Semplice cambiare, i sederini e l'ambiente ringraziano!
Scritto da Redazione   
giovedì 20 marzo 2008
Avreste mai immaginato che il cucciolo d'uomo o di donna che cullate teneramente tra le braccia può trasformarsi in un potente distruttore dell'ecosistema? Tutta colpa del pannolino usa e getta...

Sederini sempre asciutti? Un vero disastro ecologico ma anche economico

I pannolini solo per decomporsi impiegano 500 anni  

da Liberazione del 16.03.2008  Monica Di Sisto

Avreste mai immaginato che il cucciolo d'uomo o di donna che cullate teneramente tra le braccia può trasformarsi in un potente distruttore dell'ecosistema? Tutta colpa del pannolino usa e getta: è stato calcolato che, con un ritmo di cambi medio, per raccogliere i bisogni di un bambino nei suoi primi tre anni di vita, viene utilizzata pasta di legno pari a venti alberi di medie dimensioni. In tempi di emergenza rifiuti, inoltre, fa impressione scoprire che ogni giorno nelle discariche italiane finiscono quasi 6 milioni e mezzo di pannolini usa e getta, per la cui fabbricazione vengono abbattuti 12mila alberi e che da soli costituiscono poco più del 4% di tutti i rifiuti domestici. Sono necessari poi, per produrre ogni tonnellata di cellulosa, ben 55mila litri di acqua, da 3 a 4 litri per ogni pannolino. Per decomporsi completamente, se non bastasse, ognuno di essi impiega più di 500 anni. Se visualizzate, infatti, tutte le imbarazzanti pubblicità dalle quali veniamo introdotti nei misteri dei sederini sempre asciutti, non è difficile capire che tutti quei "magici filtri" e quei gel con il volume di una foglia di fico capaci di assorbire autobotti di minzioni, sono in realtà casseforti di inquinanti. Greenpeace nel 2000 scoprì, infatti, che nei pannolini di alcune tra le marche più famose vi erano non solo silicati, causa di dermatiti e infezioni batteriche, ma anche la tributilina, un solvente usato nella verniciatura degli scafi delle barche, in grado di concentrarsi negli organismi viventi alterandone l'equilibrio ormonale e il sistema immunitario. Nonostante questi allarmi, però, le principali multinazionali del settore si spartiscono l'80% di un mercato mondiale da 100 miliardi di pannolini l'anno.
Che cosa resta da fare, allora, a quei genitori che non vogliono mandare in soffitta la propria coscienza ambientalista fino a che i loro rampolli non avranno imparato a sedersi appropriatamente sul vasino? Oppure che non vogliano gettare letteralmente nel secchio dei veri e propri capitali? Considerando una media al risparmio di circa 5 pannolini al giorno per circa tre anni, occorrono in effetti circa 5500 pannolini prima che un bimbo diventi autonomo. Stimando che il prezzo medio di un pannolino usa e getta - considerando le diverse taglie delle varie marche in commercio ed escludendo a priori i modelli "fuoriserie" - è di circa 0,30 euro, la spesa che i neo-genitori devono mettere in preventivo è di almeno 1.650 euro.
Innanzitutto si possono scegliere dei pannolini monouso ecologici. Bisogna fare molta attenzione, però, alle etichette. Il Gruppo di acquisto solidale di Faenza (http://www.gasfaenza.it), che sul tema ha condotto una vera e propria indagine, ha scoperto infatti che alcune marche tra le più in voga tra gli eco-consumatori non sono poi così sostenibili come si vorrebbe. Non è corretto ad oggi definire alcun tipo di pannolino usa e getta "biologico" poiché ad oggi nessuno di essi è biodegradabile al 100%, e non è nemmeno sempre scontata la provenienza dei materiali utilizzati da coltivazioni biologiche. Un pannolino totalmente privo di materiali interni sintetici non assolve alle caratteristiche richieste al prodotto monouso, cioè l'effetto "sederino asciutto". Il massimo che c'è in commercio sono pannolini in cui ciò che di solito è plasticoso viene sostituito con materiali derivati dal mais e dagli zuccheri (amidi) ed estratti dai cereali, piuttosto che dalla plastica (quindi dal petrolio), ed i cotoni e la cellulosa, provenienti da piantagioni sostenibili, vengono igienizzati con acqua ossigenata piuttosto che con cloro, pericoloso per l'ambiente e per l'uomo.
Per chi si rassegna a cambiare spesso i propri piccini, e a un tasso d'inzuppamento naturale delle loro intimità, esistono versioni trendissime dei vecchi pannolini di tessuto, sempre più spesso in fibra biologica. E' vero, bisogna "svuotarli" a mano e lavarli ad ogni cambio. Per comprare 20 pannolini lavabili taglia unica basta spendere, però, circa 350 euro. E l'ambiente ringrazia.


segnalato su Eco dalle Città il 2008-03-17

Commenti
il buon esempio è contagioso
scritto da mariangela, marzo 21, 2008

Bambini leggeri a Piossasco
I pannolini usa e getta rappresentano il 5% dei rifiuti solidi urbani. Un progetto pilota nel comune piemontese più riciclone del 2007 mira a modificare le abitudini delle famiglie, favorendo l'uso di pannolini in tessuto lavabile
Federico Vozza

Piossasco, il comune più riciclone del Piemonte nel 2007, continua a promuovere iniziative innovative per la riduzione dei rifiuti. Dopo aver introdotto il "Premio di incentivazione ambientale" per gli esercizi commerciali disposti a ridurre all'osso gli imballaggi, propone ora alle famiglie di far dei propri figli fin dai primi vagiti degli esempi di sostenibilità ambientale...
"Bambini leggeri", campagna realizzata in collaborazione con l'istituto Ecologos di Torino, mira infatti ad "alleggerire" la quantità di rifiuti prodotti dall'uso dei pannolini usa e getta.

Se si calcola che in media un bambino utilizza quotidianamente -e per circa tre anni- 5-6 pannolini di ricambio, il sistema usa e getta oltre ad essere oneroso per le famiglie, diventa anche ambientalmente rilevante. Secondo alcune stime infatti il contributo sul totale della produzione di rifiuti solidi urbani sarebbe addirittura del 5%. Numeri a cui l'assessore all'Ambiente di Piossasco Cristina Abrami è tutt'altro che indifferente. "Piossasco ha raggiunto il 73% di raccolta differenziata -ha dichiarato-, per migliorare ulteriormente dobbiamo agire sempre più seriamente sulla riduzione dei rifiuti. In Italia è stato stimato che mediamente vengono utilizzati circa 6 milioni di pannolini al giorno. Questo dato permette di comprendere che il fenomeno in analisi non è marginale rispetto al più complesso sistema di gestione di rifiuti".

Cosa viene proposto dunque alle famiglie piossaschesi? L'uso di pannolini lavabili e durevoli nel tempo. Tornare quindi alle sane abitudini del passato, anche se oggi il tradizionale tessuto può essere sostituito dalla più pratica fibra biologica. Ad inaugurare il progetto il sindaco Laura Oliviero che ha consegnato un kit di pannolini ad una famiglia pilota che sperimenterà per qualche mese il sistema, tenendo un diario dell'esperienza virtuosa. Il Comune prevede di estendere a breve il progetto a tutte le famiglie interessate e agli asili del territorio.



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Ultimo aggiornamento ( giovedì 20 marzo 2008 )