Inquina pių il traffico o gli inceneritori ?
mercoledė 18 luglio 2007

Pubblichiamo la risposta che il dr. Federico Valerio ha inviato oggi all'On.- Ermete Realacci in merito alla sua affermazione che inquina più il traffico autoveicolare dei termovalorizzatori.

"Onorevole Realacci sono il direttore del Servizio di Chimica Ambientale dell'Istituto Tumori di Genova (www.istge.it) e oggetto dei nostri studi è la prevenzione primaria dei tumori indotti dall'esposizione a sostanze cancerogene. Da una decina di anni studiamo il ruolo delle gestioni dei Materiali Post Consumo su questo fenomeno, dando consulenza a diverse amministrazioni locali attente a questa problematica. Abbiamo avuto notizia che in una sua recente intervista avrebbe dichiarato che i termovalorizzatori inquinano meno del traffico.

Se questa informazione è veritiera, mi dispiace informarla che questa sua dichiarazione è priva di fondamento scientifico. Nel rapporto finale dell'inventario europeo delle emissioni in atmosfera di diossine, studio commissionato dalla Unione Europea e pubblicato nel 2004 su Chemosphere ( volume 54, pag 1319-1327) si evince che la stima più bassa relativa alla quantità di diossine emesse nei paesi della Unione Europea nel 2005 dagli inceneritori per rifiuti urbani ed ospedalieri è di 229 grammi (I-TEQ) mentre la quantità di diossine emesse dal traffico è di soli 41 grammi (I-TEQ). Peraltro il confronto tra inquinamento da traffico e da termovalorizzazione dei rifiuti è metodologicamente scorretto, in quanto gli insiemi che si vuole confrontare non sono omogenei. L'unico confronto corretto è quello delle emissioni inquinanti dei diversi sistemi di gestione dei Materiali Post Consumo e in questo caso tutte le stime concordano: a parità di quantità di materiali, il riciclo e ovviamente la riduzione, hanno impatti ambientali nettamente inferiori a quelli della termovalorizzazione e anche il risparmio energetico è più favorevole al riciclo e alla riduzione. Per quanto riguarda i possibili trattamenti di inertizzazione della frazione residuale al riciclo il confronto degli impatti ambientale è nettamente a favore dei sistemi di Trattamento Meccanico Biologico. Nella relazione che le allego troverà alcuni dati a riguardo, tratti dallo studio commissionatoci dalla Provincia di Savona per supportare le sue scelte in fase di revisione del Piano di Gestione di Rifiuti, revisione che aveva individuato come parametro prioritario il minor impatto ambientale. Anche in base ai nostri studi, la scelta della Provincia di Savona è stata quella di ridurre drasticamente la produzione di rifiuti, a partire dalla promozione diffusa del compostaggio domestico, e passare al sistema di raccolta porta a porta, unico sistema in grado di garantire raccolte differenziate di qualità comprese tra il 50 (min) e l' 80% (max). Per quanto riguarda il trattamento della frazione residuale, la Provincia di Savona ha deciso di sostituire la Termovalorizzazione con sistemi Meccanico Biologici. Le nostre stime hanno valutato che il nuovo Piano a "freddo", rispetto al precedente piano a "Caldo", farà risparmiare 80 tonnellate all'anno di inquinanti atmosferici. Una volta attuato, il nuovo Piano di Gestione dei Materiali Post Consumo sarà l'ennessimo contributo del nostro Istituto alla Prevenzione Primaria dei tumore e delle numerose malattie associate all'inquinamento atmosferico.

A sua disposizione

 dr. Federico Valerio

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