8000 morti all'anno sono causate in Italia dalle polveri sottili
martedì 05 giugno 2007
L'allarme di Roberto Bertollini, direttore Salute e Ambiente dell'Oms
Un morto su cinque per cause ambientali
«8000 morti l'anno nelle 13 maggiori città italiane. Milano e Torino sono tra i centri europei con i più alti valori di polveri sottili»
 
 
MILANO - Un morto su cinque nel nostro Paese è dovuto a cause ambientali, allo smog in primo luogo. È l'allarme lanciato da Roberto Bertollini, direttore del programma Salute e Ambiente dell'Oms, proprio in coincidenza con la ricorrenza della Giornata mondiale dell'Ambiente. «In Italia il 20% della mortalità è riconducibile a cause ambientali prevenibili - ha spiegato Bertollini - ricordando che sono le aree della Pianura Padana, insieme ad alcune zone di Olanda e Belgio, ad essere tra le più soggette all'inquinamento, in particolare delle polveri sottili».

PARTICOLATO FINE - «Milano e Torino - ha sottolineato - oltre a alcune zone nel Sud della Polonia, sono tra i centri in Europa caratterizzati dai più alti valori di concentrazione di Pm 2,5, ossia il particolato fine». Particolato che entra subito in circolazione nel sangue: «Secondo le linee guida dell'Oms - ha ricordato Bertollini - il Pm 2,5 dovrebbe attestarsi sui 10 mg per metro cubo, mentre a Milano e Torino tocca regolarmente i 35/40 mg per metro cubo».

VITTIME - Per il Cnr, sono circa 8 milioni gli italiani che vivono in zone ad alto rischio ambientale e lo smog uccide in media 8.220 persone l'anno nelle 13 maggiori città italiane, a causa dell'alta concentrazione di polveri sottili: il che equivale al 9% della mortalità per gli over 30, incidenti stradali a parte. «L'attuale situazione in materia di qualità dell'aria in aree urbane e industriali - si legge nel rapporto - è particolarmente grave per quanto riguarda le polveri, l'ozono, i metalli pesanti. Per tali inquinanti, soprattutto nei grandi centri urbani, si registrano spesso superamenti dei valori limite stabiliti dalla legge». In particolare, i dati riferiti alle maggiori città indicano che oltre il 60% degli ossidi di azoto è dovuto alle emissioni da traffico, così come oltre il 90% del monossido di carbonio. Le automobili sono responsabili anche del 75% delle emissioni di benzene su scala nazionale, di cui oltre il 65% originate in aree urbane».
05 giugno 2007 www.corriere.it
PARTICOLATO FINE - «Milano e Torino - ha sottolineato - oltre a alcune zone nel Sud della Polonia, sono tra i centri in Europa caratterizzati dai più alti valori di concentrazione di Pm 2,5, ossia il particolato fine». Particolato che entra subito in circolazione nel sangue: «Secondo le linee guida dell'Oms - ha ricordato Bertollini - il Pm 2,5 dovrebbe attestarsi sui 10 mg per metro cubo, mentre a Milano e Torino tocca regolarmente i 35/40 mg per metro cubo».

VITTIME - Per il Cnr, sono circa 8 milioni gli italiani che vivono in zone ad alto rischio ambientale e lo smog uccide in media 8.220 persone l'anno nelle 13 maggiori città italiane, a causa dell'alta concentrazione di polveri sottili: il che equivale al 9% della mortalità per gli over 30, incidenti stradali a parte. «L'attuale situazione in materia di qualità dell'aria in aree urbane e industriali - si legge nel rapporto - è particolarmente grave per quanto riguarda le polveri, l'ozono, i metalli pesanti. Per tali inquinanti, soprattutto nei grandi centri urbani, si registrano spesso superamenti dei valori limite stabiliti dalla legge». In particolare, i dati riferiti alle maggiori città indicano che oltre il 60% degli ossidi di azoto è dovuto alle emissioni da traffico, così come oltre il 90% del monossido di carbonio. Le automobili sono responsabili anche del 75% delle emissioni di benzene su scala nazionale, di cui oltre il 65% originate in aree urbane».
05 giugno 2007 www.corriere.it
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 18 luglio 2007 )