Diossina a Montale PT: subito l'analisi dei terreni, perchè la Provincia di Pistoia si oppone?
lunedì 30 luglio 2007
Ho letto la "Comunicazione, del Presidente Gianfranco Venturi e della Giunta Provinciale di Pistoia, in merito alla temporanea chiusura del termovalorizzatore di Montale" e ne ho ricavato almeno tre preoccupazioni:
1) La sequenza delle date:
- l'Arpat ha fatto il prelievo di un campione di fumi il 3 maggio ed ha comunicato i risultati il 17 luglio: quindi, per avere i risultati, sono passati 75 giorni, talmente tanti che anche Venturi ha riconosciuto la necessità di fare "analisi più frequenti in futuro" e di "individuare un sito Web nel quale rendere noti i dati delle emissioni in tempo reale"....
 
- Il 6 giugno "a seguito di un intervento di manutenzione ordinaria effettuato sulle apparecchiature di monitoraggio" è stata riscontrata una anomalia nel sistema di deumidificazione..." ed è stata subito riparata: quindi, se fosse stata questa la causa di quelle emissioni di diossina e furani superiori 6 volte ai limiti di legge, queste emissioni sono durate sicuramente più di un mese (probabilmente diversi mesi e sono continuate anche dopo la riparazione del guasto, visto che le nuove analisi fatte dall'Arpat - su un prelievo fatto il 24 luglio - ha confermato l'emissione di diossine in quantità tre volte superiori ai limiti di legge, quindi quella riparazione non ha risolto il problema).
- "Ricevuta l'informazione di tale anomalia, la società Cis Spa ha comunicato alla Provincia e all'Arpat, in data 11 luglio, che era stata riscontrata la problematica....": quindi 35 giorni dopo.
 Con questa sequenza di fatti, appare chiaro perchè Roberto Gori, Direttore di Arpat Toscana, alla domanda "Per voi l'impianto di Montale non è stato gestito in modo corretto", risponde "I fatti parlano da soli" .... "La normativa dispone che il gestore tenga sotto controllo il sistema e prescrive la comunicazione tempestiva".
Dopo questi fatti è incredibile che, Venturi e la Giunta Provinciale, alla fine della comunicazione, dichiarino "Vogliamo rendere costantemente trasparente e controllabile ogni elemento di un impianto che appartiene alla collettività.... e che deve essere vissuto con fiducia dalla collettività intera": dalla sequenza di queste date, sembra del tutto chiaro che, fin'ora, il sistema di monitoraggio e il comportamento dei dirigenti del Cis è stato esattamente il contrario; per averne ulteriore conferma, basta leggere le risposte di Giorgio Tibo (Presidente del Cis) all'intervista su La Nazione del 27 luglio, talmente reticenti che, i primi che dovrebbero chiederne le dimissioni(di Tibo e di tutti i dirigenti, politici e tecnici, del Cis),  dovrebbero essere i Sindaci dei tre Comuni proprietari del Cis, per i fatti accaduti e perchè questi dirigenti dimostrano di non aver tratto nessun insegnamento da questi fatti e di voler continuare nella reticenza che c'è stata fin'ora.
2) Venturi e la sua Giunta hanno dichiarato anche che rifiutano l'analisi dei terreni, motivando questo rifiuto con motivazioni assurdeè un'analisi "particolarmente complessa", "di scarsa utilità" e "fuorviante", perchè "le diossine si formano in tutti i processi di combustione.... industriali, civili o anche quando sia bruciata legna o rifiuti vegetali" e quindi queste analisi fornirebbero "risultati non correlabili con le emissioni del termovalorizzatore".
Mi sembra una dichiarazione particolarmente grave(in aperta contraddizione con gli impegni assunti nella mozione approvata dal Consiglio Provinciale nel mese di giugno 2007, per attivare "un percorso di monitoraggio sanitario dell'impianto di Montale"), perchè minimizza le conseguenze sul territorio provocate da quasi trenta anni di emissioni di un inceneritore che ha bruciato oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti (e, nei primi 15/20 anni, senza un sistema di filtri che avesse una certa efficacia): se, dalle analisi sui terreni (in particolare nella zona sud di Montale, ad Agliana e ad Oste) dovessero emergere quantità preoccupanti di diossine e di metalli pericolosi, sembra ovvio (ad ogni persona con un minimo di buon senso e che non vuole nascondere la realtà) che l'inceneritore (pur non essendo l'unica causa) non è certo una causa secondaria e quindi sarebbe doveroso evitare il potenziamento da 150 a 220 T/G(reso molto difficile e oneroso anche dal fatto che la Legge Finanziaria 2007 nega all'impianto di Montale le entrate derivanti dai cosiddetti "certificati verdi"), per arrivare al più presto alla chiusura definitiva.
Anche Daniela Belliti, Segretaria della Federazione Ds di Pistoia, ha dichiarato che "E' necessario attivare tutti gli strumenti utili per conoscere la situazione ambientale dell'area": questo, a mio parere, significa che Venturi, la sua Giunta ed i Comuni, devono accettare la richiesta di fare l'analisi sui terreni nel cerchio di almeno un Km intorno all'inceneritore; inoltre, in attesa dei risultati, mi sembra che un minimo di senso della responsabilità dovrebbe consigliare i Sindaci ad emettere ordinanze che - almeno per precauzione - vietano(o sconsigliano) di consumare frutta e verdura prodotta nel raggio di un Km intorno all'inceneritore
3) Venturi e la sua Giunta ribadisce "l'efficacia della programmazione Provinciale in materia di rifiuti"  e gli accordi sottoscritti il 31 gennaio nel Protocollo d'intesa con le province di Prato e Firenze e con la Regione: ma, in realtà il Piano Rifiuti dell'Ato 5 non ha recepito i due obbiettivi fondamentali scritti in quel Protocollo d'intesa, cioè quello di portare la raccolta differenziata al 55% e di ridurre del 15% la quantità dei rifiuti.
Inoltre, la Provincia di Pistoia, nel proprio Bilancio Preventivo per il 2007, non mi risulta che abbia stanziato proprie risorse finanziarie (come fanno altre Province) per contribuire al raggiungimento di questi obbiettivi.
Ecco perchè, a mio parere, ha ragione Monica Sgherri quando dice che sarebbe importante indirizzare la protesta popolare anche verso le Province, per chiedere impegni seri e concreti per una diversa politica sui rifiuti, che realizzi davvero il 55% di raccolta differenziata di qualità e la riduzione della quantità dei rifiutientro il 2010.
Infine, mi sembra una novità da valorizzare, le domande fatte da Vincenzo Palmieri (Segretario del Pdci di Quarrata):
"Perchè costruire nuovi inceneritori nell'area Firenze Prato Pistoia ?
Perchè non specializzare la nostra azienda pubblica Cis nei sistemi più avanzati e innovativi, compresa la raccolta porta a porta ?
Perchè non trasformare il nostro consorzio in polo industriale e tecnologico di riferimento per le migliori pratiche di raccolta e riciclaggio ?
Perchè non contribuire allo sviluppo di un reale mercato di prodotti in materiale riciclato ?".
Sono domande che, immagino, sono condivise anche da Prc e Verdi e che, per trovare risposte positive, è necessario farle capire anche a Ds e Margherita, dove ci sono le maggiori resistenze conservatrici che impediscono l'emergere della volontà politica che è necessaria per dare risposte positive a quelle domande.
Giuliano.
Commenti
Analisi dei terreni
scritto da ORFEO, agosto 02, 2007

Leggendo che non esiste volontà politica di effettuare l'analisi dei terreni corcostanti l'inceneritore di Montale - dopo tutto quello che è successo - mi sembra che le persone che... NOI ... eleggiamo per rappresentarci e per tutelarci facciamo esattamente il contrario.
Sono convinto che nonostante tutte le nostre proteste l'ampliamento dell'inceneritore andrà avanti e mi chiedo perchè non vogliono effettuare le analisi.
Hanno forse paura che emergano valori di diossina superiori ai limiti di Legge che impediscano poi addirittura la riapertura dell'inceneritore??
Io credo che il comitato dovrebbe portare avanti con forza in ogni modo lecito questa richiesta.
In alternativa potremmo autotassarci per far effettuare questi esami ad un laboratorio privato e successivamente scalare il costo sostenuto detraendolo dall'ICI che paghiamo al Comune per le nostre case che si svalutano ogni giorno di più.
Orfeo

Non far gli esami sulla diossina vuol dire tapparsi gli occhi
scritto da Damiano, agosto 03, 2007

Secondo il rettore dell'universita' di Siena Focardi la diossina e' una delle sostanze piu' tossiche al mondo. Non fare gli esami sui terreni vuol dire tapparsi gli occhi ! http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_docman&task=cat_view&Itemid=&gid=21&orderby=dmdate_published&ascdesc=DESC


busy
Ultimo aggiornamento ( lunedì 30 luglio 2007 )