Piccoli comportamenti virtuosi crescono
Scritto da msirca   
martedì 10 luglio 2007

http://www.e-gazette.it:80/index.asp?npu=116 

imballaggi

L’omino coi baffi s’impegna nella raccolta dell’alluminio

 

Milano, 9 luglio – Il gruppo Bialetti si è impegnato a pagare una sanzione a Legambiente se non rispetterà l'impegno di incrementare il recupero di alluminio per la produzione di caffettiere, riducendo nel contempo l'uso di polietilene per l'imballaggio. Lo si apprende da una nota. Il gruppo Bialetti prevede infatti di investire 120mila euro entro il 31 dicembre 2008 per installare un nuovo sistema di aspirazione dei fumi - posto sui forni fusori - che consentirà di incrementare del 25%, pari a circa 35 tonnellate l'anno, il riciclaggio di alluminio e di investirne altri 25mila nella linea di imballaggio, per ridurre del 50% (circa 7,5 tonnellate l'anno) l'uso di polietilene. Se a scadenza del contratto il gruppo Bialetti Industrie risultasse inadempiente - spiega la nota - Legambiente, sollecitata da chiunque, potrà chiedere di versare una penale pari alla differenza tra quanto promesso di investire e quanto effettivamente investito. “D'ora in avanti - ha spiegato Alberto Piantoni, amministratore delegato di Bialetti - il nostro modo di operare verrà permeato dall'individuazione di aree di miglioramento e di regolamentazione, con un contratto specifico e dedicato, che ne quantifichi i percorsi, i tempi, gli investimenti e le penalità, a cui ci assoggetteremo nel rispetto del territorio e dell'ambiente e soprattutto in linea con la filosofia di responsabilità del Gruppo”. Quanto a Legambiente, il direttore generale Francesco Ferrante ha spiegato che l'organizzazione firma il contratto “in rappresentanza degli italiani che volessero chiedere conto all'azienda di una promessa non mantenuta”. “Non intendiamo trasformarci in enti certificatori - ha aggiunto - né vorremmo che questo impegno venisse scambiato per una certificazione: vogliamo essere al contrario testimoni dell'inizio di un percorso di responsabilità sociale d'impresa”. 
Commenti
chi, D'Alema?
scritto da **, luglio 11, 2007

premesso che immagino, spero sbagliando, D'Alema comodone come Prodi che a Trento a un banchino di Nimby trentino ebbe a rispondere ai volontari che gli chiedevano di impegnarsi per un governo vero dei cosiddetti rifiuti "ma signora, mi dica lei dove li mettiamo...", come il più sprovveduto dei cittadini, trovo interessante il percorso di questo altro omino coi baffi. tortuoso il meccanismo ma esplicita la volontà, pare, di sottostare al vaglio di cittadini interessati al controllo. spero sia davvero un comportamento virtuoso anche se condizionato a non fare brutte figure, e che sia di buon esempio a quelli che credono spetti sempre a altri di fare qualcosa e mai a se stessi in prima persona.

ehm... sarà davvero da controllare se mantengono la promessa fatta a Legambiente....
scritto da **, agosto 16, 2007

Consumatori: http://salvadanaio.economia.alice.it/risparmio/soldi_e_finanza/
a cura di ALTROCONSUMO,
L'omino Bialetti si quota in borsa, ma se la ride sotto i baffi. Altroconsumo scrive alla Consob: il prospetto informativo, approvato dall'organismo di controllo, contiene un serio errore

La reale situazione economico-patrimoniale della Bialetti industrie spa, descritta nel prospetto informativo che accompagna la sua quotazione in Borsa, non è veritiera, perché nel rapporto prezzo-utili c'è un errore. Che favorisce l'azienda nel confronto con le società comparabili e concorrenti. Il prospetto è passato per le mani di Unicredit, Borsa Italiana e Consob, senza che nessuno si accorgesse della "svista".
Altroconsumo, grazie ai tecnici di Soldi Sette, ha individuato l'errore, spulciando le 386 pagine con cui l'omino coi baffi si presenta ai risparmiatori, e lo ha segnalato a Lamberto Cardia, presidente Consob.
Dov'è l'arcano? Nel calcolo del rapporto prezzo-utili, il prezzo d'offerta è quello di oggi, rapportato all'utile per azione dello scorso anno. Nel frattempo, l'azienda ha però frazionato le sue azioni, e dunque un titolo del 2006 corrisponde a quattro di oggi. Il confronto resta dunque fuorviante.
Altroconsumo chiede all'organismo di controllo che sia fatta rettificare il prima possibile l'informazione, per tutelare i risparmiatori interessati all'offerta.
Se non vi fossero i tempi tecnici, la Consob dovrà provvedere alla sospensione in via cautelare della sollecitazione all'investimento.



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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 02 aprile 2008 )