Dal "Rapporto ambiente Istat"
Scritto da Redazione   
marted́ 28 agosto 2007

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...Nel 2005, i rifiuti urbani raccolti sono circa 32 milioni di tonnellate, pari a 540,5 kg per abitante. È il dato che emerge in tema di rifiuti dal rapporto ambiente dell’Istat.

....Sono 1.086 gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante, su un totale di oltre 4 milioni di imprese nell’industria e nel terziario che operano in Italia.

 

 

 

 

Rapporto ambiente Istat – L’italiano medio produce 540,5 kg di rifiuti l'anno

Roma, 27 agosto - Nel 2005, i rifiuti urbani raccolti sono circa 32 milioni di tonnellate, pari a 540,5 kg per abitante. È il dato che emerge in tema di rifiuti dal rapporto ambiente dell’Istat.
Gli ultimi dati disponibili, pubblicati dall'Apat, si riferiscono all'anno 2004 per i rifiuti speciali e all'anno 2005 per i rifiuti urbani. Dei circa 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani del 2005, il 24,3 per cento è stato raccolto in modo differenziato, con una predominanza delle tipologie della carta e dei rifiuti organici.
Sempre nel 2005 lo stoccaggio di rifiuti radioattivi in Italia risulta di circa 25.000 m3; non tutte le regioni dispongono di impianti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, delle sorgenti dismesse e del combustibile irraggiato. L'Emilia Romagna (con un'attività di oltre 1 milione e 300 mila tera bequerel), il Piemonte e la Basilicata (rispettivamente con 300 mila e 22 mila tera bequerel) sono, secondo l'Annuario Istat sull'ambiente - le regioni nelle quali si riscontra il maggior accumulo di materiali radioattivi.
Per quanto riguarda i rifiuti speciali, nel 2004 sono stati prodotti circa 62 milioni di tonnellate di cui l'8,6 per cento pericolosi. Nel corso dello stesso anno le forme di gestione cui si è fatto maggiormente ricorso sono state il recupero dei rifiuti speciali non pericolosi e lo smaltimento, in particolare con trattamenti fisico-chimici, dei rifiuti speciali pericolosi.

Rapporto ambiente Istat – 1.086 gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante

Roma, 27 agosto - Sono 1.086 gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante, su un totale di oltre 4 milioni di imprese nell’industria e nel terziario che operano in Italia. E’ il dato contenuto nell’Annuario delle statistiche ambientali dell'Istat, aggiornato al 7 febbraio 2007, e fornito dal ministero dell'Ambiente che raccoglie i dati attraverso un apposito inventario nazionale semestrale.
Gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante sono presenti soprattutto (con il 27,7 per cento del totale) nel settore chimico e petrolchimico. La percentuale più elevata di tali stabilimenti si rileva in Lombardia (23,6 per cento), la più bassa in Valle d'Aosta (0,4 per cento).
Nel 2005 i consumi di energia elettrica effettuati dall'industria italiana per l'attività di produzione sono stati di circa 154 miliardi di chilowattora: la quota più elevata di energia è consumata dall'industria manifatturiera di base con 71,7 miliardi di chilowattora e, specificatamente, dall'industria siderurgica (con un consumo che supera i 20 miliardi di chilowattora).

    
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Ultimo aggiornamento ( marted́ 28 agosto 2007 )