Analisi diossina autogestite e "pompieri"
Scritto da redazione   
mercoledì 09 aprile 2008

TARANTO - Una concentrazione di diossina e pcb (policlorobifenili) superiore di circa 25 volte la dose tollerabile giornaliera stabilita dall'Organizzazione mondiale della sanità è stata rilevata in tre campioni di latte materno di altrettante donne di Taranto...

TRACCE DI DIOSSINA IN LATTE MATERNO

ARPA: VALORI NELLA MEDIA

TARANTO - Una concentrazione di diossina e pcb (policlorobifenili) superiore di circa 25 volte la dose tollerabile giornaliera stabilita dall'Organizzazione mondiale della sanità è stata rilevata in tre campioni di latte materno di altrettante donne di Taranto. Le analisi sono state commissionate dall'associazione di volontariato 'Bambini contro l'inquinamento, presieduta dal pediatra Giuseppe Merico.

Ne dà notizia la stessa associazione ricordando che circa due mesi fa, l'Arpa Puglia scoprì, su denuncia dell' associazione 'Peacelink', tracce di diossina e di Pcb in un formaggio prodotto artigianalmente con latte proveniente da uno dei due allevamenti che si trovano a poca distanza dallo stabilimento 'Ilva' di Taranto, ritenuto il principale responsabile dell'inquinamento da diossina nell'area. I risultati furono confermati da analisi fatte dall'istituto zooprofilattico di Teramo indicato dal ministero della salute. Tracce delle stesse sostanze furono poi trovate nel sangue di dieci cittadini e nel latte prodotto da altre due aziende casearie: tutte e quattro le aziende furono sottoposte a fermo sanitario. "Le analisi sul latte materno che abbiamo fatto eseguire al Laboratorio Inca di Lecce - sottolinea Merico - confermano i nostri sospetti. La diossina ce la ritroviamo ovunque". "Servono - conclude Merico - risposte concrete da parte delle istituzioni: la nostra associazione, che ha mobilitato il 29 marzo scorso oltre 10.000 persone in una marcia contro l'inquinamento, proseguirà la battaglia in difesa dei bambini".

ARPA, VALORI NELLA MEDIA

BARI - "Se le mamme di Taranto non allattassero più al seno sarebbe una autentica catastrofe. I valori di diossina trovati nel latte materno sono valori nella media per quanto riguarda le aree urbane italiane". Lo ha detto all'ANSA il responsabile dell'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) della Puglia, Giorgio Assennato. "Non ci sono - ha proseguito Assennato - indicazioni allarmistiche. Se si genera panico si avranno effetti assolutamente negativi". "Noi garantiamo - ha concluso il prof.Assennato - che ci siamo attivati per un incremento delle attività di controllo e di monitoraggio". 

Commenti
il diritto alla salute e alle analisi fatte bene
scritto da msirca, aprile 10, 2008

Mi ricordo, primavera del 2004, un servizio delle "Iene" di Italia 1, in cui si presentava lo strano caso del fegato di un soldato tornato ammalato da territori di guerra (o da Perdasdefogu, questo non lo ricordo bene), perlappunto risultava sano e "normale" alle analisi dell'Istituto Militare e risultava invece zeppo di particelle metalliche ad analisi di un laboratorio indipendente (la prima volta che apparive in TV il problema delle nanoparticelle dovute alle alte combustioni come gli inceneritori o alle esplosioni come nelle zone di guerra o poligoni).
Bene farsi le analisi in laboratori terzi autogestite nel controllo, visto queste tranquillizzazioni pelose degli organi preposti, pazzesco che si debba pagare di tasca per farlo! A Montale le autoanalisi sono un impegno per il Presidio Permanente e per il Comitato di Montale, credo che non mancheranno le sorprese!

se la diossina passa al pupo
scritto da ***, aprile 10, 2008

Se la diossina "passa" al pupo

Campania

L'allarme diossina in Campania può rappresentare un vero pericolo per i neonati, soprattutto quelli che vengono allattati con latte materno. È quanto ha segnalato come "vero allarme sanitario", Leopoldo Iannuzzi dirigente di ricerca e direttore del Cnr-Ispaam di Napoli. Il ragionamento è consequenziale: 2 picogrammi per kg. di peso è la dose massima giornaliera tollerata, secondo le tabelle Oms. Nel caso del lattante il passaggio diretto, persino di minime percentuali di diossina o policlorobifenili (dal 2006 vanno controllati per legge), si moltiplica in modo esponenziale in relazione al peso del neonato. Ovviamente tutto dipende da quanta diossina ha assorbito la madre. Il Cnr ha iniziato una ricerca a campione su di una decina di donne e l'ospedale di Caserta sta facendo esami sul latte materno delle puerpere. I primi dati segnalerebbero uno sfondamento dei limiti; risultati attendibili tra qualche mese. I neonati allattati in zone a rischio assumerebbero valori da 28 a 100 volte superiori la dose giornaliera consentita.

http://www.repubblica.it/supplementi/salute/2008/04/10/primopiano/006pup5756.html


dite a Vendola (forse non lo sa) che anche e specialmente gli inceneritori producono diossina...
scritto da msirca, aprile 10, 2008


"Troppa diossina nel latte materno"

di Paolo Russo

Ma l´Arpa frena: "Siamo nei limiti dei grandi centri urbani"

TARANTO - Il nemico invisibile di Taranto spunta nel latte materno. Livelli inquietanti di diossina sono stati riscontrati nel latte di tre giovani mamme tarantine. La denuncia shock è esplosa ieri mattina come una bomba. A lanciarla è stato Giuseppe Merico, il pediatra presidente dell´associazione "Bambini contro l´Inquinamento. Lo scorso 29 marzo proprio lui aveva guidato la marcia contro ciminiere e smog. In ottomila lo avevano seguito. Ieri il pediatra ha diffuso i risultati dei test affidati all´Inca di Lecce sul latte di tre tarantine.
Le analisi hanno accertato che contiene il 50% di diossina in più rispetto a quello riscontrato nelle donne di Roma. La conseguenza è che ai neonati con il latte materno è trasferita una dose giornaliera di diossine venticinque volte superiore alla soglia di tollerabilità indicata dall´organizzazione mondiale della sanità. "Non vogliamo fare allarmismo - ha detto Merico - ma intendiamo richiamare ancora una volta l´attenzione della politica. I livelli di diossina a Taranto vanno abbattuti".
I test sono stati condotti su tre donne di 32, 31 e 26 anni. La prima risiede ai Tamburi, il popoloso quartiere che vive gomito a gomito con gli sbuffi dell´Ilva. La seconda a Crispiano, ad un pugno di chilometri dal capoluogo. La più giovane, invece, risiede nella frazione di Lama. In linea d´aria la più lontana dalla imponente zona industriale, ma nel suo latte sono stati scovati i livelli più alti di diossine. "Non vogliamo e non possiamo accusare nessuno e voglio dire con chiarezza che il latte materno resta il migliore alimento per i neonati. Invochiamo, però, maggiore impegno contro l´inquinamento" ha concluso Merico che ha consegnato un esposto alla procura allegando gli esiti dei test.
La presenza di diossina nelle mamme è stata ricondotta alla catena alimentare. Quel veleno dagli effetti nocivi è entrato nel loro corpo con il cibo. Sugli alimenti era scattato un altro allarme nelle scorse settimane, con le pecore e le capre di quattro allevamenti risultati contaminati da diossina e pcb. Per questo 800 ovini e caprini sono attualmente sotto vincolo sanitario. Contro l´allarme rimbalzato da Taranto, però, si schiera Giorgio Assennato, direttore dell´Arpa Puglia. "Non concordo sulla lettura di questi dati e non c´è alcuna peculiarità tarantina. Si tratta di livelli riscontrabili in tutte le zone urbane. Ritengo grave - insiste Assennato - che si allertino in questa maniera le mamme. Fortunatamente il prossimo 1 maggio sarà varato il laboratorio su Taranto e così potremo informare correttamente la città e fronteggiare la tendenza a diffondere il panico". Sul problema diossina interviene anche il presidente della Regione Nichi Vendola.
"Non sottovaluto - spiega - la situazione di rischio per la salute e di guasti per il territorio dell´area tarantina. Dalle rilevazioni effettuate è confermata solo la pericolosità di alcuni prodotti da pascoli bradi, mentre giungono rassicurazioni per gli allevamenti in stalla, i prodotti agricoli e il latte della Centrale".

Per Vendola "Lo stesso accordo sull´AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) dell´Ilva e di altre importanti società che ieri mattina ha visto il consenso dei tecnici, dei ministeri, del sistema delle autonomie locali, della Regione e delle società private, va nella direzione di garantire in tempi rapidi il monitoraggio e l´adeguamento dell´impiantistica alle migliori tecnologie. E di subordinare - conclude - il rilascio delle autorizzazioni all´assunzione degli accorgimenti necessari per abbattere drasticamente le diossine".

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http://bari.repubblica.it/dettaglio/Allarme-sul-latte-materno-Ce-troppa-diossina/1443055?ref=rephp



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