Intervento del "COMITATO NO! ALL’INCENERITORE DEL CALICE" sulla questione Montale
marted́ 07 agosto 2007

Quanto accaduto nell’inceneritore di Montale ha reso urgente e ineludibile la realizzazione di un'analisi epidemiologica e l'analisi sui terreni (tramite prelievi con il metodo del carotaggio, in particolare nelle frazioni: Stazione di Montale, San Piero, San Niccolò e Catena di Agliana e Oste di Montemurlo, che sono quelle che hanno sicuramente subito le maggiori ricadute delle emissioni, ormai trentennali) è importante (e concretamente possibile) che sia fatta entro il mese di settembre 2007

 

Quanto avvenuto ha evidenziato varie inadeguatezze e responsabilità:

1) è un fatto grave che Arpat si limiti a fare un solo controllo annuale sulle emissioni degli inceneritori  e(per propri limiti strutturali e per le procedure burocratiche), di norma dia i risultati dopo due mesi; 

2) è un fatto grave che il Cis, per fare le proprie analisi sulle emissioni(in parallelo con Arpat), abbia scelto un'azienda che da i risultati dopo quelli di Arpat e che non vengano resi pubblici;

3) è un fatto gravissimo che il Cis abbia affidato "la manutenzione semestrale sui rilevatori in continuo dei macroinquinanti" ad un azienda che, dopo aver individuato un guasto e sostituito componenti tecnici (6 giugno) aspetta un mese per comunicarlo al Cis(7 luglio): o questa versione dei fatti è destinata agli adulti che credono a babbo natale, oppure questa è una conferma sull'inadeguatezza del sistema di gestione adottata dal Cis(riconosciuta anche dall'Arpat) e quindi sono evidenti le responsabilità/incapacità dei dirigenti (Presidente e Direttore) del Cis.

 

Bene ha fatto la Procura della Repubblica ad aprire un’indagine conoscitiva per accertare le reali responsabilità. A nostro parere, questi fatti e le conseguenti responsabilità (che coinvolgono anche i Sindaci e la Provincia) sono tali da giustificare le dimissioni degli attuali dirigenti del Cis e la nomina di nuovi dirigenti (politici e tecnici) che siano in grado di attuare una svolta nella gestione del Cis stesso, nella trasparenza dei controlli e delle informazioni e anche nelle scelte: quanto avvenuto rende impossibile l'attuazione del progetto di potenziamento fino a 220T/G ed evidenzia la necessità di costruire le alternative di smaltimento di circa 150 T/G (tolte le ceneri) di rifiuti che erano stati affidati a questo impianto.

 

Alternative che non possono consistere nella costruzione di nuovi inceneritori che moltiplicherebbero le emissioni ed i danni alla salute e all'ambiente: è necessario che sia studiato un progetto (con il contributo anche degli  esperti delle Associazioni e dei Comitati rappresentativi dei cittadini)  finalizzato a specializzare il Cis Spa nei sistemi più avanzati e innovativi, soprattutto nella raccolta porta a porta e nelle migliori pratiche di riciclaggio e di sviluppo di un reale mercato di prodotti in materiale riciclato.

E’ necessario e urgente che queste nuove finalità siano recepite nel Piano sui rifiuti dell'Ato5, in modo che, finalmente siano destinate risorse adeguate (anche dalla Provincia di Pistoia) per contribuire alla realizzazione del 55% di raccolta differenziata e alla riduzione del 15% dei rifiuti, entro il 2010.

 

Il Comitato NO! all'inceneritore del Calice

Agliana, 6 agosto 2007

www.noinceneritorecalice.org

 
Commenti
legggerezzze
scritto da Alessandro, agosto 09, 2007

http://www.PetitionOnline.com/QUARESMA/petition.html


busy
Ultimo aggiornamento ( marted́ 07 agosto 2007 )