AmbienteFuturo news, gennaio 2008
Scritto da AmbienteFuturo   
mercoledì 02 gennaio 2008

AMBIENTEFUTURO NEWS GENNAIO 08:

QUELLE CHE FANNO CRESCERE LO ZERO

 

Mentre in Italia la stampa e i “media” tacciono il fenomeno preferendo “magnificare” l’inceneritore di Venezia (vedi recente articolo “spazzatura” sul “Corriere della Sera” del “cortigiano” Stella) e di Brescia (oscurando lo scandalo del “latte alla diossina”) LE CITTA’ CHE ASSUMONO LA PROSPETTIVA RIFIUTI ZERO AUMENTANO.....

AMBIENTEFUTURO NEWS GENNAIO 08: QUELLE CHE FANNO CRESCERE

LO ZERO

 DALLA SILICON VALLEY A CAPANNORI: LA MARCIA DI RIFIUTI ZERO 

Mentre in Italia la stampa e i “media” tacciono il fenomeno preferendo “magnificare” l’inceneritore di Venezia ( vedi recente articolo “spazzatura” sul “Corriere della Sera” del “cortigiano” Stella) e di Brescia (oscurando lo scandalo del “latte alla diossina”) LE CITTA’ CHE ASSUMONO LA PROSPETTIVA RIFIUTI ZERO AUMENTANO. In particolare è la California a fare la parte del leone.        Cosi’ si apprende che non solo la città di FRESNO (circa 500.000 abitanti, la sesta più popolosa città di questo stato che è il più popoloso degli Stati Uniti con 36 milioni di abitanti) ha nello scorso giugno adottato all’unanimità il percorso verso rifiuti zero al 2022 dopo che lo avevano già fatto grandi città come SAN FRANCISCO (dove nel marzo scorso sono state messe al bando le “borse” di plastica), SAN JOSE (capoluogo popolosissimo della “mitica” silicon Valley), OAKLAND, PALO ALTO, SANTA CRUZ E SACRAMENTO. Ma la “notizia” è CHE LA CITTA’ DI LOS ANGELES E’ AL 62% DI RACCOLTA DIFFERENZIATA (anzi: per dirla all’inglese ha 62% di “diversion” dalla discarica) ANCHE CONSIDERANDO, OLTRE AI RIFIUTI URBANI, I RIFIUTI DELLE AZIENDE E DALLE COSTRUZIONI- DEMOLIZIONI IN EDILIZIA.

Di fronte a questi dati (vedila lista completa su http://ambientefuturo.interfree.it ) APPAIONO OBIETTIVAMENTE MISERABILI LE DICHIARAZIONI DI COLORO CHE NEGANDO L’EVIDENZA CONTINUANO A DIRE CHE “da noi” LA RACCOLTA DIFFERENZIATA “forse” VA BENE NEI PICCOLI CENTRI MA NON NELLE AREE URBANE. Finchè non apparirà chiaro che il “declino” del nostro Paese passa anche attraverso queste affermazioni (che purtroppo “inquinano” pesantemente la pratica tutt’altro che marginale  della gestione dei rifiuti) l’ Italia affonderà sempre più. Se a Los Angeles si raggiunge il 62% di recupero di materiali, francamente non  riusciamo a capire perché NON SI POSSA GUIDARE NAPOLI FUORI DALLA COSIDETTA (impropriamente) “EMERGENZA CAMPANA”. O MEGLIO SI CAPISCE: E’PROPRIO QUESTA CLASSE POLITICA INSIEME AL CAPITALISMO ASSISTITO DELL’INDUSTRIA SPORCA ITALIANA   (FIAT,GRUPPO FALK, ANSALDO,GRUPPO MARCEGAGLIA) ED ESPRESSIONE DELL’AFFARISMO RAMPANTE NOSTRANO LEGATO ALLE “MULTIUTILITIES” (le ex municipalizzate di Hera, Acea e compagnia) CHE INCORAGGIA LA “DEREGULATION” DEI RIFIUTI ED AUSPICA “MILLE EMERGENZE” COME QUELLE DI NAPOLI PER “METTERE A SEGNO” GLI INCENERITORI TENTANDO COSI DI METTERE IL “BAVAGLIO” ALLE “BUONE PRATICHE” che tuttavia, numerosissime, si vanno diffondendo anche QUI ED ORA da “noi”.  E’ veramente insopportabile che in un Paese che non perde occasione di dimostrare il suo “americanismo” (come nel caso del “decisionismo governativo” in merito al giustamente contestato “raddoppio” della base militare di Vicenza) SI ARRIVI AD IGNORARE CIO’ CHE IN AREE IMPORTANTI DEGLI USA ( Rifiuti Zero non viene perseguito solo in California) STA AVVENENDO.

Forse proprio perché anche negli USA la scelta del “percorso verso rifiuti zero” non nasce dall’illuminismo del “ceto politico” ma DA UN VASTISSIMO MOVIMENTO DEI CITTADINI COMUNI ( Grass-Roots) in Italia ignorato anche dai giornali della sinistra più radicale. Un movimento talmente importante ed articolato che ha imposto a molte “Corporations” di “adeguarsi” assumendo anche con profitto la “mission” di Rifiuti Zero.

Cosi’ enormi imprese come la Toyota, la Honda, la Wal- Mart, la Xerox che notoriamente non “fanno beneficenza” hanno dichiarato di voler perseguire la strategia la  di “Scarti Zero” per “esibire” cosi’ l’efficienza delle proprie attività. Non è quindi casuale che questo MOVIMENTO DAI FORTI E INNOVATIVI CONNOTATI CULTURALI E SOCIALI (sono decine di migliaia i posti di lavoro ricavati dall’ AFFARE PULITO DEL RICICLAGGIO) cominci a far breccia anche in Europa dove per decenni nella gestione dei rifiuti (e non solo) la pratica inceneritorista della “locomotiva franco-tedesca” ha fatto da unico riferimento (il sistema “integrato”di gestione dei rifiuti).   

CAPANNORI NELLA WEST COAST?

 Diciamocelo: fa un certo effetto vedere che nell’aggiornato (al luglio 07) elenco delle città che a livello mondiale hanno “dichiarato” l’obiettivo RIFIUTI ZERO AL 2020-22 stilato dalla ZERO WASTE INTERNATIONAL ALLIANCE www.zwia.org FIGURA CAPANNORI, il Comune della piana di Lucca che non solo ha introdotto ( dopo aver sconfitto nel ’97 il progetto di un inceneritore) la pratica di un “porta a porta” virtuoso con una resa dell’ 83% di RD (che verrà ulteriormente esteso proprio a partire da febbraio su altri 15000 utenze e su due Comuni: Porcari ed Altopascio) MA CHE NELLO SCORSO 24 FEBBRAIO HA AVUTO IL CORAGGIO DI INCAMMINARSI VERSO QUESTO “GOAL”(vedi filmato su http://ambientefuturo.interfree.it ). Fa un certo effetto IN POSITIVO perché segnala il carattere “illuminato” di una scelta che non a caso ci accomuna a città dai nomi spesso “mitici” e portatori di INNOVAZIONE . Questo “benefico stupore  ci ricorda che l’Italia nonostante le lobbies dell’industria sporca NON E’ CERTO IL FANALINO DI CODA NELL’APPLICAZIONE DELLE “BUONE PRATICHE” A LIVELLO INTERNAZIONALE  SIA PER QUANTO RIGUARDA I RISULTATI ELEVATI RAGGIUNTI NELL’ORGANIZZAZIONE DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE E NELLE PREZIOSE PRATICHE DI COMPOSTAGGIO. Tutto questo fornisce ancora più forza e determinazione nell’impegno civile a favore del percorso verso rifiuti zero. Un percorso che ci AVVICINA AL FUTURO AL CONTRARIO DEGLI INCENERITORI CHE CE NE ALLONTANANO.Allora 10-100-1000 Capannori. 

LE PROSSIME TAPPE ITALIANE DEL PROFESSOR CONNETT. 

Paul Connett, instancabile “campaigner” di Rifiuti Zero sarà il 16 a Roma alla manifestazione organizzata dalla Rete Regionale Rifiuti del Lazio che lotta contro il gassificatore (e la mega discarica di Malagrotta) ed ora anche contro il Quarto inceneritore che la Giunta Marrazzo vuole realizzare. Poi trasferta a Pesaro-Ancona e in Umbria a Gualdo Cattaneo il 17-18-19. Quindio il 21 sarà a Biella e il 23 a Settimo Torinese. Il 25 a Milano e il 26 a Brescia. Il 28 a Pordenone e nel Friuli. Molto probabile una tappa anche in Campania visto il “doloso” perdurare della “emergenza rifiuti” che servirà a riproporre la “ricetta” proposta dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero per FAR PARTIRE DA SUBITO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA. E’ Infatti questa l’UNICA SOLUZIONE STRUTTURALE CHE PUO’ PERMETTERE DI FAR USCIRE LA GESTIONE DEI RIFIUTI DAL CIRCOLO VIZIOSO RIFIUTI-DISCARICHE- INCENERITORI- PROTESTE- ORDINE PUBBLICO- MILITARIZZAZIONE.Ricordiamo che i tour di Paul Connett avvengono sotto l’egida della Rete Nazionale Rifiuti Zero e grazie all’organizzazione di Ambiente e Futuro nonché in collaborazione con I Comitati e le Associazioni locali (spesso grazie ai MEET UP DI BEPPE GRILLO). Ricordiamo che le “slides” di Paul Connett possono essere scaricate da http://ambientefuturo.interfree.it  

A CAMPI BISENZIO, DOPO LA VITTORIA DEL NO ALL’INCENERITORE IL COMUNE ISTITUISCE COMMISSIONE TECNICA PER VALUTARE LE “BUONE PRATICHE ALTERNATIVE. 

Il Presidente della Provincia di Firenze Renzi e il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Toscana Erasmo D’Angelis ricorrendo ad una buona dose di MENZOGNE continuano a strepitare che il risultato popolare che nel referendum del 2 dicembre ha BOCCIATO l’inceneritore non servirà a nulla e che “ci vogliono i termovalorizzatori”. Ma è un FATTO che all’indomani delvoto referendario (ricordiamo: voluto dall’attuale sconfitto pro-sindaco Chini) il Consiglio Comunale ha approvato la nomina di una COMMISSIONE TECNICA che avrà il compito, anche con visite sul “campo”, di prendere visione delle “migliori pratiche” non solo riferite all’impiantistica a “freddo” ma anche relative a “buone pratiche”di  Riduzione, di RaccoltaDifferenziata, di tariffazione e di analisi merceologica del residuo. Il Consiglio accogliendo le proposte del COORDINAMENTO DEI COMITATI DELLA PIANA ha incaricato per questo una Commissione mista formata da BEPPE BANCHI di Medicina Democratica, da ROSSANO ERCOLINI di Ambiente e Futuro e dall’Ing. Lippo per parte del Comune.Nessuno si illude ma questo nuovo passaggio se ben giocato darà più forza alle ragioni dell’ALTERNATIVA e alla NECESSITA’ CHE LA REGIONE TOSCANA DIA FINALMENTE CORSO A QUEL FORUM PUBBLICO DA DUE ANNI UFFICIALMENTE ED INUTILMENTE INVOCATO DAI MOVIMENTI .  

CHE IL 2008 RAFFORZI LA MARCIA VERSO RIFIUTI ZERO! 

 Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi 

Commenti
E c'è chi sostiene che a Brescia non fanno differenziata..........
scritto da Alessandro, gennaio 03, 2008


Fonte:http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_03/napoli_rifiuti_richiamo_europa_97423484-b9cb-11dc-9ac8-0003ba99c667.shtml

NAPOLI — Alla signora Maria Veroli viene quasi da ridere. Emigrata da anni a Brescia, considera la raccolta differenziata un'abitudine, come lavarsi i denti dopo mangiato. Per questo ha preparato i suoi tre bravi sacchetti: uno per la carta, l'altro per la plastica, il terzo per gli scarti di frutta e verdura. Solo che in questi giorni è tornata dai parenti a San Giorgio a Cremano. E adesso si trova in via Manzoni, tra la vetrina di Gargiulo Fiori e quella di Don Pasquale Autoricambi. Davanti a lei un cumulo di rifiuti alto due metri e lungo 65 passi: sotto, giurano, ci sono due cassonetti. Alla signora Maria non resta che lanciare i tre sacchetti in cima al mucchio............
......... Anche l'Unione europea è preoccupata e minaccia sanzioni: «Seguiamo molto da vicino la situazione in Campania — dice il portavoce del commissario Ue all'Ambiente, Stavros Dimas — e nei prossimi giorni valuteremo se adottare nuove misure». A giugno Bruxelles aveva aperto una procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese per non avere seguito le indicazioni sullo smaltimenti dei rifiuti. Presto per l'Italia potrebbe arrivare una multa o la perdita di alcuni programmi di finanziamento.............
Dodici anni fa la Campania ha approvato un piano ambizioso persino per la Svizzera. Niente discariche, niente riciclaggio: tutti i rifiuti nei termovalorizzatori, in modo da produrre energia. Solo che i termovalorizzatori non sono stati fatti perché la gente ha paura e protesta. Non si sa più dove mettere le ecoballe, cioè i rifiuti trattati per essere bruciati, anche perché nel frattempo ci si è accorti che la qualità è pessima e nessuno li prende nemmeno all'estero.

GRAZIE DEL VOSTRO LAVORO COMITATI, QUESTI I VOSTRI RISULTATI
Cordiali saluti

non c'è peggior sordo...
scritto da mariangela, gennaio 03, 2008

interessante la descrizione del "piano ambizioso anche per le Svizzera" citato, confesso che la notizia in questi termini mi mancava. Incredibile come si voglia ancora una volta, su basi molto evidentemente razziste, far passare da "porci" incapaci di essere civili, i campani
Concordo con la signora Maria Veroli che il suo impegno quodidiano a dividere il materiali post consumo debba avere riconoscimento adeguato e una contropartita congrua, certo in Campania i vari governi che si sono succeduti negli anni hanno avuto persone che meritano di stare in galera, a vedere i risultati delle loro maleffatte e il comprovato nei fatti "parare il sacchetto" alla mafia. Ma non è che a Brescia l'impegno della signora Maria Veroli sia meglio ripagato. A Brescia non viene fatta raccolta differenziata (come in ogni città dove si delega questo alle mini discariche con le ruote ai bordi delle strade), nondimeno la percentuale del prodotto intercettato dai cassonetti di diverso colore, era prima del "termoutilizzatore" a buoni livelli (Firenze era alla preistoria) ma il mostro ha bisogno di materiali "tal quali" per ben funzionare e questo contrasta con una raccolta differenziata anche quella sporca e salvata solo dalla buona volontà della gente educata e informata, dei cassonetti. La signora Maria fa solo un mero esercizio di civiltà su cui ASM sghignazza.

---copio qualche nota proveniente da Brescia,
qualcosa che la stampa non pubblica ovviamente--

Premessa: Brescia ha l’aria più inquinata della Lombardia (e quindi d’Europa) da PM10,
prodotte per oltre il 50% da emissioni industriali (APAT, Qualità dell’ambiente urbano,III rapporto, Roma 2006) e i bresciani hanno già nel sangue una contaminazione da diossine superiore agli abitanti di Seveso (la popolazione esposta della zona Caffaro con 430 pg-Teq/gr di grasso contro 306 della zona A di Seveso, mentre 54 la generalità della popolazione di Brescia contro 51 della zona B a medio inquinamento di Seveso).
L’inceneritore è un impianto che emette PCB e diossine, ovviamente “al di sotto dei limiti di legge”, e una grande quantità di NOx, precursori delle PM2,5.

**Seconda come produzione pro capite di immondizia, Brescia (intesa come insieme di città e provincia) -
stando ai dati di giugno di quest'anno in possesso dei "Cittadini per il riciclaggio" - è agli ultimi posti tra le province lombarde impegnate nella raccolta differenziata, che è relegata a uno scarso 17 per cento sul totale dei rifiuti. "In realtà Asm e Comune", sostiene Ruzzenenti, "non hanno alcun interesse nella riduzione
della produzione pro capite, nel riciclo o nel riuso: i guadagni provenienti dalla raccolta dei rifiuti presso
gli altri comuni, dalla vendita dell'acqua calda, dell'energia elettrica e dagli incentivi statali non hanno infatti nulla da spartire con concetti come riduzione, riutilizzo e riciclo"**

"Il nodo - dicono "i cittadini per il riciclaggio" - è tutto qui: il problema di Asm e degli azionisti che da questa azienda vogliono trarre profitti è, innanzitutto, per quanto riguarda l'inceneritore, di poterlo alimentare
il più possibile con rifiuti urbani da smaltire, che fin dall'inizio, nel 1998, si aggiravano, per quanto riguarda Brescia, attorno alle 400mila tonnellate scarse. Per il resto Asm era ed è costretta a reperire rifiuti speciali
sul mercato extraprovinciale, rifiuti che a differenza degli urbani, non sono un utile (la tariffa imposta ai cittadini), ma un costo per la stessa Asm.

«Il punto critico per Asm, società quotata in borsa - spiega ancora Ruzzenenti - è proprio che il rifiuto da smaltire non debba assolutamente diminuire; mentre, al contrario, in una visione ambientalista questo dovrebbe essere fortemente abbattuto».




busy
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 02 gennaio 2008 )