Occorrerebbe una maggiore attenzione ai dati e alla verità dei fatti.
Scritto da Redazione   
mercoledì 06 febbraio 2008

Comunicato stampa, replica al presidente Martini

 

Le  dichiarazioni del presidente della regione Toscana Claudio Martini, rese alla stampa in questi giorni,  contengono delle gravi inesattezze. Riferendo del contenuto della relazione  interministeriale sulla gestione dei rifiuti  egli afferma che secondo al relazione degli esperti “gli inceneritori  sarebbero ritenuti il metodo di smaltimento più sicuro”.

 

COORDINAMENTO DEI  COMITATI DELLA  PIANA

 COMUNICATO STAMPA Risposta al presidente Martini 

Le  dichiarazioni del presidente della regione Toscana Claudio Martini, rese alla stampa in questi giorni,  contengono delle gravi inesattezze. Riferendo del contenuto della relazione  interministeriale sulla gestione dei rifiuti  egli afferma che secondo al relazione degli esperti “gli inceneritori  sarebbero ritenuti il metodo di smaltimento più sicuro”.

La relazione non dice affatto questo  

Manifesta anzi serie  preoccupazioni in ordine al fatto che tali impianti, sebbene siano ritenuti  rispettosi in fase operativa, dei limiti di legge, abbiano invece emissioni di inquinanti, non oggetto di regolamentazione  normativa,   non sufficientemente valutate nel lungo periodo e , secondo studi scientifici internazionali  nocive alla salute umana.  

Questo afferma Martini (newletter 5/08) 

"..La commissione interministeriale ci ha confermato che, ad oggi, i termovalorizzatori rappresentano la tecnologia più sicura ed efficiente sia per la salute dei cittadini che per la tutela dell’ambiente"  

Questo dice la commissione : 

1. Emissioni di inquinanti. “… I migliori impianti commerciali in funzione in Italia sono in grado di abbattere gli inquinanti a livelli significativamente inferiori di quelli stabiliti dalle norme nazionali e internazionali in vigore.  VA EGUALMENTE RIMARCATO IL FATTO CHE PER LE CLASSI DI INQUINANTI PERSISTENTI LA CUI VELOCITÀ DI DEGRADAZIONE È INFERIORE A QUELLA DI IMMISSIONE IN AMBIENTE, IL RISPETTO DI LIMITI DI EMISSIONE DEFINITI IN TERMINI DI CONCENTRAZIONE POTREBBE NON ESSERE ADEGUATO AD EVITARE UN ACCUMULO AMBIENTALE NEL TEMPO NELLA ZONA DI RICADUTA DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA.” La commissione, oltre a raccogliere dati relativi a tutte le emissioni specifiche normate per le varie tipologie impiantistiche e includerli nelle comparazioni, ha identificato tre indicatori che riassumono gli effetti(i) sulla tossicità umana, (ii) sulla formazione fotochimica di ozono e (iii) sui processi di acidificazione.  Per quanto attiene il problema, molto sentito negli ultimi tempi, del continuo adeguamento delle norme e della messa a punto di metodiche sia per il rilievo di inquinanti sia per il loro effetto sulla salute, in particolare per i particolati ultrafine e iperfine, organico ed inorganico originati da tutti i tipi di impianto di trasformazione termochimica, la commissione prende atto che non esistono al momento norme specifiche in questo campo, MA ESISTONO PUBBLICAZIONI NELLA LETTERATURA SCIENTIFICA INTERNAZIONALE CHE NE INDICANO UN PROBABILE EFFETTO DANNOSO SULLA SALUTE UMANA.Lla commissione ritiene che il problema debba essere studiato in maggior dettaglio, e auspica quindi un forte impulso di ricerca in questa direzione, che fornisca tutti gli elementi necessari per valutare le prestazioni di tutti gli impianti in genere, e di quelli di smaltimento dei rifuti in particolare, anche in questi termini, soprattutto per quanto concerne la frazione inorganica del particolato fine e ultrafine.”  Uno dei tecnici  della commissione è  il professor Ugo Bardi che  in tempi non sospetti ha avuto pensieri poco lusinghieri nei confronti dell'amministrazione provinciale la quale, come ricorderete, respinse un' istanza di 2500 cittadini che chiedevano di riesaminare la decisione sull'inceneritore alla luce della problematica relativa alle nano polveri. 

Nelle dichiarazioni alla stampa il presidente enfatizza di molto l'obiettivo che la regione Toscana si è dato di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Il modo con il quale  ciò viene riferito  fa apparire l'obiettivo come se esso fosse determinato spontaneamente dalla Regione. Ciò è invece un obbligo di legge stabilito dal testo unico ambientale e  dalla  legge finanziaria del 2007. Per il resto non è inutile osservare come la regione Toscana abbia fino ad oggi pesantemente e  clamorosamente mancato gli obiettivi che essa stessa si era data con il piano regionale per la gestione dei rifiuti dell’anno  1998  il  quale stabiliva l'obiettivo del raggiungimento del 50% della raccolta differenziata al 2003 avendo come riferimento i quantitativi di rifiuti prodotti all'anno 1997 e una riduzione del 15% - Obiettivi  dichiarati dal piano  raggiungibili attraverso gli stessi sistemi che la commissione interministeriale indica per le politiche di riduzione dei rifiuti e per la massimizzazione della raccolta differenziata. 

Ogni commento appare evidentemente superfluo

Ci  aspetteremmo tuttavia,  stante la delicatezza e la serietà dei valori e dei beni in gioco nella vicenda, una  maggiore attenzione ai dati  e alla verità dei fatti. 

il Coordinamento dei comitati della Piana                                                                                                                               

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Ultimo aggiornamento ( lunedì 31 marzo 2008 )