiamo per inaugurare i primi impianti e abbiamo cantierizzato tutti gli impianti che ci consentiranno di chiudere il ciclo in una maniera moderna, ma oggi siamo persino in grado di esprimere solidarietà nei confronti della Campania».

«Oggi noi in Puglia apriamo una campagna culturale, e - ha detto Vendola - accanto a questa ci sarà quella costruita attraverso le premialità: i Comuni saranno aiutati ad attrezzarsi per fare la raccolta differenziata e i cittadini devono sapere che quanto più cresce la raccolta differenziata tanto più si potrà temperare il costo del ciclo dei rifiuti». Ai cittadini, in particolare, sarà chiesto di sorvegliare, di controllare, di entrare nel sito della Regione (www.rifiutiebonifica.puglia.it) per vedere le percentuali Comune per Comune di raccolta differenziata, per farsi ciascuno responsabile «di questa battaglia fondamentale.

Speriamo, anche attraverso questa campagna pubblicitaria, di poter vivere nei prossimi mesi il grande salto - ha detto Vendola - verso percentuali di raccolta differenziata che non siano simili a quelli dei prefissi telefonici, percentuali che qui in Puglia sono possibili, come il caso di quartieri di Bari, il caso di Brindisi, il caso dei numerosi Comuni ricicloni esistenti in Campania, dimostra».

«Facciamo partire - questo l'invito conclusivo di Vendola - una gara di emulazione al meglio tra i Comuni, tra i territori, a chi ricicla di più, perchè davvero si tratta di giocare sull'immagine, sulla concretezza, sulla cultura e sulla economia nella nostra regione».

altro Presidente...
scritto da msirca, giugno 18, 2008

http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/ambiente_territorio/rifiuti/visualizza_asset.html_1124258000.html
lunedì 16 giugno 2008
Il presidente Martini stamani all’assemblea degli industriali livornesi

Rifiuti: «Ci sono tempo e progetti per evitare emergenze»
Necessario costruire un’alleanza tra parti sociali, istituzioni, territorio
Il presidente Martini

Rassegna stampa
“La Toscana non è in emergenza da qui al 2011. Né lo sarà dopo se, entro il 2010, realizzeremo tutti gli impianti previsti”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, nel corso dell’assemblea annuale di Confindustria di Livorno che si è svolta stamani a Rosignano. La questione dello smaltimento dei rifiuti è stata al centro di una tavola rotonda con i sindaci, il presidente della Provincia, l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini e il presidente regionale di Confindustria, Antonella Mansi, e conclusa da Martini stesso. “Sul piano operativo entro il 2011 – ha ribadito Martini - dobbiamo realizzare tutti gli impianti previsti e avviare il lavoro su tutta la filiera, dal potenziamento della raccolta differenziata alla riduzione della produzione dei rifiuti fino alla dotazione dei nuovi impianti, rendendo marginale l’uso delle discariche. Sul versante della gestione – ha detto ancora - occorre procedere con l’accorpamento degli Ato, anche se questo potrà far nascere qualche problema, ma non ci possiamo fermare. In questo senso – ha sottolineato – apprezzo l’invito di Andrea Gemignani a costruire un’alleanza tra le parti sociali, il territorio e le sue istituzioni” L’annotazione finale Martini l’ha dedicata ai temi dello sviluppo. “In Italia e in Toscana l’economia cresce, ma a ritmi molto bassi, come la popolazione e i consumi interni, mentre crescono in maniera assai più consistente i consumi di energia, di acqua e la produzione dei rifiuti. Sono tendenze – ha chiarito il presidente – che mostrano chiaramente come ci sia qualcosa che non va. Per questo – ha concluso Martini - occorre agire in tutti i campi, sui tempi
dell’efficienza e del risparmio delle risorse. Anche così si aiutano imprese e territori a recuperare competitività”.


Autore: Remo Fattorini
Rif. 80611


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Ultimo aggiornamento ( sabato 07 giugno 2008 )