Morti di nessuno
Scritto da Morti di nessuno   
venerd́ 04 gennaio 2008

 ...Ed è grave, oltrechè pericoloso per la tenuta della coesione sociale in città, che per ben 7 giorni nessuna notizia non sia trapelata: dal 29 dicembre ad oggi nessuno ha informato l'opinione pubblica di questa morte, che certo offusca non poco una presunta immagine di città modello sui temi dell'accoglienza. Anche se dall'ordinanza dei lavavetri in poi nessuno crede più alle favole....

---------------------------------Care lettrici e cari lettori, non vi sembri fuori luogo la pubblicazione di questa notizia su questo sito dedicato ai trattamenti dei materiali post consumo, i punti di contatto sono invece molti e di quelli che fanno accapponare la pelle a quasi tutti. Non è una nota della Redazione e approfitto del privilegio che ho di poter inserire documenti in quanto di agibile resta del sito sottoposto a attacchi di hakers che provano ancora una volta a smantellare l’informazione indipendente. Chiedo scusa al povero ragazzo morto assiderato nella città “ culla di civiltà” (che si fregia di un assessorato alla marginalità, quanto beffardamente crudele la circostanza, quanto inopportuna e quanto spesi male quei soldi…) e  chiedo scusa a tutti voi se ora faccio un uso opportunista di questa vicenda, ma sottolineare ancora una volta quanto sia importante che ci prendiamo il mano il nostro destino e continuiamo a lottare per la salute e per la dignità nostra e della nostra comunità è almeno o anche un piccolo risarcimento per questa barbara morte. Ai nostri amministratori non importa della nostra vita, si è evidenziato in molte circostanze, continuano a portare avanti scelte che faranno morire molte più persone di malattie evitabili, pur di non ammettere che quando hanno deciso di decidere avevano un quadro delle soluzioni limitato all’unica proposta di venditori sodali nell’interesse al business che viene fatto prevalere (si vedrà più in là se la disponibilità -dopo sette anni di lotte e un Referendum stravinto- a verificare altre soluzioni non nocive dimostrata dal pro-sindaco di Campi sarà una mitigazione di questo delitto contro le popolazioni finora perpetrato).

Hanno nascosto la morte di una persona, morta per l’incuria e la pochezza di chi dovrebbe provvedere alla emergenza freddo, come hanno nascosto per mesi che un impianto di incenerimento dispensatore di veleni ne produceva ben oltre il livello già in deroga rispetto ai limiti attuali per diossine; le conseguenze degli atti che compiono non vengono considerate, loro finito il mandato se torneranno a casa “legibus soluti” benché abbiano la responsabilità non solo morale di malattie e morti. Infatti, nel caso delle emissioni abnormi di diossina sono proprietari sia dell'impianto sia dell'azienda che fa i controlli, mentre gli amministratori più "sensibili" si affannavano a rassicurare che sotto la gestione "pubblica" si sarebbe più tutelati.

Vi sarà rimasta impressa nella mente (oltre a quanto detto nel comunicato di Ornella De Zordo) la vicenda delle 200 coperte “sequestrate” a chi dormiva sotto la pensilina della stazione perché era un’immagine di degrado, a nessuno è venuto in mente di dislocare un contenitore, un arredo urbano adeguato e compatibile con delega alle Associazioni che si occupano dei senza tetto della distribuzione e del ritiro il mattino successivo (se non si voleva chiedere la collaborazione degli “utenti” delle coperte). E’ qualificante o degradante per una città come Firenze far morire di freddo i propri abitanti, far ammalare e morire alla lunga o alla breve, moltissimi abitanti in più, pur di mantenere le micidiali decisioni prese in assenza totale di democrazia e in situazione di massima ignoranza delle migliori tecnologie rispettose di salute e ambiente? Oppure è qualificante che qualcuno reciti qualche volta “un mea culpa”, chieda scusa, cambi opinione o si dimetta? (ndmsirca)

 Comunicato Stampa Unaltracittà/Unaltromondo

Morte per assideramento di un giovane indiano.
De Zordo: "Fallite le politiche comunali. Si aprano luoghi pubblici riscaldati: da oggi accoglienza per tutti senza distinzione di età, provenienza, documenti."


La morte di un giovane indiano per assideramento alla stazione di Campo di Marte è un fatto molto grave per una città che si vuol definire civile. E pensare che la drammatica situazione dei Senza Fissa Dimora, oggetto anche di una mia interrogazione in Consiglio, era stata denunciata per tempo dall'Assemblea Autoconvocata delle Piagge. Una denuncia che l'assessore alle marginalità Lucia De Siervo ha accolto con superficialità e con l'accusa di strumentalizzare la cosiddetta 'emergenza freddo' per cercare visibilità (dichiarazioni a Repubblica del 23/12). Dopo questa morte, e con le circa 300 persone costrette a dormire per strada in questa città, riprendiamo l'appello lanciato il 22 dicembre scorso dall'Assemblea Autoconvocata e da molte associazioni indipendenti sul territorio. Lo stesso prefetto di Firenze si era reso disponibile a fornire supporto e assistenza per garantire un luogo caldo ai tanti senza tetto. Ma l'assessore De Siervo si diceva convinta di tenere tutto sotto controllo.

    Ed è grave, oltrechè pericoloso per la tenuta della coesione sociale in città, che per ben 7 giorni nessuna notizia non sia trapelata: dal 29 dicembre ad oggi nessuno ha informato l'opinione pubblica di questa morte, che certo offusca non poco una presunta immagine di città modello sui temi dell'accoglienza. Anche se dall'ordinanza dei lavavetri in poi nessuno crede più alle favole.

    Riemerge anche in questo caso il problema delle residenze; il sindaco due anni fa ha emesso un'ordinanza che impedisce alle associazioni di offrire una residenza ai Senza Fissa Dimora, privilegiando solo ed esclusivamente le persone e le associazioni che rientrano nei canoni e nei percorsi voluti dall'amministrazione. Chi è 'buono' ottiene la residenza, chi è 'cattivo' e rifiuta un percorso di inserimento, no. Una dinamica inaudita, che tra gli effetti ha quello di impedire ad una larga fetta di senza fissa dimora di godere dei diritti minimi di cittadinanza.

    Nei mesi scorsi molte città italiane si sono organizzate per l'accoglienza invernale predisponendo locali riscaldati o un servizio di soccorso notturno itinerante sul territorio urbano. A Firenze siamo a 200 posti per l'accoglienza invernale mentre le associazioni che lavorano sul territorio hanno contato più di 300 persone tra adulti e bambini che dormono per strada, tra Osmannoro, S.M. Novella, Campo di Marte, Salviatino, piazza Libertà e altri luoghi. Per questi è necessario fare qualcosa prima che sia troppo tardi.

    Che l'Amministrazione si attivi subito per accogliere la collaborazione di Prefettura e Protezione civile resesi già disponibili.

    Che proceda in questi mesi invernali con l'apertura immediata di uno dei vari edifici pubblici non utilizzati dove accogliere tutte le persone che ne hanno bisogno, senza che uno sbarramento legato all'età (l'emergenza freddo prevede la soglia dei 45 anni), ai documenti in regola, o alla residenza possa impedire di dare ospitalità a chi ne ha bisogno. Senza distinzione di razza e provenienza. Questa è accoglienza. Di questo ha diritto la città di Firenze.
Commenti
ci buttano via come burattini rotti...
scritto da mariangela, gennaio 04, 2008

questo volevo dire, usano il voto che gli abbiamo dato solo per evitare il peggio (sic!) che prendeva il nome dio Berlusconi e poi prendono le decisioni che fanno rabbrividire; nel percorso di questa amministrazione i cittadini consapevoli e critici sono considerati feccia, si veda le espressioni di disprezzo verso i comitati e i cittadini attivi in difesa dei diritti elementari e dei beni comuni. I commenti non offensivi si pubblicano volentieri, il post non essendo stato condiviso a priori potrà essere oscurato ma sono sicura che la redazione lo condivide nella sostanza e rimarrà visibile


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Ultimo aggiornamento ( venerd́ 04 gennaio 2008 )