Assemblea a Montale PT: in 800 per dire NO all'inceneritore
mercoledì 01 agosto 2007
Ottocento per dire no
Rabbia e tanta preoccupazione

di GIACOMO BINI (La Nazione) OTTOCENTO persone in piazza Marconi a Stazione (Montale) per gridare che l'inceneritore non deve ripartire e che da questa crisi si deve uscire con una svolta verso la raccolta differenziata. All'assemblea di ieri sera (30 luglio ndr) convocata dal comitato contro l'inceneritore di Montale c'erano volti preoccupati e arrabbiati per i 75 giorni di esposizione alle diossine provocate dall'inceneritore, ma soprattutto c'era rabbia per il modo in cui è stata gestita la comunicazione dei dati sulle emissioni. Erano assenti i sindaci (sebbene formalmente invitati ndr) dei tre comuni proprietari dell'impianto.

Scroscianti applausi sono stati rivolti al presidente della commissione sanità della Regione Toscana Fabio Roggiolani quando ha definito l'inceneritore di Montale «un bidone che non possiamo più tollerare». «Sono venuto qui il 25 maggio — ha ricordato Roggiolani — e mi sono preso anche i rimproveri del sindaco, mentre con un gruppo di persone ci siamo fatti, purtroppo senza saperlo, i suffumigi di diossina sotto l'inceneritore. Qui il fatto gravissimo accaduto è che un'azienda pubblica ha nascosto la verità. Hanno trovato un filtro rotto ma non hanno bloccato l'attività e non hanno avvisato la popolazione. Mi auguro che la magistratura faccia chiarezza su tutto questo. Ma di chi dobbiamo fidarci più se un'azienda pubblica fa tutto nel silenzio sottraendosi al controllo della cittadinanza?». A QUESTE PAROLE c'è stato un boato di approvazione da parte della piazza. «E il vice presidente provinciale Giovanni Romiti continua a dire che va tutto bene — ha continuato Roggiolani —. Il fatto è che ci sono stati tre incidenti gravi su otto inceneritori in Toscana e che se ci fosse il controllo in continuo dei fumi chiuderebbero tutti per gran parte dell'anno. Questi impianti sono sostanzialmente fuori controllo dato che le diossine vengono rilevate formalmente ogni quattro mesi, ma di fatto una sola volta l'anno. E qui a Montale non si pensi di riaprire l'impianto prima di aver fatto l'esame del danno compiuto con le analisi dei terreni, lo studio dei venti, un'indagine epidemiologica seria e non vergognosa come quelli fatti finora».

 L'oncologa Patrizia Gentilini ha riferito che secondo suoi calcoli, da maggio fino al giorno della chiusura, l'inceneritore di Montale ha emesso 4milioni di dosi massime giornaliere di diossina. Il limite di legge di emissioni (pari a 0,1 nanogrammi) superato di 6 volte dall'inceneritore di Montale corrisponde a due terzi della dose massima giornaliera.

ANNA MARIA CELESTI , vicepresidente della commissione regionale sanità ha chiesto che i soldi previsti per l'ampliamento dell'impianto vengano utilizzati per la sua effettiva messa in sicurezza e si è domandata, in caso di riapertura dell'inceneritore, chi dovrebbero essere i garanti della salute.

 E' intervenuto anche Emiliano Fregnan di Rifondazione comunista di Montale il quale ha letto un documento della segreteria politica del suo partito, sottoscritto anche dall'assessore all'ambiente di Montale Daniela Accorgi, in cui si chiedono le dimissioni del presidente del Cis Giorgio Tibo come prima di una serie di condizioni per rimanere in giunta comunale. LE ALTRE CONDIZIONI di Rifondazione sono: l'accertamento in tempi rapidi delle responsabilità tecniche e gestionali del fatto accaduto, l'istituzione di una consulta per l'ambiente, la revisione di un consiglio di amministrazione «espressione delle varie componenti delle maggioranze consiliari», la trasparenze nelle comunicazioni ai cittadini sui rilievi all'impianto, un tavolo tecnico con l'Arpat e l'Asl per redigere un programma di controlli ambientali, un programma di raccolta differenziata spinta in tempi brevi e certi.

Intanto, oggi alle 17 comincia il presidio organizzato dai comitati popolari davanti all'inceneritore, mentre in serata (ore 21) alla Badia di Montale è in programma una riunione congiunta delle commissioni consiliari comunali ambiente e sanità per discutere sull'inceneritore.

Commenti
Il consiglio comunale di Montemurlo ignora la questione dell'inceneritore
scritto da redazione, agosto 01, 2007

di pratoblog
martedì 31 luglio 2007
(...)Stranamente, nessuna menzione è invece stata fatta dal Consiglio (del 30 luglio ndr)in merito alla problematica e attualissima questione dell'inceneritore di Montale, a dispetto della sua stretta prossimità con il territorio del comune di Montemurlo e in particolare con la frazione di Oste.
(quanto sta a cuore la salute dei cittadini ai nostri eletti ? ndr)




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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 01 agosto 2007 )