il pro-sindaco di Campi Chini tende la mano al comitato referendario
luned́ 23 luglio 2007

“Siamo disponibili a collaborare con il Comune per l’organizzazione e la gestione del referendum sull’inceneritore nella Piana ma il referendum è, e resta, un’iniziativa del Comitato referendario che non ci faremo scippare da nessuno”.

 Il presidente del Comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana Franco Galli risponde in termini netti al pro-sindaco di Campi Bisenzio Adriano Chini che nei giorni scorsi aveva manifestato la volontà di promuovere, con il comitato, la consultazione referendaria: “Noi andremo comunque avanti con le date del 10 e 11 novembre che abbiamo previsto per il referendum autogestito- continua Galli. Ricordo a Chini che il comitato, da sempre, si è mosso per poter ottenere un referendum istituzionale e che se siamo arrivati a prospettare una consultazione autogestita è perché le istituzioni ci hanno negato la possibilità di arrivare a un referendum ufficiale”.

Galli spiega anche di avere deciso di rispondere attraverso i mezzi di informazione a Chini perché mai “in questi giorni il pro-sindaco si è fatto vivo con una telefonata o una richiesta di colloquio con il presidente del comitato o con altri rappresentanti dell’associazione. Dato che il suo invito è arrivato sui giornali rispondiamo sui giornali”. Se, a detta di Galli “con l’aiuto dell’amministrazione comunale sarà possibile avere un maggior numero di votanti, anche quelli favorevoli all’impianto, questo sarà un risultato positivo per il comitato. Non abbiamo assolutamente paura del confronto e l’obiettivo che da sempre ci siamo posti è quello di far esprimere i cittadini su questo tema. Se la maggioranza delle persone che si esprimeranno nel referendum sarà favorevole all’inceneritore ne prenderemo atto, come deve avvenire in democrazia: ci chiediamo se anche Chini farà lo stesso se la maggioranza dei cittadini di Campi dovesse essere per il no.

 Fra l’altro ricordiamo che l’attuale pro-sindaco è stato fra i maggiori promotori, se non il maggiore, dell’inceneritore nella Piana al momento del lancio della prima ipotesi per il sito di Osmannoro 2000”. Per quanto riguarda la dichiarazione di Chini che già nel 2001 avrebbe voluto promuovere un referendum sul termovalorizzatore prospettato nell’area della Piana Galli commenta che “se la cosa è vera avrebbe accumulato sei anni di colpevole ritardo visto che nel 2001 era pienamente nella carica di primo cittadino di Campi. Chini dice anche che non ci sono stati confronti pubblici fra le varie posizioni sull’impianto ma la colpa va ascritta alle istituzioni che da sempre hanno voluto evitare la discussione pubblica con i cittadini sull’argomento. Per noi comunque l’uscita di Chini rappresenta un successo, anzi solo uno dei futuri successi del comitato”.

Galli ricorda infine come recenti avvenimenti quali la chiusura dell’inceneritore di Montale e gli avvisi di garanzia agli amministratori della Piana per il superamento dei limiti di inquinamento rappresentino ulteriori segnali della pericolosità, in un contesto già altamente inquinato, di un impianto per l’incenerimento dei rifiuti. “Quello che ci preoccupa ulteriormente poi- conclude Galli- è che la stessa società che si deve occupare di raccolta differenziata e porta a porta poi abbia nel proprio piano industriale la realizzazione e gestione dell’impianto di Case Passerini”.

Nove da Firenze 23 luglio 2007

Commenti
Il sindaco non eletto , impedisce al comitato referendario di intervenire!
scritto da Nove da Firenze, luglio 24, 2007

Campi Bisenzio 24 luglio 2007- “Se questo è il segnale della volontà di collaborare davvero non si parte con il piede giusto”. Il presidente del Comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana Franco Galli denuncia il fatto che ai rappresentanti dell’associazione è stato impedito di intervenire nell’ambito del primo incontro pubblico organizzato dal pro-sindaco di Campi Bisenzio Adriano Chini, lunedì 23 luglio alle 21,30, nella Sala consiliare “Sandro Pertini”. “Nell’invito- spiega Galli- non si faceva alcun riferimento al fatto che le associazioni dovessero essere iscritte all’albo comunale: fra l’altro il comitato non ha mai richiesto l’iscrizione perché, come abbiamo sempre detto, siamo una associazione temporanea che si scioglierà al momento in cui sarà effettuato il referendum e perché, da statuto, ci finanziamo solo con le contribuzioni dei soci senza usufruire di alcun contributo pubblico. Comunque lunedì, dopo l’introduzione dell’assessore con delega ai rapporti con le associazioni Emiliano Fossi che aveva parlato dell’inceneritore come uno dei temi fondamentali in questo momento per Campi assieme al capitolo dell’urbanistica, ho chiesto la parola dicendo che eravamo presenti come comitato e domandando se avevamo titolo a rimanere e a esprimerci. Il pro-sindaco Chini ci ha detto testualmente che ormai, visto che eravamo presenti, potevamo restare ad ascoltare facendo chiaramente intendere però di non essere né graditi né autorizzati ad intervenire: a questo punto ci siamo alzati ed abbiamo abbandonato la sala”.
Dopo l’episodio il Comitato referendario intende protestare vivacemente contro l’atteggiamento di Chini: “E’ questa- sottolinea infatti Galli- la democrazia di Chini che, fra l’altro, ha assunto le funzioni di sindaco senza essere stato eletto dal popolo? Faccio infatti rilevare come Adriano Chini sia l’unico primo cittadino che ha svolto la funzione di sindaco con tre tipi di elezioni diverse: la prima volta scelto dal partito e votato dal popolo, la seconda e la terza eletto direttamente dalla cittadinanza, adesso nominato dal partito senza nessuna elezione popolare, forse la prossima sarà per chiamata divina. Il comitato non aveva diritto a esprimersi più di tante altre associazioni presenti visto che uno dei temi in discussione era proprio l’inceneritore contro cui si sta battendo da mesi? Fra l’altro era stato lo stesso Chini, attraverso i giornali, a spiegare che avrebbe voluto collaborare con il Comitato per il referendum: se questo è l’inizio davvero non so come questa collaborazione potrà concretizzarsi. Sembra che gli annunci di Chini siano stati davvero solo di facciata. Lascio comunque a tutti i cittadini di Campi ogni commento su quanto accaduto”.
Il presidente del comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana ribadisce anche che il comitato proseguirà comunque nella sua attività volta ad organizzare il referendum autogestito sull’inceneritore nella Piana i prossimi 10 e 11 novembre e che l’associazione continua a essere disponibile ad una collaborazione con l’amministrazione comunale fondata però “su basi molto diverse da quelle emerse nel corso dell’assemblea del 23 luglio scorso”.

nove da Firenze 24 luglio 2007


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Ultimo aggiornamento ( luned́ 23 luglio 2007 )