Affari di famiglia
Scritto da msirca   
mercoledì 30 maggio 2007
«L'appalto di Serre vinto da un'azienda sospetta»

Parla il sindaco Cornetta (Ds): «La discarica? Un grosso affare andato a
società in odore di ecomafia. Ma Bertolaso fa finta di niente»

Da: il manifesto - 27 Maggio 2007 - pag. 6

Francesca Pilla

Napoli

A Serre oggi si vota. Il sindaco Palmiro Cornetta, a capo della protesta per
impedire l'apertura della discarica a ridosso di un'oasi protetta, si
ricandida «a gentile richiesta», come spiega lui stesso. E' quasi sicuro che
farà l'en plein dei consensi, ma anche se così non fosse non avrebbe il
tempo per pensare ai risultati. Fino all'ultimo istante del mandato bisogna
far fronte alle pretese del governo e del commissariato straordinario ai
rifiuti, denunciare e opporsi ai progetti su Persano. Anche perché per
Cornetta è tutto poco chiaro: giri milionari, interessi privati spalleggiati
dalle istituzioni, infiltrazioni camorristiche che dovrebbero ricadere sulla
sua comunità.

- Sindaco, queste sono accuse pesanti...

«Lo so ma ho le prove e ho fatto già un esposto alla procura. Qui c'è un
grosso affare gestito da alcune società che si perdono come scatole cinesi.
Ma basta fare uno più uno e tutto viene ricondotto a un unico nome».

- Che sarebbe?

«Non posso dirlo, sarebbe troppo pericoloso, ma posso spiegare come stanno
le cose. Iniziamo dal luogo dove deve sorgere la discarica. A Persano non
c'è una cava, ma una valle di argilla a medio rischio di frana. Qui non si
può estrarre nemmeno un cucchiaio di argilla. Nel maggio del 2006 la società
Rdb vende la fabbrica di laterizi di Campagna e quella di Oliveto Cito alla
Fantini Scismatica, alla quale fa capo la Terre cotte srl. Quest'ultima
società ha tra le sue «competenze» la movimentazione di rifiuti. In pochi
mesi aumenta il suo capitale sociale da 10 mila euro a 7 milioni e 700 mila,
ha la proprietà della valle e ottiene lo scorso 7 marzo dal consiglio
regionale della Campania il permesso di estrazione nella cosiddetta cava,
nonostante la legge lo impedisca».

- Siamo già in pieno scontro sulla discarica.

«Appunto. Ed ecco i primi guadagni. Il terreno aumenta il suo valore da
agricolo, con un costo medio di 3,50 euro a metroquadro arriva, a
industriale, che vuole dire 120 euro al metro, può chiedere un risarcimento
allo stato per mancata estrazione, mentre bisogna mettere in sicurezza la
valle, con costi enormi, perché essendo di argilla è in continua erosione.
Le imprese guadagnano milioni di euro».

- Allora perché il commissario ha scelto questo luogo?

«So solo che quando in alcune riunioni gli ho fatto presente questa
situazione mi ha risposto «non me ne frega niente, faccio l'esproprio». Un
uomo di stato non può fare tali affermazioni sapendo che così ingrossa le
file dell'ecomafia».

- Cosa c'entra l'ecomafia?

«Basta andare sul sito del Senato: la commissione sull'ecomafia indica la
Frattini Sciamatica di Lucera, nel foggiano, per degli illeciti sui rifiuti
speciali, mentre i magistrati pugliesi da anni portano avanti un'indagine
sulla società. Poi c'è La Terrecotte, che a quanto pare manterrebbe il
permesso di entrare con i propri camion nella discarica per estrarre non si
sa cosa, e abbiamo timori riguardo alla possibilità che sversino materiali
non a norma».

- E le scatole cinesi?

«Ci sono diversi collegamenti tra le varie società che arrivano fino ad
aziende che dovrebbero costruire il ponte sullo stretto di Messina come
l'Impregilo».

- Lei ha affermato di essere stato minacciato...

«Lettere e telefonate anonime. L'ho denunciato alla magistratura anche
perché fino a quando si mantiene il clamore intorno alla questione non credo
mi possa accadere nulla. Il problema si presenterà in seguito e confesso di
avere non pochi timori».

- Ora che succederà a Persano?

«Abbiamo proposto l'alternativa di Macchia Soprana, una vecchia discarica.
Lì entro il primo luglio dovrebbe sorgere un sito di stoccaggio, ma
Bertolaso continua a fare ostruzionismo e a non collaborare con il ministero
dell'ambiente e con la provincia. Credo che voglia perdere tempo, far
passare questo mese e tornare alla carica, premendo per una soluzione
immediata».

- Perché nella valle ci sono ancora i mezzi militari?

«Noi abbiamo chiesto la smobilitazione, anche perché c'è una sentenza della
magistratura che vieta la discarica. La cosa più vergognosa è che la regione
si è costituita insieme al commissariato e ha fatto reclamo. Se ne discuterà
il 29 maggio».
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