Per l'ambiente tutti siamo responsabili, i medici lo sono 2 volte!
Scritto da msirca   
mercoledì 06 giugno 2007

Lettera ai colleghi, dai medici per l'ambiente.

Il pretesto è l'inceneritore e la centrale elettrica a combustibili fossili che alcuni trogloditi vogliono costruire a Testi, ma le considerazioni e le analisi hanno valore per ogni situazione (ndrmsirca)

Caro Collega,

FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri) e

ISDE ITALIA(Associazione dei Medici per l'Ambiente),

hanno recentemente presentato il "Documento Ambiente" (www.isde.it oppure www.arpat.toscana.it/news) per coinvolgere la classe medica in un programma volto ad affermare il ruolo e la responsabilità della categoria medica nella tutela dell'ambiente per il diritto alla salute.
La dimostrazione che molti processi patologici trovano una loro etiopatogenesi in cause ambientali, quali l'accumulo di inquinanti nell'aria, nell'acqua,nel suolo e nel cibo e l'esistenza su scala mondiale di gravi ed  irreversibili dissesti ambientali, hanno sollecitato una crescente attenzione verso questi temi.
Per questo nel nuovo codice di deontologia medica è stato introdotto un apposito articolo,il numero 5, che recita"Il medico è tenuto a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini(...) Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione,di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva".
L'inquinamento dell'aria,continua il Documento Ambiente, è determinato"dalla mobilità motorizzata ,dai sistemi di riscaldamento e dalle immissioni in atmosfera di sostanze chimiche da parte di insediamenti produttivi e dagli inceneritori (...) anche le emissioni di gas serra,di origine antropica,sono cresciute e l'effetto serra è certamente una delle cause del cambiamento climatico".
Quindi gli obbiettivi primari,anche secondo le direttive CEE, sono di evitare o ridurre al minimo le emissioni nell'atmosfera.
Nel territorio del Chianti,a Testi,è stata presa una decisione politica che di fatto ignora queste disposizioni perchè vuole impiantare accanto al cementificio Sacci,ed al gassificatore,una centrale elettrica a combustibili fossili ed un inceneritore,che sicuramente produrranno un notevole peggioramento della qualità dell'aria oltre ad inquinare i suoli ,le acque.
Esistono concrete soluzioni alternative, senza pericolo per la salute dell'uomo e senza pregiudizio per l'ambiente,sia per recuperare e smaltire i rifiuti ,rappresentate  dalla riduzione degli stessi,dalla raccolta porta a porta ,dai cd.impianti a freddo sia per produrre energia  tramite l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
L'area di Testi  già ora ha un livello di inquinamento preoccupante,infatti  la centralina Arpat,presente in detta zona ha rilevato,per l'anno 2006(www.arpat.toscana.it/news)un inquinamento da PM10  di 29 microgr./metro cubo,cioè in eccesso rispetto al valore soglia di non- tossicità rappresentato da 20 microgr./metro cubo,valore che la UE ci impone di raggiungere per il 2010.Se noi interpretiamo questo dato di PM10 rilevato al Passo dei Pecorai,secondo la  la chiave di lettura degli studi Oms-Apat delle 13 città italiane(Martuzzi M, et al.- Health Impact of PM10 and Ozone in 13 Italian Cities WHO Regional Office for Europe, Copenhagen, Denmark, 2001) ed  HEARTS (Health Effects and Risks of Transports Systems:the HEARTS project)del 2006, e lo riportiamo alla città di Firenze  vediamo che  lì sarebbe  responsabile di circa 120 morti all'anno,dovute a infarto del  miocardio,a ictus,a tumori al  polmone,decessi che si sarebbero tutti  potuti evitare se i livelli di inquinamento fossero stati di 20microgr/metrocubo.
Quindi il primo passo dovrebbe essere ridurre questo inquinamento,cui il traffico contribuirebbe,solo per  il 25-35%  del PM10 primario,secondo gli ultimi dati del Progetto Regionale Patos(Particolato Atmosferico  in TOScana ),senza contare che si sta parlando solo di PM10(di cui oltreatutto non si hanno informazioni riguardo al numero ed alla speciazione delle particelle, parametri  questi che più  della massa ne  influenzano la tossicità ),mentre la letteratura ci insegna che specialmente il particolato fine PM2,5 e ultrafine PM1 e PM0,1 producono situazioni più a rischio per la salute umana:i principali studi condotti in Europa ed USA sulla correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro al polmone sono concordi nel valutare che per ogni 10 microgr./metrocubo di PM2,5,si registra un incremento fra l'8% ed il 14% di neoplasie polmonari, d'altro canto  da uno studio del febbraio 2007,su 65.893 donne in post-menopausa ,senza precedenti cardiovascolari,( Miller et al.-Long-term exoposure to air pollution and incidence of cardiovascular events in women- New England Journal of Medicine,356n5)emerge che esiste una correlazione direttamente proporzionale e statisticamente  significativa tra l'esposizione cronica al particolato fine e le morti o le complicanze per malattie cardiovascolari(infarti) e cerebrovascolari (ictus)in donne in post menopausa.Ogni aumento di 10 microgr./metrocubo nell'aria respirata è associato ad un aumento del 24% del rischio di malattie cardiovascolari e del 76% del rischio per infarto ed ictus.
 Ma invece di pensare a come far ritornare salubre l'ambiente di Testi ed a ricorrere a tecnologie pulite ,si è deciso di  impiantarvi un inceneritore,nonchè una centrale elettrica a combustibile fossile.
Gli inceneritori(sono stati chiamati impropriamente termovalorizzatori ,nel tentativo di confondere le acque,ma  in realtà consumano più  energia di quanto ne  possano produrre) non distruggono ma trasformano la materia e quindi generano residui costituiti da fumi,polveri,ceneri e acque di lavaggio,tutti composti altamente tossici.Il Presidente dell'Ordine dei Medici di Modena,pochi giorni orsono ha presentato un esposto-denuncia,presso il Tribunale di Modena,in relazione al potenziamento di un preesistente impianto di incenerimento,in cui si sottolinea che l'incenerimento non è la soluzione al problema dei rifiuti e che l'incenerimento è una scelta del tutto irrazionale.Infatti bruciando i rifiuti al di là di tutti i super-filtri,possibili ed immaginabil degli inceneritori,anche se di ultima generazione,si immettono comunque nell'ambiente centinaia di sostanze(che non siamo in grado di controllare), raggruppabili per semplificare in tre gruppi: polveri sottili,metalli pesanti e diossine .Fra quest'ultime due troviamo in una tabella pubblicata dagli annali dell'Istituto Superiore di Sanità nel 2004 come cancerogene certe per l'uomo,secondo la IARC(International Agency Research  Cancer):arsenico,berillio,cadmio,cromo,nichel,benzene e la diossina TCD.Tutte sostanze per cui non esistono limiti soglia,nel senso che in qualsiasi quantità rappresentano un grave rischio per la salute umana e che essendo persistenti,finiscono nei suoli ,nei vegetali,negli animali ,da qui entrano nella cartena alimentare ed essendo lipofile si accumulano negli organismi umani.I moderni inceneritori,in virtù delle alte temperature di combustione,emettono anche grandi quantità di particolato di granulometria inferiore al PM2,5. Poichè i rischi sanitari aumentano notevolmente con il decrescere del diametro delle particelle: l'esposizione al  PM1, al PM0,1 sono le più pericolose, in relazione alla capacità di queste particelle ultrafini (che il vento può trasportare per decine di chilometri) di traslocare rapidamente dagli alveoli polmonari al torrente circolatorio(sono capaci anche di penetrare in profondità nei tessuti e nei nuclei delle cellule e di danneggiare il DNA),innescando nell'organismo una sorta di "infiammazione generalizzata",con attivazione "a cascata" di tutti quei sistemi che hanno azione protrombotica ,aumentando pertanto non solo i rischi respiratori,ma anche quelli di tipo ischemico,specie a livello cardiovascolare e cerebrale.
Uno studio appena pubblicato su Stroke (J.Kettunen et al.-Associations of fine and ultrafine particulate air pollution with stroke mortality2007;38;918-922),una delle più famose riviste neurologiche,dimostra che le polveri ultrafini possono provocare un ictus cerebrale;da un altro recente lavoro pubblicato su Inhalation Toxicology(K W.Rundell et al.-Inhalation of ultrafine and fine particulate matter disrupts systemic vascular function-2007;19:133-140)si evince che l'ischemia miocardica provocata dalle particelle ultrafini inalate riconosce come meccanismo patogenetico un effetto diretto  di vasocostrizione sull'endotelio vascolare.I moderni inceneritori "producono" oltre all' inquinamento atmosferico anche notevoli quantitativi di ceneri tossiche da stoccare in discariche speciali : per es.l'inceneritore di Brescia,portato spesso a modello,nel 2003  ha "prodotto"124.546 tonnellate di ceneri pesanti e 28.286 tonnellate di ceneri leggere classificate come rifiuti pericolosi(sono tra i materiali più tossici del pianeta,sono i residui dell'inquinamento dell'aria) e spedite nelle miniere di salgemma in Germania;inoltre un inceneritore produce più anidride carbonica  in peso dei rifiuti trattati,contribuendo così ad incrementare notevolmente l'effetto serra.
Una battaglia ecologica di retroguardia è continuare a  smaltire i rifiuti con l'incenerimento,una scelta  ormai datata,antieconomica che  comporta un atteggiamento deresponsabilizzante nei confronti dell'ambiente  e degli stili di vita(disincentiva la raccolta differenziata) e quel che è  ancora più grave, aggiunge un  grande carico di tossicità ambientale !
Pertanto caro collega ti invitiamo ad unirti a noi per contrastare queste decisioni che  sono nocive per la salute dei cittadini e dell'ambiente ,per ribadire il nostro ruolo attivo di medici, per la tutela della salute umana  a  livello di  prevenzione primaria sia nei confronti della collettività,che del singolo.
                 Per la tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre.

               PER L'AMBIENTE TUTTI GLI UOMINI SONO RESPONSABILI, I MEDICI DUE VOLTE
                                                                                                                                        
a cura del  dr.Gian Luca Garetti mmg,vicepres. ISDE Firenze e del Prof.Massimo Gulisano docente all'Università di Firenze,
                                                                                                                                                                                                giugno 2007                                                                                                                                                                                                            

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prime adesioni:
dr.Giovanni Vantaggi, referente per l'Umbria ISDE, dr.Patrizia Gentilini vicepres. ISDE, dr.Ernesto Burgio vicepres. ISDE, dr.Valentino Tavolazzi, dr. Pier Antonio Marongiu segr. comitato scient. A.R.R.T. Cesena, dr. Michelangiolo Bolognini.

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