Polemiche sull'Inceneritore di Montale: ARPAT risponde
giovedì 26 luglio 2007

Analisi ARPAT presso l’inceneritore di Montale

Con riferimento a quanto riportato da alcuni quotidiani in merito a presunti ritardi nella diffusione dei dati relativi alle misure effettuate alle emissioni dell’inceneritore di Montale si rileva quanto segue:

- come previsto dal programma annuale di attività di ARPAT approvato dal Consiglio Regionale della Toscana e pubblicato sul BURT n. 26 del 27/06/2007, anche “nel corso del 2007 continuerà ad essere garantito, ed implementato, il piano di controllo degli impianti di incenerimento secondo le linee di indirizzo e con le frequenze definite nel corso del 2006 (frequenza annuale), ove troveranno spazio anche le attività mirate a valorizzare gli autocontrolli dei gestori assicurati sia attraverso i sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni, per una loro corretta gestione secondo procedure condivise, sia da rilevamenti manuali. Tra questi particolare attenzione sarà dedicata alla “validazione” del processo di determinazione dei microinquinanti organici”;

- in attuazione di quanto sopra, a garanzia del rispetto dei limiti (e in particolare di quello delle diossine) ARPAT esegue il controllo annuale in parallelo con il soggetto incaricato dal gestore;

- l’esito di tale controllo permette di validare (o meno) le attività di misura e di gestione effettuate e documentate dal titolare dell’impianto;

- le analisi relative all’impianto di Montale vengono eseguite dal laboratorio di analisi dei microinquinanti del Dipartimento di Firenze, che esegue tutte le determinazioni analitiche di microinquinanti a supporto delle attività di controllo dell’Agenzia nella Toscana centro meridionale (Province di Siena, Arezzo, Firenze, Prato, Pistoia);

- i tempi medi di laboratorio per l'analisi di un campione prelevato alle emissioni per ladeterminazione di microinquinanti organici (IPA, Diossine e PCB) sono di circa 2 settimane (a questi vanno poi aggiunti i tempi amministrativi di registrazione e trasmissione ufficiale dei risultati);

- è quasi superfluo precisare che all’atto del prelievo gli operatori non sono in grado di conoscere quale sarà l’esito delle analisi che, tra l’altro, devono determinare la presenza e la quantità di alcune centinaia di sostanze diverse (congeneri) per poi arrivare a calcolare il valore finale sintetico in ng I-TEQ da confrontare con il valore di riferimento (0,1 ng I-TEQ).

- la durata delle analisi in oggetto si è protratta rispetto al tempo medio in quanto nei mesi di Maggio e Giugno sono intervenuti più eventi che hanno inciso sull'attività ordinaria (consistente in determinazioni delle stesse sostanze su campioni di tutte le matrici ambientali e sanitarie per una quantità complessiva di circa 500 campioni/anno), ovvero: completamento attività di analisi dei campioni prelevati ad aprile alle emissioni di un altro inceneritore, preparazione ed esecuzione della visita ispettiva per il mantenimento dell’accreditamento delle prove da parte di ORL/ISS (avvenuta il 5 e 6 giugno), istruttoria e sopralluogo per organizzazione del controllo in una ditta di produzione laterizi di Siena per la verifica sulla presenza di diossine nelle emissioni (intorno alla metà di giugno), analisi urgenti per terreni e suoli nell’ambito di procedimenti di bonifica, due incendi (a Signa e a Firenze) e, in aggiunta, un fermo tecnico della strumentazione nella settimana a cavallo tra giugno e luglio;

- le analisi dei campioni prelevati all’inceneritore di Montale non presentavano al momento del loro ingresso in laboratorio, apparenti caratteristiche di urgenza in quanto le precedenti verifiche avevano avuto esito positivo e non si erano ricevute segnalazioni di malfunzionamento o richieste di urgenza; In sintesi il laboratorio microinquinanti si trova ad eseguire una moltitudine di determinazioni a supporto del sistema pubblico di controllo, sulla base delle risorse disponibili, delle numerose e concomitanti richieste che riceve, spesso a seguito di eventi non prevedibili. Sebbene ARPAT sia più che convinta che la sua attività è tanto più efficace quanto più è tempestiva, considerate le risorse effettivamente disponibili, ritiene di avere svolto adeguatamente il proprio compito ovvero di aver verificato l’inadeguatezza del sistema di gestione adottato dal gestore. Il gestore peraltro, al momento, non risulta avere ancora prodotto i dati relativi alle misure effettuate assieme ai tecnici di ARPAT.

Si rileva infine che, non appena avuta certezza del superamento del limite (16 luglio), il Dipartimento ARPAT di Pistoia ha provveduto ad informare il Comune, la Provincia, l’Azienda sanitaria (17 luglio) e l’Autorità Giudiziaria (18 luglio).

Mercoledì 25/07/07

Autore: Dipartimento Provinciale ARPAT di Pistoia

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Ultimo aggiornamento ( giovedì 26 luglio 2007 )