Parlamento: la volta buona per cancellare davvero la truffa dei certificati verdi?
luned́ 02 luglio 2007
Forse già da martedì in Senato sarà possibile ripristinare il testo originario modificato con un colpo di mano al momento della votazione della finanziaria. In particolare pur permanendo i certificati verdi agli impianti esistenti (norma che continua a contrastare con la direttiva europea) questi non potrebbero andare agli impianti che attualmente non sono operativi. Ci auguriamo vivamente che almeno questo risultato venga raggiunto per porre almeno in parte rimedio ad UNA TRUFFA MILIARDARIA AVVENUTA A SPESE DEI CONTRIBUENTI E VOLUTA ( A FAVORE DI PETROLIERI E DELLE LOBBIES INCENERITORISTE) DA UN VASTO E POTENTE PARTITO TRASVERSALE.
Se anche questa volta il Parlamento non saprà ( o non vorrà) dare una risposta DIGNITOSA INEVITABILMENTE PARTIRANNO INIZIATIVE DI DISOBBEDIENZA FISCALE. Nel contempo la RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO continua a mantenere alta la vigilanza sulle evoluzioni giuridiche in corso in materia di certificati verdi alla combustione delle biomasse attualmente non ancora “normata” in materia di individuazione dei rifiuti da  indicare incentivabili e per la definizione dei criteri incentivanti. Ciò in conseguenza dell’abrogazione avvenuta in sede di legge finanziaria 2007 dei commi 1-3-4 dell’articolo 17 del DLGS 387/03. Il nostro obiettivo in questo senso continua ad essere la legge tedesca che sostanzialmente non riconosce incentivi nemmeno alla combustione della parte biodegradabile dei rifiuti (come previsto invece dalla direttiva 77/2001) vedi “i drivers per il recupero energetico in Europa” a cura di Enzo Favoino su http://ambientefuturo.interfree.it  
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Ultimo aggiornamento ( luned́ 02 luglio 2007 )