Inceneritori, da Roma arriva lo stop.
Scritto da Luca   
giovedì 14 settembre 2006

manincAvviata la procedura di revoca delle autorizzazioni per termovalorizzatori e impianti collegati. Conferenza di servizi il 14 settembre. Il ministro dell'Ambiente: "Chi va avanti rischia l'arresto"

Pecoraro Scanio sferra l'annunciato colpo al piano rifiuti della Regione e rincara la dose: stop ai quattro termovalorizzatori ma anche a sette impianti collegati. E mette Cuffaro fuori legge: se le società che si sono aggiudicate gli appalti andranno avanti nei lavori, i loro rappresentanti legali rischiano sanzioni che prevedono anche l'arresto. Il ministero dell'Ambiente ha completato l'istruttoria sulle autorizzazioni all'emissione dei fumi in atmosfera, concesse dal precedente governo nazionale fra febbraio e aprile. Giungendo alla conclusione che quegli atti sono da annullare, «per ragioni di interesse pubblico».

Così si legge nella lettera con cui il capo di gabinetto, Giuseppe Nerio Carugno, ha convocato per il 14 settembre una conferenza di servizi con la partecipazione dei rappresentanti degli altri due ministeri, Sviluppo Economico e Salute che hanno firmato i provvedimenti nel mirino. Che sono undici, e hanno dato il via libera ai termovalorizzatori di Bellolampo, Augusta, Paternò, Casteltermini e a sette impianti di pretrattamento dei rifiuti: quelli di Casteltermini, Favara, Modica, Catania (Pantano d'Arci), Augusta, Bellolampo e Mazzarrà Sant'Andrea. Alla conferenza di servizi è stato invitato anche il governatore Salvatore Cuffaro. Già nelle scorse settimane, il ministro aveva annunciato l'avvio delle procedura di revoca delle autorizzazioni che, secondo Pecoraro Scanio, sarebbero state concesse malgrado il parere contrario della Direzione tecnica salvaguardia ambientale. Invitando Cuffaro a bloccare la realizzazione dei termovalorizzatori, i cui cantieri sono già stati aperti. Il presidente della Regione aveva risposto a muso duro. «Non ci fermeremo», aveva risposto, accusando l'esponente dei Verdi di «cavillare su autorizzazioni e atti burocratici vari. Non ci faremo intimorire - furono le parole di Cuffaro - né dal ministro, né dai comitati di affari che stanno dietro le discariche abusive». E la tesi dell'amministrazione, finora, è stata quella di non considerare vincolante l'eventuale revoca delle autorizzazioni all'emissione di fumi in atmosfera. Almeno finché le opere previste dal piano rifiuti da due miliardi di euro non saranno completate. Il ministero dell'Ambiente contesta questa posizione ed è pronto a far pesare, nella conferenza dei servizi già convocata, la norma di un recente decreto legislativo in materia ambientale. Prevede che «chi inizia a installare o esercisce» un impianto in assenza dell'autorizzazione è punito con la pena dell'arresto da due mesi a due anni. In alternativa un'ammenda. «La legge parla chiaro: non si può neppure cominciare a costruire i termovalorizzatori», dice Massimo Fundarò, che per il ministro Pecoraro Scanio segue la vicenda. L'appuntamento è per il 14 settembre: il vicecommissario per l'emergenza rifiuti Felice Crosta sta preparando le carte "a difesa" della Regione, puntando anche sull'autonomia speciale di cui gode la Sicilia, che "blinderebbe" anche il piano rifiuti. La battaglia si fa più aspra, nel giorno in cui a Palermo si celebra la "giornata mondiale contro gli inceneritori", organizzata da un vasto cartello di associazioni ambientaliste e partiti. Raduno di fronte a Palazzo d'Orleans alle 12, nel pomeriggio la protesta si sposterà in piazza Politeama, per concludersi con un sit-in davanti alla sede dell'agenzia regionale per i rifiuti, in via Catania. L'iniziativa, dicono gli organizzatori, mira a «fermare la realizzazione degli inceneritori, creare un terreno di confronto, dialogo ed informazione con la società civile e gli enti locali interessati sui forti rischi per la salute dei cittadini, sui dubbi di legittimità e fattibilità degli impianti». (06 settembre 2006)

Tratto da:
http://www.isolapossibile.it/article.php3?id_article=664

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Ultimo aggiornamento ( lunedì 31 marzo 2008 )